Confrontiamo la stagione 2009 con quella appena conclusa


Ed eccoci qui nuovamente a distanza di un anno per rifare il punto sullo slalom dopo una stagione di gare.

Il 2010 si è differenziato dall’anno precedente per alcune importanti novità vediamo quali:

in semifinale, nei kayak uomini, i numeri sono raddoppiati e cioè da 20 si è passati a 40; nelle donne in kayak da 20 a 30 così come nella canadese monoposto e nella C2.

Per la partecipazione alla Coppa del Mondo si è adottato il sistema del “ranking per National Federation per Event & Quotas” e cioè alcune nazioni hanno potuto schierare al via più atleti rispetto ai tre per tutti del 2009, grazie ad un complicato sistema di punteggio che si acquisisce disputando le gare di ranking. Solo per citare qualche esempio diremo che i francesi avevano nel K1men 5 barche così come i tedeschi, 4 per italiani, sloveni e Stati Uniti d’America, mentre altre 18 nazioni schieravano al via i classici tre atleti; 11 nazioni con due. La motivazione di questa scelta è stata dettata dalla necessità di avere già in semifinale atleti di alto livello, aprendo però, nello stesso tempo, più opportunità di passare il turno anche a nazioni meno quotate e di conseguenza aumentare il numero di nazioni che accedono alla finale. Cosa che però non si è sempre verificata nel corso della stagione.

A questo punto mettiamo in relazione i dati 2009 con i dati 2010


A.   DATI

2009 i tempi di gara per i kayak uomini nelle qualifiche si aggirano di media intorno ai 90,31 secondi e per qualificarsi – cioè entro i primi 20 – bisogna restare di media nel 4,14% dal vincitore;
2010 I TEMPI DI GARA PER I KAYAK NELLE QUALIFICHE SI AGGIRANO DI MEDIA INTORNO AI 91,41 E PER QUALIFICARSI - CIOE’ ENTRO I PRIMI 40 - BISOGNA RESTARE DI MEDIA NELL‘8,29%.

Ora da questo primo confronto è evidente che, raddoppiando i posti per la semifinale, le percentuali di distacco si allargano notevolmente.

2009 i tempi di gara nel kayak femminile per le qualifiche si aggirano di media sui 101,28 secondi con un distacco dal miglior K1Men del 12,8%; per qualificarsi nelle 20 migliori canoiste bisogna restare nel 9,17 % dalla vincitrice;
2010 I TEMPI DI GARA NEL KAYAK FEMMINILE PER LE QUALIFICHE SI AGGIRANO DI MEDIA SUI 103,76 SECONDI CON UN DISTACCO DAL MIGLIOR K1 MEN DEL 10,85; PER QUALIFICARSI NELLE MIGLIORI 30 CANOISTE BISOGNA RETARE NEL 15,38% DALLA VINCITRICE.
Le donne si sono avvicinate agli uomini come percentuale di distacco siamo cioè passati da una media del 12,8 al 10,85 pur aumentando di media quasi di un secondo la percorrenza dei tracciati.

2009 i tempi di gara nella canadese monoposto uomini per le qualifiche sono di 94,60 con un distacco dai K1M del 4,79% mentre per rientrare nei 20 bisogna restare nel 7.01% dal vincitore di categoria;
2010 I TEMPI DI GARA NELLA CANADESE MONOPOSTO UOMINI PER LE QUALIFICHE SONO DI 95,72 CON UN DISTACCO DAI K1M DEL 6,89% MENTRE PER RIENTRARE NEI 30 BISOGNA RESTARE NEL 14,03% DAL VINCITORE DI CATEGORIA

Nel C1 quindi i distacchi sono aumentati rispetto ai colleghi del kayak e anche la percentuale per rientrare in semifinale si è notevolmente dilatata.

2009 per il  C2 in qualifica abbiamo un tempo di media di 100,73 con un distacco dai K1M dell’11,62% e per rientrare nei 20 il distacco dal vincitore di categoria è del 12.77%;
2010 I TEMPI DI GARA NELLA CANADESE BIPOSTO PER LE QUALIFICHE SONO DI 104,49 CON UN DISTACCO DAL PRIMO K1 MEN DEL 14,31% MENTRE PER RIENTRARE NEI 30 BISOGNA RESTARE NEL 30,54 DAL MIGLIOR KAPPA UNO E DAL PRIMO DI CATEGORIA A 13,08%.

Aumentati quindi rispetto l’anno precedente di quasi 4 secondi i tempi di percorrenza media, cresciuto notevolmente il distacco dai K1 men.


Ne deriva che tra i vincitori e l’ultimo dei qualificati c’è un margine che varia per categoria in questi termini:

2009    K1M 4,10% - K1W 10,29% - C1M 7,01% - C2 12,77%
2010 K1M 5,86% - K1W 10,11% - C1M 7,13% - C2 13,08% - C1W 55,95%

Interessante notare che fra donne in kayak, C1 e C2 le percentuali di distacco per qualificarsi non sono cambiate di molto seppure siamo passati dai 20 ai 30 per categoria.

