Pensare e agire da C1


"E nell'istante in cui seppe cessò di sapere..."
Jack London




La curva del canale di Penrith è magica e si colora sempre di colori diversi. Il tratto di cielo che vi si rispecchia ospita spettacolari nuvole o un sole cocente. Ogni volta che mi trovo da quelle parti mi sento immerso in un sogno e tutto ciò che mi circonda assume una particolare luce. In lontananza si scorgono le “Blue Mountain”. Il nome della rapida è “number 2” che sta quindi a valle della “main wave” e a monte della “deep fryer” - friggitrice!

Questa mattina abbiamo lavorato proprio in quel tratto e lo scenario ci ha messo tutti di buon umore. La luce ancora tenue delle prime ore della giornata offre la giusta concentrazione per lavori tecnici di qualità, tanto più se eseguiti da atleti con tanta energia in corpo. Abbiamo posto come obiettivo di giornata l’ascolto dell’acqua e la successiva risposta da parte del canoista. In quel tratto infatti l’acqua non è mai regolare e cambia in continuazione, quindi le strategie di reazione vanno decise nel momento preciso in cui accadono, sempre che si sia in grado di raccogliere lo stimolo giusto.
L’aspetto tecnico interessante emerso durante l’allenamento è stato quello dell’utilizzo della pala dallo stesso lato senza estrarla dall’acqua. Cerco di spiegarmi meglio. Avevo proposto una risalita ad esse venendo da destra e uscendo a sinistra in una zona dove l’acqua non è difficile ma presenta dei ritorni strani. L’idea era quella di affrontare la risalita con il colpo largo a destra, quindi a valle, sfruttando prima la velocità dell’acqua e poi la piccola area di morta giusto sul palo interno. A questo punto nasceva il problema dell’uscita visto che non c’era la possibilità e il tempo di trasformare il colpo in aggancio per togliersi da quella situazione piuttosto calda! La soluzione si è trovata lasciando la stessa propulsione larga in acqua, che a fine corsa si è trasformata in un valido punto d’appoggio per far ruotare la canoa permettendo al corpo di eseguire un piccolo spostamento laterale con il successivo guizzo di uscita.

Seconda proposta una serie di porte a pettine abbastanza angolate e su acqua veloce con successiva risalita a sinistra sulla “friggitrice”. Anche qui dopo alcuni tentativi di passare le porte direttamente si è optato per uno spostamento della coda sul terzo palo in modo tale da riuscire ad entrare diretti sulla risalita sfruttando un ricciolo sul fianco destro. Anche qui i tempi non permettevano la possibilità di togliere la pala dall’acqua per agganciarsi sull’onda-ricciolo. La soluzione è stata trovata anche in questo caso mantenendo la pala in acqua dopo il colpo di propulsione avanti di sinistro.

La morale della storiella è: pensa e agisci da C1 quando non hai il tempo e la possibilità di cambiare colpo.

Domani si torna a respirare aria frizzante, emozionante, mirabolante... domani iniziano gli Australian Open più di 300 atleti in gara in rappresentanza di 20 nazioni, non male per un inizio di stagione che si prospetta molto emozionante. Seguite on line risultati e video su http://aus​open.canoe​.org.au e per le note di colore e resoconti tecnci tornate qui!

Occhio all’onda!

Penrith, 17 febbraio 2011

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