Leggere l'acqua


Forse troppo poco si ragiona sul fatto che la soluzione a varie problematiche tecniche è gia  scritta sull’acqua. Ci si concentra sulle manovre da eseguire con la pagaia e con il corpo, ma a volte non si relazionano con la caratteristica dell’acqua di quel preciso passaggio,  attribuendo responsabilità solo al gesto tecnico. Si sottovalutano secondo me due importanti aspetti quali:

 1. la lettura dell’acqua,
 2. la posizione dello scafo e la sua conseguente inclinazione.

Da che cosa arriva tutto ciò è presto detto e cioè dal fatto che  abbiamo perso il piacere di trasmettere ai nostri giovani il piacere di pagaiare sui fiumi, abbiamo perso il piacere di accompagnare i nostri giovani in quelle  lunghe ed appassionanti  discese che animavano il nostro spirito di essere canoisti nel termine completo della parola. Oggi si spinge troppo sulla specializzazione e ai nostri giovani facciamo fare troppo e forse solo esclusivamente porte, porte e ancora porte. Così facendo perdiamo la capacità di imparare a leggere l’acqua, perdiamo la capacità di trovare soluzioni nascoste dietro a massi e a flutti naturali che si presentano all’ultimo momento a chi solca le onde di torrenti e fiumi che magari discendevamo a vista. Non coltiviamo nei giovani il piacere di stare in mezzo alla natura, non insegnamo a loro di appagarsi per il solo fatto di aver disceso quel tratto di torrente e di esserne risultati vincitori.

Occhio all’onda! 

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