Opere d'arte da ammirare

 


Non mi è chiaro il motivo per cui, ogni anno in questo periodo,  mi sento molto coinvolto negli "Australian Open" di tennis che sono in corso di svolgimento sui campi di Melbourne. Probabilmente perché non essendo impegnato in gare io stesso ho più tempo per  godermi uno sport che da sempre mi appassiona. Mi sento quindi partecipe in ciò che sta vivendo Rafael Nadal e, guardandolo giocare, mi chiedo da dove possa arrivare l’energia con cui il maiorchino colpisce quella pallina gialla scaraventandola dall’altra parte della rete   come se fosse l’ultima cosa che farà nella sua vita! Ogni palla è importante per lui, com’è importante ogni movimento che mette in essere su un court che diventa l’arena di un gladiatore che sa che per portare a casa la pelle non può mai distrarsi o  tanto meno non può permettersi cedimenti di nessuna natura. Tutto diventa importante, ma soprattutto nulla lo può scalfire, neppure il punto che l’avversario realizza contro di lui. Se è vero ciò che ci ha insegnato  Gianni Clerici, grande scriba del tennis, che la racchetta è un palcoscenico, sul quale i giocatori mostrano l'anima di cui sono fatti abbiamo capito di che pasta è fatta quella dello spagnolo che, ben presto incrociando le dita,  potrebbe regalarci a breve il suo 21esimo grande slam, lasciando il povero Roger a guardare l’immensità di un uomo scalfito sullo stesso blocco unico di marmo su cui  Michelangelo ha realizzato la sua "Pietà".  
Di sí fatta pasta è una certa Ricarda Funk che non colpisce con una racchetta palline gialle, ma con in mano una pagaia danza sull’acqua e come una libellula caccia la preda attaccandola con voli pindarici che incantano chiunque abbia la fortuna di vederla sfrecciare.  Recenti studi hanno identificato una sorta di circuito principale di 16 neuroni che collegano il cervello della libellula al suo motore di volo nel torace. Con l'aiuto di quel pacchetto neuronale, una libellula può rintracciare un bersaglio in movimento, calcolare una traiettoria per intercettare quell'obiettivo e aggiustare sottilmente il suo percorso come necessario. Questo è l’esatto processo che si attiva nel fenomeno teutonico mentre conduce il suo scafo tra onde, riccioli e pali sospesi nell’aria. Lei, che ha un rapporto peso-potenza impressionante ha, come gli odonati,  non solo agilità,  ma è pure veloce… tanto veloce, da far impallidire pure qualche collega maschietto che pur distruggendosi in palestra non riesce minimamente a fermare i cronometri dove riesce viceversa lei! Come Rafal Nadal, Ricarda Funk le partite, le gare, le gioca solo contro se stessa. E’ lei, che quando indossa un pettorale, può portarsi a casa la vittoria o lasciare alle altre la fortuna di farlo. E’ sempre lei che si giocherà la stagione 2021, se mai potrà decollare, e se così non fosse dobbiamo solo aspettare , perché non ho ricordi di aver visto a memoria d’uomo tanta eleganza e potenza tutta assieme incarnarsi in una sola persona. 

 

 Occhio all'onda! 

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