Grande sfida Molmenti - Kauzer


Avatar è la ditta che realizza, fra le altre cose, anche uno spettacolare carrellino in legno per trasportare agevolmente e velocemente canoe di un certo ingombro o peso. Io l’utilizzo per il il mio K2 da mare. Il legno è stato trattato con vernice marina, leggero e completamente smontabile è costituito praticamente da 4 pezzi: tre che compongo la struttura portante e il quarto non è altro che un tubo dove si infilano le ruote. Una volta ripiegato occupa poco posto e lo si può tranquillamente portare con sé nello scafo. Senza di esso si farebbe molta fatica a mettere in acqua ogni mattina il mio kayak biposto rosso soprattutto dopo averlo caricato di tutto punto per affrontare la giornata in mare con tutta la famiglia. Dalla casa viaggiante al punto di imbarco ci sono circa due o trecento metri non di più, ma il carrellino su due ruote mi fa risparmiare tempo ed energia. Le operazioni di entrata in acqua non sono sempre molto agevoli, dipende dalle condizioni del mare e sono sempre seguite dai bagnanti che già alla mattina presto hanno preso posizione sulla spiaggia. Devo essere diventato una specie di attrazione visto che ormai mi salutano e sorridono al mio arrivo con tanta mercanzia. Utilizzo la discesa dei pedalò e la lunga canoa entra in acqua con il mitico carrellino. Una volta in mare procedo alle operazioni di sganciamento del prezioso marchingegno e attendo Amur con il resto della truppa per prendere la via del mare spinti solo dalla forza delle braccia e, a volte, dal forte vento che spesso e volentieri influenza la decisione sulla direzione da prendere.
Il kayak da mare è fantastico e mi ci vorrebbe tempo per poterne apprezzare ed apprendere arte e parte, ma un giorno mi dedicherò con calma e rettitudine. Oggi restiamo sullo slalom!

I campionati del mondo di slalom sono alle porte e le scommesse sono aperte. Partiamo dai kayak uomini e per tentare di capirci qualcosa affidiamoci alle statistiche di coppa del mondo ed europei. Super Cali, inutile nasconderlo, parte da favorito numero due con un Peter Kauzer in pole positon. L’eroe italiano capace di miracoli ha iniziato la stagione alla grande. Ha vinto in Australia al debutto 2010, ha fatto gran bene a Tacen in casa dello sloveno in più di un’occasione: ha vinto sia a marzo che a maggio con due belle gare. Ha dominato la coppa del mondo con due vittorie e un quinto posto. Agli Europei è arrivato con il peso di campione europeo uscente e in finale si è fatto prendere la mano da una partenza fuori giri, vecchio stile, finendo in ottava posizione. A Tacen troverà pane per i suoi denti e, se tutto fila via liscio, si presenterà alla partenza della finale con tanta birra in corpo e una grande opportunità da sfruttare al meglio. Il diretto avversario è certamente Peter Kauzer che invece ai mondiali arriva con le corone, europea e mondiale, riunite sopra un’unica testa. L’avvio di stagione non è stato tra i più interessanti, considerando anche il fatto che “Pero” aveva preferito rinunciare alla preparazione invernale in Australia per posticipare lo stato di forma il più a lungo possibile. In casa si è fatto battere da più di un atleta, forse la motivazione non era alle stelle considerando il fatto che il posto in squadra lo aveva già conquistato vincendo i mondiali a Seu d’Urgell lo scorso anno. L’impressione che ho avuto però è stato quella che non volesse approfittare troppo della dea bendata e la sua è stata una lenta, ma costante crescita verso la ricerca del risultato.In coppa ha preso un sesto, terzo e quarto posto.
Tutto qui è sotto il segno di Peter Kauzer. I manifesti giganti per la strada, i poster e loghi vari ritraggono il campionissimo in un plastico aggancio vestito con i colori nazionali e con la sua ormai tipica canoa gialla - nera. Quando scenderà sul canale per lui sarà come per Kakà giocare al Maracanà... bella questa! La folla lo avvolgerà con il suo calore, lo spingerà avanti con urla e sonore trombette. Il vento farà svolazzare le mille bandiere di una Slovenia che ospita per la prima volta la rassegna iridata dello slalom. Anche se Tacen è al terzo Campionato del Mondo di canoa Slalom organizzato. La prima fu nel 1955 e la seconda nel 1991…ma allora era Jugoslavia…. Magari nei prossimi giorni facciamo un tuffo nel passato e andiamo a vedere che cosa accadde in quelle due mitiche edizioni. Oggi però restiamo legati al tema e alle statistiche che ci vengono in aiuto evidenziando tra i possibili protagonisti nel kayak maschile Alexander Grimm e Michael Kurt. Il primo, il tedesco campione olimpico che pagaia con una pala gigantesca color argento, quest’anno tra coppa ed europei ha centrato tre finali con un podio in casa ad Augsburg. Anche lo svizzero ha al suo attivo tre finali con due podi e sta remando con il vento in poppa come si usa dire in questi casi. Punterei anche su un certo Hannes Aigner : tedesco classe 1989 vincitore della finale ad Augsburg, quinto a Seu d’ Urgell, secondo agli europei under 23 e vincitore dei Pre-World a Bratislava due settimane fa. Pagaia con gran classe discostandosi di parecchio dal classico stile teutonico. Qualcuno potrà scandalizzarsi non vedendo inserito nel lotto un certo Fabien Lefevre vincitore di due mondiali consecutivi e due medaglie olimpiche. Il francese fino ad oggi non ha beccato nessuna finale e sembra vivere una profonda crisi d’identità: C2 o K1... questo il dilemma! Interessante anche il tema da approfondire proposto dal mitico doctor Gigi Sesana: “può aver influenzato negativamente per il transalpino preparare due specialità così diverse”?

Per i colori azzurri nel Kayak maschile, oltre ovviamente a Super Cali, prenderanno il via Stefano Cipressi, qualificatosi grazie al sesto posto nella finale di Augsburg, e Diego Paolini, 12esimo sempre in Germania. Un terzetto che a Praga 2006 aveva fatto grandi cose individualmente e a squadre. Non tutti però la pensano così visto che la Marina Militare ha fatto una lettera in Federazione sostenendo che il terzo uomo avrebbe dovuto essere Lukas Mayer anche lui 12esimo, ma agli europei recuperati ad agosto. La motivazione è semplice: il meranese ha ottenuto gli stessi risultati del veneto, ma è più giovane. Lukas classe 1989 e Diego classe 1982. Quest’ultimo ha partecipato già a due mondiali senior. Nel 2006 chiuse al 4^ posto nella prova individuale e secondo a squadre e nel 2009 in Spagna si perse nelle qualifiche con una prova decisamente sotto tono.

Anche fra le donne, C1 e C2 c’è molta attesa. C’è nessuno che vuole azzardare pronostici e analisi, io magari aspetto!


Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
meno sette giorni ai 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom

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