I signori della pala singola


Carissimo Nello, a due cose non ho mai aspirato: la prima è la santità, mi piacciono troppo i piaceri della carne. La seconda è la perfezione, lungi da me il pensar di poter essere perfetto poiché tanto umano mi sento. La mia vocazione è quella di un misero cantastorie al quale è concesso di mantener vivo il piacer del diletto, per far sì che il nostro sport non venga archiviato dalle dieci righe canoniche di comunicati striminziti e propagandistici. Troppo poco si parla di questi atleti che faticano come i blasonati pallonari o tennisti, ma rimangono nascosti nell’ombra di chi non ha idee, competenze e passione per farli conoscere e amare. Il cantastorie cerca un varco nel cuore della gente si scusa se a volte per un errore di distrazione scrive Mayer e non Mayr o Avatar e non Avatak e travisa il significato di una lettera che vuole avere chiarimenti e non propone nomi... si leva il cappello, fa un profondo inchino, ringrazia e... riprende a cantar la storia per donarla ai piccini e ai più grandi, batte le mani, fa una piroetta e riparte con il racconto saltellando ed illuminando la scena, nella speranza di far cosa gradita. L’impegno è quello di parlare oggi degli eroi che pagaiano inginocchiati e usano una pagaia con una pala sola. Eroi e santi, belli e brutti, veloci e lenti tutti però con la vocazione per i paletti dello slalom.

Sarei un pazzo se non scrivessi che Michael Martikan è l’uomo da battere anche se Tony Estanguet parte con il titolo di campione del mondo in carica. Ora il duello fra i due va avanti da una vita e e si ripropone anche qui. Il francese, che pagaia a destra - e per qualcuno sembra essere un handicap visto che a detta sua i C1 più forti sono solo sinistri - ha due secondi posti in Coppa e un’uscita anzitempo agli Europei per un salto di porta in semifinale. In questi giorni l’ho visto pagaiare con grandissima sagacia e tranquillità. Il suo stile è unico e nulla sembra scomporlo. Beh! con tutto quello che ha vinto non vedo cosa possa sconvolgere un campione del suo rango. Lo stesso si può dire di Michelino che passa molte ore ad allenarsi e nessuna a guardare le avventure di avversari che invece scrutano all’orizzonte ogni suo passo, ogni sua mossa.
Le statistiche sono come per il menestrello musica di sottofondo e ci dicono che un certo Mical Jane ha vinto la prima gara di coppa del mondo in casa a Praga, la seconda è andata al suo compare di squadra Jezek e la terza a Nico Bettge che però non partirà ai mondiali visto che non è in squadra tedesca per questo ultimo appuntamento internazionale stagionale. E visto che abbiamo toccato il tasto tedeschi, potrebbe fare il colpaccio proprio il giovane Sideris Tasiadis che avrà sicuramente sugli spalti Claudia Baer a fare il tifo per il suo giovane innamorato. Lei per questo giro deve restare al palo. E’ già arrivato qui il suo allenatore di club con il suo cane lupo che lo segue ovunque.
Chi impressiona su questo tracciato è Benjamin Savsek sloveno poco più che ventenne che sa tenere a bada onde e riccioli a dovere, sembra quasi parlare loro e calmarli ogni volta che ci passa sopra con la sua bianca canoa. Voi ovviamente penserete che essendo sloveno è abbastanza ovvio e scontato che parlando la stessa lingua possa in qualche modo influenzare non poco lo stato naturale delle cose. Sarà e staremo a vedere!
Nell’elenco di papabili al podio vanno inseriti d’obbligo Slafkovsky e Benus, anche loro alla ricerca di un sogno olimpico che si frantumerebbe se la sera del 12 settembre uscissero da questo mondiale senza medaglie individuali e dietro a Martikan. Le regole che ha fissato la Federazione Slovacca sono chiare per tutti e alla luce del sole... ogni riferimento all’opposto è puramente di vostra fantasia io, questo giro non centro!

Che cosa succederà invece nella canadese doppia dopo che i gemelli d’oro vivono un momento di buio agonistico? A Tacen per questa specialità è tutto possibile basta un nulla e si finisce sugli spalti a guardare semifinali e finali da spettatori. Certo che i cugini Skantar dopo la vittoria agli Europei sono i favoriti numero uno ad un mondiale che ha anche il sapore di una verifica in vista della qualifica olimpica 2011. I ceki Volf/Stepanek, che arriveranno qui lunedì, sembrano decisi più che mai a prendersi qualche soddisfazione dopo l’argento europeo di Bratislava che ha lasciato loro dell’amaro in bocca per essere arrivati ad un passo dall’oro svanito per un nulla. C’è poi l’incognita dei padroni di casa Bozic/Taljat terzi lo scorso anno a Seu e che quest’anno hanno vinto due titoli mondiali in discesa, anzi hanno stravinto sia nella classica che nella sprint. Una volta poi tornati allo slalom hanno preso la finale a Bratislava agli europei. Considerando il fatto che sono molto giovani, 1990/1989, hanno davanti a loro tempo, capacità e mezzi per aspirare a gloriosi traguardi sportivi. Cosa dire poi degli unici due equipaggi che prenderanno il via in due specialità diverse? Fabien Lefevre e Denis Gargaud; li vedremo al via rispettivamente in kayak e in C1 e poi in coppia in C2, così come per Hounslow e Florence. Loro quattro sono alla ricerca di un nuovo modo di concepire le gare di slalom, dimostrando al mondo che si può essere competitivi in tutte e due le specialità. Mah!
Andrea Benetti e Erik Masoero possono entrare tranquillamente nel lotto dei finalisti se la buona stella manterrà in salute il timoniere del C2 azzurro fino alla fine delle gare. Poi dal 13 settembre spazio ad analisi e approfondimenti per risolvere il problema alla schiena del bravo Erik per ripartire alla grande verso la qualificazione olimpica del 2011.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Tacen, 3 settembre 2010 - meno 4 ai 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom

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