Aggiornamento dai campi di gara nel weekend dedicato alle gare di selezione

 

Lukas Bozic, il numero 1 nel ranking mondiale nella specialità del C1 uomini, la  prima cosa che fa quando taglia il traguardo, è  aggiustarsi  il caschetto e cioè lo riposiziona in avanti, perché, normalmente,  durante la sua discesa, piano piano gli scappa indietro. La cosa non si nota molto,  è più, secondo me, una sensazione che l’atleta ha e che  non lo fa sentire a suo agio, tanto più se, alla fine della manche, deve andare in zona interviste. Peter Kauzer all’arrivo ha due opzioni che sono in relazione a com’è andata la finale. Nel caso in cui sente di aver fatto una bella gara , si gira verso il pubblico e fa un inchino, nel caso opposto inizia a fare strani gesti con una mano, mentre con l’altra tiene la pagaia. Tutti gesti che abbiamo visto e rivisto  in questo passato weekend di gare,   tanto che si sarebbe potuto fare una sorta di programma radiofonico sullo stile "Tutto il calcio minuto per minuto". Questo servizio giornalistico è nato nel 1960 per sperimentare la trasmissione multipla a microfono aperto da diversi eventi in contemporanea in preparazione  dei Giochi della XVII Olimpiade di Roma, evento globale trasmesso dalla televisione e dalla radio dalla Rai. Le  voci,  che poi sono diventate sempre più familiari, erano quelle  di Sandro Ciotti, Beppe Viola, Everardo Dalla Noce, Emanuele Dotto e Giovanni Scaramuzzino tanto per citarne alcuni. Emanuele Dotto l’ho conosciuto personalmente ai mondiali di canoa di velocità a Copenaghen nel 1993. Avevo da pochi mesi archiviato la mia carriera di atleta con i mondiali della Val di Sole e sono corso a settembre in Danimarca per seguire  giornalisticamente quelle gare in cui l’Italia conquistò, con Antonio Rossi e Daniele Scarpa,  un argento nel K2 1.000. Fu un’esperienza determinante e molto interessane; ricordo che Dotto, grande conoscitore anche del mondo della canoa slalom e discesa, mi aveva preso in simpatia e mi propose alcune escursioni nei dintorni della capitale,  per vedere alcune case a graticcio,  tipiche di queste zone e  diffuse anche in altri paesi come Germania, Polonia, Francia o in Belgio nella provincia Fiamminga. Il giornalista della Rai, laureato in storia medievale con il massimo dei voti e bacio accademico, mi impressionò per la sua enorme curiosità su ogni cosa fino ai minimi particolari.
 

Torniamo ai nostri giorni...Si è gareggiato  su diversi campi: partiamo dalla Slovenia con padroni di casa e italiani impegnati nelle prove di selezione. Diciamo che, dopo due giorni di gare, la situazione è la seguente: Peter Kauzer, Eva Tercelj e Alina Hocevar si erano  già selezionati per i Giochi Olimpici, quindi per loro la cosa era piuttosto indifferente. Per i C1 uomini la disputa si giocherà agli Europei di maggio a Tacen e solo fra Luka Bozic e Benjamin Savsek; quest’ultimo ha qualche vantaggio in più perché ha conquistato il posto olimpico ai mondiali oltre, ovviamente, a vincerli!  Che cosa dovrebbe fare Bozic, che tra l’altro ha vinto la coppa del mondo,  per andare a gareggiare a Parigi? Prendere una medaglia agli Europei sperando che Savsek non faccia altrettanto. Fosse così vanno in parità e se la giocano a Praga in Coppa a giugno. Chi ha fatto gran bene è stato Ziga Lin Hocevar che si è permesso il lusso di vincere la seconda gara davanti al numero 1 e 2 del ranking mondiale e entra sicuro in squadra.  Il giovanissimo atleta polivalente in quanto gareggia sia in K1 che in C1 è figlio d’arte da parte di  papà Simon e di nonno Tone. Il primo è stato per molti anni colonna portante della squadra della  Yugoslavia e poi della Slovenia, vincendo un mondiale Junior nel 1993 e poi nello stesso anno il mondiale a squadre assoluto in Val di Sole, con Vidmar (allenatore di Savsek) e Zitnik. nel 1996 vinse l’Europeo ad Augsburg davanti a due beniamini locali e cioè Sören Kaufman e Martin Lang. Il secondo, e cioè il nonno, era al via ai Giochi Olimpic del 1972 dove chiuse in 14esima posizione. Aveva iniziato a gareggiare a livello internazionale ai mondiali di Bourg St.Maurice nel 1969, poi Merano nel 1971, Muothal nel 1973 e chiuse la carriera nel 1975 con il mondiale di Skopje dove fu 4^ a squadre e 20esimo nell’individuale. 

