Lo Slalom torna in acqua

  Mandy Planert è una bella signora 44enne, sposata con Jan Benzien che di anni ne ha 37 e assieme hanno due bimbi. Una coppia nata sui campi di slalom e Mandy ha appeso la fatidica pagaia al chiodo dopo la sua esclusione dai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008. Al suo attivo ai Campionati del Mondo ha  però 3 ori a squadre, 3 argenti, di cui uno individuale e un bronzo. Alle Olimpiadi del 2000 fu sesta e 14 esima nel 2004. Per molto tempo non si è vista sui campi di gara lei che è nata da queste parti in quella che era la Germania dell’Est e qui vive a due passi dal canale di Makkleeberg. Oggi la sorpresa di vederla al via nella gara Extreme Slalom nelle prove di qualificazione che ha vinto in maniera sublime.  Per la verità era tornata già in gara agli Europei Master recentemente disputati a Ivrea in  una sorta di Amarcord considerando che al via abbiamo visto ex grandi campioni che per diletto hanno ripreso in mano la canoa e la pagaia.
  Quindi dopo una pausa agonistica internazionale assoluta di 8 settimane (l’ultima gara di Coppa a Tacen è stata disputata a fine giugno) e a 1 mese dal mondiale di La Seu d’Urgell si riprende con le due gare che rimangono ancora da disputare per chiudere la Coppa del Mondo 2019. Gare che per molti hanno il chiaro obiettivo di finalizzare la preparazione in vista dell’iride di fine settembre.
A Makkleeberg il tracciato sarà disegnato dall’inglese Dan Goddard e dal tedesco Michael Trummer. Il primo è un allenatore di slalom che svolge il suo lavoro da libero professionista.  Tra le altre cose, ha un blog interessante nato dalla sua voglia di condividere e di promuovere il nostro sport come lui stesso dice : «The reason for this site and blog is just to provide more insights and information in canoe slalom». E in effetti c’è proprio bisogno di creare movimento attraverso la discussione e il confronto. In Italia poi, che siamo 60 milioni di commissari tecnici di calcio, non riusciamo ad avere però un vero e proprio confronto aperto e libero per cercare di capire cosa effettivamente si potrebbe fare per far decollare uno sport che amiamo.
Il secondo, Michael Trummer, con un passato di atleta di livello, è in pratica il direttore tecnico della squadra tedesca anche se oggi a mezzo servizio. Infatti l’amico e collega Michael mi raccontava che dallo scorso anno ha dovuto fare una sorta di scelta tra la famiglia e il lavoro che lo portava a restare fuori di casa troppo a lungo. La scelta, dopo alcuni problemi, non è potuta che ricadere in una soluzione part-time.  Oggi cura tutta la logistica della squadra organizzando le trasferte dall’ufficio e ciò gli permette di aver orari ben precisi e poche feste impegnate. 

Partecipazione di qualità, ma poco numerosa, 32 le nazioni al via per 188 barche e considerando che ci sono 8 donne che duplicano la categoria al via gli atleti complessivi saranno 180.  Se ci si pensa numeri decisamente ridotti che penalizzano non poco chi organizza ( a livello di budget), ma che comunque garantiscono una grande gara visto le parterre de noir al via.
Le Coppe non hanno, a due gare dal termine, nessun vincitore certo. Tutte le porte sono aperte visto che sono in molti a potersi giocare la vittoria finale in tutte e 6 le specialità.

Quest’anno il trofeo per la classifica finale avrà sapore e un tocco tutto italiano, ma non posso sbilanciarmi oltre: devo aspettare prima che l’ICF faccia la sua presentazione ufficiale!

Occhio all’onda!



Situazione classifica dopo 3 gare nel K1 men

Situazione classifica dopo 3 gare nel K1 women

Situazione classifica dopo 3 gare nel C1 men

Situazione classifica dopo 3 gare nel C1 women
 

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