Nel 2009 i percorsi di semifinale e finale sono di media più lunghi di circa 6/8 secondi rispetto a quelli della qualifica, con le seguenti medie per categoria:

2009 K1 Men 96,31 - K1 Women 108,80 - C1 Men 101,82 - C2 107,88;
- 2010 i percorsi di semifinale e finale sono di media poco più lunghi della gara di qualifica di un secondo e 70
2010 K1 Men 93,11 - K1 Women 105,09 - C1 Men 97,03 - C2 105,59;



cambiano anche i margini di distacco per entrare in finale dal vincitore di categoria:

2009  K1 Men 5,18 %- K1 Women 9,50% – C1 Men  6,91% - C2 8,16%;
2010 K1 Men 2,78% - K1 Women 7,40% - C1 Men 7,21% - C2 8,64% - C1 Women 53,81%

- 2009 nel 98,1% dei casi per vincere si deve migliorare il tempo  del vincitore della semifinale;
- 2010 nell’80% dei casi per vincere si deve migliorare il tempo del vincitore della semifinale;

- 2009 nel 69,4% dei casi ci si qualifica in semifinale con la seconda manche;
- 2010 nel nel 70,1% dei casi ci si qualifica in semifinale con la seconda manche;

- 2009 su molti percorsi si è utilizzato il palo unico con una media del 63,5%;
2010 su molti percorsi si è utilizzato il palo unico con una media dell’80%;

2009 del 63,5% il 39,4% è l’utilizzo del palo unico per le porte in risalita;
2010 dell’80% il 50% è l’utilizzo del palo unico per le porte in risalita;

- 2009 si sono viste spesso porte a “ski” proposte, sullo stesso tracciato, da destra a sinistra o viceversa e successivamente dal lato opposto;
- 2010 tendenza che si è mantenuta anche in questa stagione
 
Vediamo ora di tracciare una statistica sui  finalisti nelle varie manifestazioni prese in esame:

- 2009 nei kayak uomini sono stati 23  atleti che hanno preso almeno  una finale. Un solo atleta (Walsh) ha disputato tutte e 5 le finali, 4 con 4 finali (tra questi Daniele Molmenti), 1 con 3, 9 con 2 e 8 con 1;
- 2010 nei kayak uomini sono stati 27 atleti che hanno preso almeno una finale. Due soli atleti (Molmenti - Kauzer) hanno disputato tutte e 5 le finali, 5 con 3 (Kurt, Bourliaud, Hradilk, Grimm e Meglic), 5 con 2; 15 con una finale;

- 2009 nel kayak donne le finaliste sono state 26. Solo Jana Dukatova è entrata in tutte le finali, con 4 la giovane neo campionessa del mondo Jasmin  Schronberg, 5 con 3, 6 con 2 e 12 con una finale.
- 2010 nel kayak donne le finaliste sono state 22. Solo Jana Dukatova è entrata in tutte le finali, Pennie e Rioskova in 4, 5 atlete in 3 finali, 8 in due e 6 in una finale;

- 2009  nella canadese monoposto maschile abbiamo 19 finalisti, solo l’argento di Beijing 2008 ha 5 finali, 4 con 4, 3 con 3, 4 con 2 e 7 con una finale e 1 con una;
- 2010 nella canadese monoposto maschile abbiamo 23 finalisti, Benus e Slafkovsky 5 finali, con 4 Martikan, Tasiadis e Savsek, mentre con 3 Jezek e Estanguet, 5 con due e 11 con una finale;

- 2009 nella canadese biposto sono 18 i finalisti, 3 con 5, 4 con 4, 2 con 3; 4 con 2 e 5 con una finale;
- 2010 nella canadese biposto sono 21 i finalisti, 3 con 4 finali, 6 con 3, 5 con 2 e 6 con una;

- 2009 a livello di nazioni si consideri che i paesi partecipanti al Campionato del Mondo sono stati 61 mentre in Coppa del Mondo abbiamo una media di 23 paesi.
- 2010 a livello di nazioni si consideri che i paesi partecipanti al Campionato del Mondo sono stati 45 mentre in Coppa del Mondo abbiamo una media di 22 paesi.

B.   RIFLESSIONI


In base all’oggettività dei risconti  raccolti e messi in comparazione anche con dati degli anni precedenti  si evidenziano molte problematiche e molti spunti di riflessione.

NUOVI MATERIALI E PARTECIPAZIONE INTERNAZIONALE

2009

Il primo riguarda senz’altro l’utilizzo dei nuovi materiali che nella sostanza numerica e di risultati non hanno portato a grandi cambiamenti a livello internazionale, dopo 5 anni dal loro inserimento. Le nazioni e gli atleti  che dominavano, dominano tuttora. L’incremento, sperato, per numero di nazioni partecipanti è piuttosto esiguo se non addirittura in ribasso – se relazioniamo le 73 nazioni al via ai Campionati del Mondo di Augsburg 2003 con le 61 – tirate proprio per i capelli – della prova iridata di La Seu d’Urgell.

2010.