Bravo pure nel kayak maschile  Tominc che vince la gara la domenica su De Gennaro e Kancler, ed è l'unico sloveno in finale  il sabato, considerando anche che Hocevar ha rinunciato a partire per tenere energie per il giorno successivo.

 
Per l’Italia a punteggio pieno con tre percentuali attive ci sono per il momento solo Giovanni De Gennaro nel kayak maschile  e Raffaello Ivaldi nel C1 maschile. Saranno quindi decisive le gare di Ivrea per definire gli atleti che andranno all’europeo e in Coppa del Mondo. Se ci sono già i nomi olimpici per K1 uomini e donne e C1 uomini, manca da definire la donna che prenderà il posto per Parigi 2024. Attualmente Marta Bertoncelli ha un vantaggio sulle dirette avversarie che sono Elena Borghi e Elena Micozzi. Poiché nessuna delle tre potrà prendere punti dalle gare di selezione, in quanto non hanno preso nessuna percentuale fino ad oggi, dovranno giocarsela agli Europei dove si potrà solo verificare un pareggio nel caso in cui le due Elene rientrassero nelle top five e Bertoncelli ne fosse fuori. In questo caso si va a decisione della direzione tecnica.
Spostiamoci in Germania dove una seria ipoteca sulla qualifica olimpica l’ha messa la brava Riccarda Funk che ha vinto due gare su due; le basterà prendere un piazzamento in una delle prossime due gare per assicurarsi il posto nel kayak femminile. Nel Kayak maschile Hegge vince due gare e si presenterà a Markklebeer da gran favorito con  Aigner non messo benissimo considerando che ad oggi  ha un 3^ e un 2^ posto.  Di rincalzo  c’è poi Hengest con un 2^ e un 3^ posto, quindi in assoluto parità con Aigner.  Tasiadis sembra essere al riparo con due secondi posti, anche se ad insidiarlo ci sono Hannes Trummer, che ha vinto il primo giorno e Tino Trummer. Distaccato Franz Anton, il campione del 2018, che,  per qualificarsi,  dovrebbe vincere tutte e due le prossime gare. Al femminile in ginocchio lotta fra Herzog e Lilik entrambe con una vittoria. La prima ha pure un secondo posto e la seconda un terzo. 


Nella Repubblica Ceca si è gareggiato sul canale di  Veltrusy, che dista 30 chilometri a nord di Praga. Nulla di definito dopo due giorni di gare, considerando che si gareggia per un posto in squadra e non per una qualifica olimpica, o meglio,  anche il risultato di queste gare conta per Parigi, ma marginalmente, infatti tutto verrà deciso con Europei e Coppa a Praga, fatta  eccezione per Jiri Prskavec che è già qualificato in K1. Attualmente nella canadese maschile Chaloupka e Prskavec sono pari  avendo una vittoria e un secondo posto a testa. Molto incerta la situazione nel kayak maschile con Tunka che vince la prima giornata su Zima e Hermansky e con Prindis, solo 9, che è costretto a gareggiare sotto antibiotici per un brutta infezione alle vie respiratorie. Il secondo giorno vince Krajci, che era rimasto fuori dalla finale A il giorno prima, ma che, nella finale B, ha fatto registrare il migliore tempo assoluto. Prindis si riprende e arriva secondo con Tunka che paga un salto di porta e finisce nono.

Nel kayak femminile è la Galuskova che mette nel cassetto 2 secondi posti che le danno una certa tranquillità in vista delle gare di Praga, considerando che Gabriela Satkova vince la prima, ma poi il secondo giorno è solo 4^, mentre Bekova vince il secondo giorno. Teresa Fiserova fa due terzi posti nel kayak e non gareggia nella canadese monoposto. Il motivo della sua rinuncia a questa specialità è sconosciuta a molti e incomprensibile per gli altri, considerando che, solo due anni fa, vinse la Coppa del Mondo di specialità , fu 3^ agli europei e nel 2021 sesta ai Giochi di Tokyo. Nella canadese femminile ci sono le sorelle Satkova che la fanno da padrone, infatti Gabriela vince il primo giorno e poi si piazza 3^ il giorno successivo, mentre la sorella Martina vince la seconda gara ed è seconda nella prima. Tereza Knebelova è sempre sul podio rispettivamente per un bronzo e un argento.

Occhio all'onda! 

 

il giovanissimo Z.Hocevar vincitore della gara ICF Ranking di domenica a Tacen (SLO).

 

 

 

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