Week-end delle Palme ricco di gare

 


 E’ stato un week-end  di gare interessanti quello in cui si è ricordato, come sempre da oltre 2000 anni,  il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino osannato dalla folla che salutava agitando rami d’ulivo.
 

Sono state due le gare ICF Ranking  che hanno concentrato l’attenzione e che si sono spartite i partecipanti. La prima a Huningue in Francia, anche se, in realtà, è giusto sul confine svizzero e questo percorso viene usato principalmente dagli elvetici per allenarsi, ed è stata organizzata dalla Federazione Svizzera in  collaborazione con il Centre d’Activité de Plein Air de Huningue. Poco meno di 200 i partecipanti, per la precisione 198! 

La seconda gara ICF Ranking quella in Slovenia a Solkan dove gli atleti in gara sono stati 152.
A Huningue concentrazione di tedeschi, cechi e svizzeri, a Solkan di sloveni, italiani, qualche ceco, serbi, croati e  due irlandesi. Queste ultime, per la verità, più americane che figlie del trifoglio di San Patrizio, sono  allenate da Jure Meglič il quasi 40enne di Kranj, che da tempo le sta seguendo, quindi, desumo, che la loro partecipazione sia dovuta al periodo di preparazione che stanno curando in casa del loro allenatore in terra  Slovena dove quest’anno verranno organizzati i campionati Europei in una Tacen che sembra essere stata ristrutturata dopo la disastrosa piena dello scorso anno.

In terra di confine, su un canale non troppo impegnativo, ma comunque interessante,  non convince in K1 Hannes Aigner, il tedesco che fra qualche settimana cercherà il posto per Parigi dopo che alla Germania è stata data la quota per miglior posizione ranking e non per averla conquistata sul campo. Finisce terzo in qualifica, vinta dal belga Gabriel De Coster, che poi si perderà in semifinale finendo 11esimo, mentre in semifinale Aigner si qualifica in 7^ posizione nella gara vinta dallo svizzero Jan Rohrer, davanti al connazionale Dimitri Marx e terzo il tedesco Samuel Hegge. Nella finale dei Kayak uomini Roherer piazza una discesa leggermente più lenta della sua semifinale, ma mette la punta davanti a Hegge per 12 centesimi. Aigner finisce terzo con un tempo alto e una penalità. Abbiamo rivisto pure in gara, dopo i successi televisivi danzanti, anche Vavrinec  Hradilek che rimane fuori dalla finale per un 50, ma con il 4^ tempo di gara. Osservando poi attentamente la classifica abbiamo scoperto pure che  la vecchia generazione di atleti ha iniziato a mettere in barca la figliolanza e così al via c’erano pure Milo Oblinger, figlio di Helmut e Violetta atleti che per oltre un decennio sono stati protagonisti a livello internazionale, oltre a Mika e Jonas Benzien, figli di  Jan Benzien e Mandy Planert. Le note di colore arrivano dai numerosi cigni in partenza e dai graditi cioccolatini offerti agli atleti alla riconsegna dei numeri, per niente la Svizzera è conosciuta nel mondo anche per la sua raffinata cioccolata!
Nel settore femminile sembra che Ricarda Funk abbia una marcia in più anche se le penalità qualche volta le creano problemi. La tedesca dopo la trasferta invernale a la Reunion ha cambiato barca e gareggia ora con Salto 4. In finale pure Chiara Sabattini, fresca dottoressa in politiche per la sicurezza, che, per seguire il proprio cuore, ha preferito la trasferta in quel di Huningue, dove non era mai stata, alla tradizionale gara di Solkan.
Poco da raccontare per le canadesi. Al maschile buon test per Vaclav Chaloupka che vince semifinale e finale con distacchi ampi. Al femminile ad imporsi è Elena Lilik su Marx e Rihova, mentre Andrea Herzog, che vince la qualifica, si ferma in semifinale per un 50, così, nonostante un tempo stratosferico, si deve accontentare di guardare le compagne in finale dalla riva.

Le gare in Slovenia sono state seguite grazie alle dirette su YouTube per semifinali e finali. Percorso direi molto basico e con poca concorrenza, ma   è servito a molti atleti per iniziare a testarsi in vista delle imminenti prove di selezione. Nel Kayak maschile Peter Kauzer non è riuscito a vincere, anche se sembrava che ci tenesse molto, visto che il giovane Tine Kancler, altro figlio d’arte, il papà argento ai mondiali di discesa nel 1991 a Bovec,  si è imposto con una discesa di finale oserei dire perfetta con un 80 senza penalità, pennellando le porte con abilità e furbizia tattica. Bravo Michele Pistoni terzo, anche lui molto determinato. Zeno Ivaldi ha preso un 50 sulla risalita 11 approcciandola a mo’ di Kayak Cross. Il ragazzotto della Marina Militare  infatti   sta  raffinando la tecnica sulla  barca di plastica per presentarsi al meglio alle prove di selezione;  evidentemente  questo gli sporca la tecnica in slalom. Terzo il suo tempo, ma il salto di porta lo rilega  in 10^ posizione. Ancora due italiani nella finale di Solkan nel Kayak che sono Tommaso Barzon, 7^, e Ludovico Cuignon, 8^.
Al femminile Eva Tercelj,  che era la favorita d’obbligo, già qualificata per i Giochi Olimpici di Parigi, si è dimostrata poco precisa  e con penalità finisce terza  dietro alla giovane Eva Hocevar che, nell’arco di poche decine di minuti, si ripresenterà al via della finale nella canadese femminile. Seconda Viktoria Wolffhardt  a oltre 2 secondi dal primo posto.
Raffaello Ivaldi, ancora carico di lavoro, nella canadese fa bene qualifica e semifinale. Arriva all’ultimo atto e non trova la fluidità vista nelle fasi precedenti e chiude quarto.  Molto bene Martino Barzon, che viceversa fa correre bene la sua canoa e fa registrare il miglior tempo. Peccato solo che un tocco alla porta 2, sul palo interno con la spalla destra,    lo priva della soddisfazione di battere in casa loro i numero  1 e 2 del ranking mondiale. Barzon finisce terzo dietro a Luka Bozic, primo,  e a Benjamin Savsek, secondo. In finale anche Flavio Micozzi, quinto, e Paolo Ceccon, sesto.
La canadese in rosa ha solo due protagoniste Marta Bertoncelli e Elena Borghi rispettivamente prima e seconda. Il loro 23 e 25% di distacco dal miglior tempo dei K1 uomini è  più o meno in linea con il 22% di Elena Lillik alla gara di Huningue, se mai volessimo fare un confronto a distanza!
 

Chiudo dicendo che i giovanissimi slalomisti italiani sono stati i protagonisti domenica scorsa  alla gara di Bologna che ha aperto la stagione nazionale tra i paletti appesi al cielo e che, come sempre, è il miglior modo possibile per avvicinarsi al nostro mondo… un buon piatto di pasta tra una manche e l’altra e tanta amicizia possono essere la giusta motivazione per un settore che ha bisogno anche di tutto ciò e che corriamo il rischio di perdere! 

 

Occhio all'onda! 

 

Il giovane canoista Francesco De Stefani con il suo allenatore Fabrizio Faettini 


 



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