Rimane invariata la prima riflessione. Siamo calati come numero di nazioni che hanno preso parte ai campionati del mondo. Molto probabilmente l’ICF spingerà parecchio il prossimo anno per alzare il numero di nazioni in vista del mondiale 2011 qualifica olimpica. Ho avuto modo in questi giorni di inviare un’ulteriore nota al presidente Perurena sottolineando che il lavoro portato avanti per supportare alcune nazioni prive di esperienza, secondo il mio modestissimo avviso, è irrilevante e soprattutto molto effimero. Gli ho portato l’esempio del Costa Rica che conosco bene e che tengo sotto costante monitoraggio. Un paese che aveva usufruito nel 2008 di alcuni aiuti internazionali solo per partecipare al mondiale e poi si sono dispersi atleti ed interessi. Il problema è più grande di quello che si vuole far passare. Bisogna creare un progetto a medio e lungo termine al fine di rendere stabile la partecipazione di paesi che normalmente fanno la loro sporadica apparizione in qualche mondiale. Riprenderò in mano questo tema con l’ICF esponendo le mie proposte, ma l’impegno deve essere preso da tutte le federazioni nazionali per evitare una vera e propria catastrofe.


REGOLAMENTI e COPERTURE TELEVISIVE

2009.

La nuova formula con due manches di qualifica, una semifinale e finale secca hanno dato certamente vitalità all’intero programma, ma nella sostanza non ha portato quell’apertura che ci si poteva aspettare con una prova unica. Si pensi che in media gli atleti che hanno preso finali in Coppa del Mondo e Mondiali,  erano numericamente maggiori  prima o pressoché uguali oggi. Non si è  neppure approdati ad una massiccia copertura televisiva,  come poteva esser fatta per le gare di semifinale e finale, visti tempi ristretti e programmabili per tempo.

2010.

Nulla è cambiato sotto questo aspetto. Ci sono alcune proposte portate avanti da Martikan con una lettera aperta su Facebook (http://www.facebook.com/#!/canoeslalomcomeback?ref=ts) in cui prende in esame l’opportunità di mettere mano ai regolamenti. Alcuni aspetti sono interessanti, ma a mio modestissimo avviso non è un problema di regolamenti.
Per l’aspetto televisivo continuano i problemi legati alla copertura della coppa del mondo. Interessante, ma solo per gli addetti ai lavori, lo “streaming” che costa all’ICF 260 mila euro all’anno.

PERCORSI DI GARA

2009.

Aspetto positivo è che si è giunti ad avere una sorta di modello standard del percorso di gara – almeno nelle gare più importanti. Questo ovviamente facilita il lavoro dei tecnici per programmare l’allenamento. Sono stati fatti passi avanti anche nella scelta dei percorsi che via via vanno a rispecchiare in linea di massima le nuove tendenze. Questo va letto soprattutto sotto l’aspetto dei nuovi materiali che indubbiamente permettono manovre molto secche ed impegnative. C’è una vera e propria esaltazione tecnica ovviamente supportata da una grande preparazione fisica. Interessante poi la dinamicità dei tracciati.

2010.

Ci sono state parecchie polemiche relativamente alla designazione dei tracciatori di gara per la Coppa del Mondo. Infatti l’ICF ai primi di gennaio aveva richiesto alle federazioni di dare dei nominativi per i tracciatori nelle gare di Coppa. A questa richiesta avevano risposto solo Australia e Great Britain, quindi a marzo già si conoscevano i tracciatori di Coppa, che per ovvia ragione erano di gara in gara un australiano e un inglese! Lascio a voi immaginare le problematiche che tutto ciò ha creato.
Per i mondiali si è tornati alla commissione del Board ICF Slalom con Jean Michel Prono, Helen Reeves (campionessa del mondo Junior ’96 e bronzo alle olimpiadi di Atene 2004) e Thomas Schmidt (campione olimpico 2000).
La tendenza emersa è stato l’aumento del palo unico e il relativo accorciamento, come già illustrato nella parte precedente, delle gare di qualche secondo.
L’incongruenza c’è poi stata in occasione dei Pre-World a Bratislava dove Robert Orokocky ha tracciato un percorso decisamente fuori dagli schemi tornando alla palo doppio.

DOPPIA GARA

2009.

La possibilità di un atleta di poter partecipare  a due gare all’interno della stessa manifestazione non ha inciso praticamente nulla sull’incremento del numero di equipaggi al via. L’opportunità era nata per cercare di incrementare il numero di C2 nel panorama internazionale.

2010.

Rimane tutto invariato. Da sottolineare che gli unici 4 atleti che praticamente con costanza partecipano a due gare, hanno avuto un deciso miglioramento nella specialità doppia, ma un netto calo nella prova individuale. Anche questo sarà oggetto di analisi più dettagliata. Per correttezza d’informazione ricordiamo che è impegnato nella doppia gara anche Jordi Domenjo (3^ ai mondiali a Tacen) che gareggia in C1 e saltuariamente anche in C2, così per gli sloveni Dejan Kralj e Simon Hocevar. Il primo in K1 e il secondo in C1 anche se quest’ultimo non si è qualificato nella prova singola per partecipare al mondiale a Tacen.


fine prima parte – Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

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