... Aspettando i Mondiali di Slalom - 14

Non sempre si trova il tempo per concretizzare idee, pensieri e gesti con la parola scritta presi a preparare e a definire ogni cosa in vista dell’appuntamento di un’intera stagione. Spazi che vengono occupati anche dagli affetti e per preparare il futuro. Ma a volte è giusto prendere dei momenti di riflessione, ricaricare le batterie e scrivere o parlare quando effettivamente c’è qualche cosa di importante da sottolineare, da evidenziare, da dire. Non che ogni giorno di vita non sia importante per essere ricordato ed immortalato anche con poche righe o con qualche immagine, ma anche il buio è il silenzio della luce. Mancano 14 giorni alla cerimonia d’apertura dei campionati del mondo di slalom e dopo i premondiali di Tacen (Slovenia) abbiamo programmato una settimana di scarico a casa per gli atleti che parteciperanno alla gara iridata. Una buona occasione per me per partecipare con i miei ragazzi a Bratislava alla “Young Danubia Cup”, due gare per i giovanissimi dai 14 ai 18 anni. Il canale slovacco è una sorta di paradiso per i canoisti, migliorato ultimamente da una serie di infrastrutture che permettono di usufruire al meglio questo vero e proprio stadio dello slalom. Un’ ampia area per il campeggio con servizi e docce, un hotel con servizio bar e ristorante e un ampia zona ricreativa fanno da contorno al canale a disposizione per godere della forza della corrente. Non guasta neppure la presenza di campioni olimpici e mondiali slovacchi che stanno ultimando la loro preparazione proprio qui. Ciò che ci diverte maggiormente è vedere tanti giovanissimi che tra un allenamento e l’altro sono intenti a prepararsi il pranzo, ripulire le tende, inventarsi giochi che ci riportano all'infanzia. Un pallone diventa un momento aggregante tra francesi, belgi, inglesi e noi italiani. Uno scambio di favori diventa l’occasione per due parole e rompere così il ghiaccio per più lunghe discussioni e scambio di vedute. E' bello scoprire che “nascondino” è un gioco ancora in uso e che in tutta Europa diverte per semplicità e inventiva. E allora, seduto comodamente sotto il tendalino del camper, ho una visione strategica dei vari nascondigli e seguo complice le varie fasi delle catture o delle liberazioni. Vanno alla grande le tende “2 seconds” della Quechua… Decathlon ci ha proprio azzeccato con questa tecnologia da campeggio che ha stravolto l’architettura e la geometria delle vecchie e tanto complesse canadesi. Ovunque cada lo sguardo si incontrano canoe e canoisti, ovunque ti muovi capisci che sono in tanti a coltivare la tua passione. I francesi sono veramente tanti, arrivati qui con i vari dipartimenti e qualcuno con i club. Hanno praticamente invaso il campeggio. Ieri sera ho passato una piacevole serata con Jean-Yves Prigent, responsabile tecnico della Bretagna, fu terzo ai mondiali del 1981 nel k1 men dietro a Lubos Hilgert e al mitico Richard Fox, il transalpino era già campione del mondo a squadre nel 1977 a Spittal. Gareggiò in quella mitica squadra con Frossard e Bernard Renault. Quest’ultimo era l’idolo di Ivan Pontarollo e ricordo che il vicentino acquistò, molti anni fa, una sua foto formato A4 ad una cifra allora molto importante, o così, almeno, sembrava a me. Passò il viaggio di ritorno dalla gara di Bourg St. Maurice, ammirando e studiando ogni dettaglio di quell’immagine. La stessa foto la rividi alcuni anni più tardi nel suo centro ad Oliero, chissà se Ivan ogni tanto si ferma ancora in adorazione sotto quella sorta di reliquia, mah!Occhio all’onda! Ettore Ivaldi – “Young Danubia Cup” – Bratislava 26 agosto 2009 – 14 giorni dai campionati del mondo di canoa slalom -

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