Il re è lui: Daniele Molmenti


Fuori dalla casa viaggiante questa mattina di buon ora c’era la nebbia ad aspettarmi. Il primo pensiero è stato quello che l’estate ormai stava finendo, ma ho cercato di allontanare questa brutta sensazione. Mi aspettava una giornata molto intensa e soprattutto carica di emozioni. Lo sport è gioia e una finale di un campionato del mondo ha profumi, sapori, luci e contorni che devono essere assaporati senza distrazioni e soprattutto senza rimpianti. E così, arrivato al campo da slalom, ho capito che eravamo all’atto finale, all’ultima grande giornata di canoa di una stagione che è stata vissuta molto intensamente. Per fortuna il sole, dopo la consueta ricognizione del percorso con il mio atleta irlandese, ha fatto la sua comparsa già alto nel cielo, rassicurandomi così per resto della giornata.

Poi è successo tutto di corsa, tutto così freneticamente, tutto così intensamente che si fa fatica, a motori ancora caldi, a ricordare ogni dettaglio, ogni particolare che sai che ti resterà nel cuore a lungo e che puntuale nel tempo uscirà per farti compagnia o per animare le serate al club o con gli amici. Storia di oggi, storia quindi da raccontare per condividerla e amarla, ringraziando fin da ora tutti coloro che l’hanno scritta con fatica, con determinazione, con caparbietà e con tanta passione.

Il numero uno, il re, l’imperatore è lui: Daniele Molmenti! Lui non supera il metro e settanta. Quando parla non scandisce bene le parole, ma parla con tutti, perché tutti lo conoscono. Il suo punto di forza è la determinazione con cui crede in se stesso. Chi poteva battere oggi Molmenti se non Molmenti stesso? Oggi ha dato prova anche di tanto sangue freddo quando, in più di un’occasione, si è trovato a fare i conti con situazioni decisamente rischiose, ma risolte con facilità e con una eccellente maestria tecnica. In semifinale tocca la porta numero due e suona il campanello d’allarme. Non gli sono concessi altri errori, anzi deve accelerare quanto più possibile gli sia consentito fare per poter restare in gioco. In finale parte per quinto e dopo 91 secondi esatti blocca i cronometri all’arrivo mettendo vicino al tempo il numero uno: è lui che conduce la classifica provvisoria! Kauzer, l’idolo di casa, parte alle sue spalle. Vola nella prima parte, sembra essere il Kauzer invincibile del 2009. All’entrata della porta 17 però arriva troppo presto e, per cercare di evitare il fattaccio, si stampa sulla coda della sua canoa con il busto. Il buon Peppino D’Angelo, giudice su quella combinazione, non ha però dubbi. La sua mano aperta chiude il cuore a Peter Kauzer e alle migliaia di persone accorse ad ammirarlo. Cala il buio e il silenzio. Fa tornare il sorriso ai tanti sostenitori sloveni qualche minuto più tardi Jure Meglic che agguanta un bronzo che ha tanto di salvatore della Patria.
In finale ci era arrivato anche il bolognese Stefano Cipressi che, con il suo ottavo posto e il bronzo a squadre, conferma il valore dei kayak italiani, ma so di non dire nulla di nuovo o di sconcertante, è solamente tutto il resto che manca!
Il re è certamente Molmenti, ma l’eroe di giornata è Atanas Nikolovski che si è tolto una bella soddisfazione. Il macedone infatti aveva passato le batterie per il rotto della cuffia arrivando 39esimo davanti solo a Benjamin Boukpeti che, dopo le olimpiadi, non è certamente riuscito a mantenersi ad altissimi livelli. Per Atanas quindi sembrava un mondiale destinato a chiudersi dopo la semifinale e invece il suo eccezionale tempo di 92,15 gli ha permesso addirittura di vincerla e di sperare nel colpaccio. In finale il bravo macedone però non mantiene la lucidità di una discesa senza responsabilità e incappa in tre tocchi. Finirà settimo nell’unica finale centrata della sua carriera sportiva. Il miglior risultato per lui era il 19esimo posto ai giochi olimpici del 2008.

Grande e bella gara anche nella canadese monoposto con un Tony Estanguet che si riconferma campione del mondo davanti al solito Michael Martikan. Un duello che ha veramente dell’epico e che non ha intenzione di rallentare la sua corsa verso la leggenda di due pagaiatori che sembrano agli antipodi, ma che in realtà sanno animare e entusiasmare come pochi altri. Il bronzo è rimasto in Spagna. Infatti dopo il terzo posto di Ander Elosegui nel 2009 arriva il terzo posto del suo compagno di squadra Jordi Domenjo. Quest’ultimo è un catalano di Seu ed è un tipo decisamente particolare. La sua tecnica è sopraffina così come il suo fisico decisamente potente e dinamico. Tutte combinazioni che hanno portato ad una medaglia importante non solo per lui, ma per tutto il movimento iberico.
Le donne della canadese hanno disputato il loro primo campionato del mondo ufficiale dopo la prova sperimentale dello scorso anno a Seu d’Urgell. Ad aprire quindi la lista delle campionesse del mondo in C1 slalom sarà da oggi Jana Dukatova che ha messo in fila due australiane e cioè Guinea e Jessica Fox.

La casa viaggiante, al termine dell’ultima gara di stagione e della doverosa festa di chiusura, si è ricaricata di tutto e tutti, ha preso la via di casa e ora per qualche tempo si rigenererà nell’amata città natale.

Come tutte le avventure anche “on the road on the wave” ha avuto un inizio, e più precisamente il 7 maggio mentre la fine, per me, arriva giusto oggi.

Il cantastorie saluta e ringrazia per essere rimasti con lui a fargli compagnia nel suo lungo peregrinare tra allenamenti e gare di coppa, europei o mondiali. Lui ha sentito la vostra importante presenza, sempre molto discreta, ma molto numerosa e calorosa.

La speranza poi è quella di essere riuscito a far conoscere un pochino di più questo mondo fatto di porte, acqua, canoe, pagaie, sorrisi, abbracci e baci. Di campioni, di atleti, di allenatori, di gente comune che comunque rende grande la CANOA.

“Ho imparato a sognare,
quando inizi a scoprire
che ogni sogno
ti porta più in là
cavalcando canoe,
oltre muri e confini
ho imparato a sognare da là
Quando tutte le scuse,
per pagaiare son buone
quando tutta la vita
è una bella canzone
...
C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”


Occhio all’onda!


Tacen, 12 settembre 2010 - 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom



P.S. qui trovate un confronto interessante sulla gara dei C2
http://www.youtube.com/watch?v=yQahbK7qtgg&feature=channel

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