Ci siamo


Oggi ho ricevuto una bella telefonata dal mio amico L8. E’ nella zona di Rovigo ancora un paio di giorni e con il suo compagno di avventura, Francesco Salvato, arriverà a Venezia. Le mani distrutte dalle molte ore passate a pagaiare, provati dalle lunghe notti e dal cibo cucinato alla buona, stanno concludendo una discesa iniziata il 27 agosto. Tanta fatica per provarsi, tanta fatica per scoprire quello che anche a pochi chilometri da casa possiamo trovare. Paesaggi fantastici, spiagge bianche, animali che ti accompagno, pesci che ti indicano l’acqua da seguire. Eppure è lì alla portata di tutti e a volte ci dimentichiamo di cogliere questi particolari, le sfumature di quello che ci circonda senza andare chissà dove. Io li ho seguiti con molta attenzione e sono stato ghiotto nel leggere i succinti racconti che, dopo una giornata sul fiume, riuscivano comunque a mettere in internet. Ho cercato di catturare tutto il romanticismo che questi due “free-rider” ci mandano a distanza e a volte anche telepaticamente. Questo l’avevo già scritto. Quello che non ho scritto invece è la forza che mi ha trasmesso oggi Enrico che seppur lontano ed impegnato in una bella e affascinante avventura è preso con il cuore e con la passione dai prossimi campionati del mondo. E’ laggiù immerso nella natura, ma vorrebbe essere quassù immerso fra i pali dello slalom. Ha voluto sapere come stanno i miei atleti, se hanno lavorato bene, se sono pronti ad affrontare il mondiale, se tutto è pronto per questa rassegna iridata. Ha voluto sapere come mi sento se sono emozionato... quasi che pensasse che sono al mio primo campionato del mondo come tecnico. In realtà non è così. Certo una certa emozione c’è, ma devo mantenere i nervi saldi e affrontare tutte le difficoltà che si presenteranno. Dovrò affrontare le paure degli atleti che sono già in agitazione. Sono diventati pulcini ancora nel guscio, si impauriscono per un battito di ali, per una risalita mal riuscita, per un’onda maledetta, per una canoa che non reagisce come vorrebbero. Sono timorosi nei loro sguardi, sono dolci nel loro muoversi e nel loro atteggiarsi, sono preoccupati, sono tranquilli, sono agitati, sono emozionati, sono tutto ciò che si può pensare. Oggi è così e lo sarà anche domani, poi al fatidico tre, due, uno, via passerà tutto. I campioni tireranno fuori la loro classe, i timorosi saranno invasi dalla paura di far male, gli audaci correranno da campioni, i giovani useranno l’incoscienza della loro età, i mediocri resteranno tali se non oseranno. E noi? Noi saremo lì pronti ad esaltare gli sconsolati, a congratularci con i vittoriosi, a supportare i delusi, a gioire per un gesto, per un movimento, per un’azione. La nostra anima sorriderà e riempirà il nostro taccuino di tanti ricordi fatti di immagini, parole o emozioni poco conta... conta la musica che un mondiale saprà sempre regalarci!

Occhio all’onda!

P.S. lo so avrei dovuto parlarvi dei C2 e delle donne in C1, ma mi è venuto questo... perdonate un scribano che a volte si fa prendere dal cuore

Cunovo, 5 settembre 2011
1 days to XXXIV Slalom World Championships

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