Olimpiadi estive outodoor e invernali indoor

 


E’ di questi giorni la proposta dell’ICF di inserire per Parigi 2024 l’Extreme Slalom, ma non è ancora chiaro se vengono aggiunte quote specifiche per questa specialità oppure se saranno gli stessi atleti che, partecipando alla prova di slalom, avranno il  diritto di gareggiare anche nella nuova specialità. Per ovvie ragioni di numeri sembra proprio quest’ultima la prospettiva più reale da attuare. Altra notizie è che vengono tolte 12 quote fra velocità e slalom (come riporta il sito ICF) sul numero complessivo di atleti, anche se in un primo momento sembravano solo 6 (4 velocità e 2 slalom). Dobbiamo dire anche che gli attuali 85 atleti per lo slalom così suddivisi: 25 k1  uomini, 25 K1 donne, 17 C1 uomini e altrettante donne in C1 non rappresentano appieno  il reale livello  internazionale di questo sport. Il vero scalino è qualificare le barche, ma non certo entrare in una finale a cinque cerchi. Decisamente squilibrato anche il rapporto tra uomini e donne considerando il numero di partecipanti alle gare nei due sessi, ma soprattuto guardando il livello tecnico fra uomini e donne: decisamente una forzatura assurda. Infatti per arrivare alla 20esima donna in Kayak andiamo a pescare atlete distanti anni luce dalle prime 10 posizioni. Mentre nella canadese monoposto maschile prendere, ad una qualifica olimpica, solo le prime 11 barche significa lasciare fuori nazioni come Germania, Russia o Italia.
Se la velocità ha sperimentato in questi anni l’inserimento di gare miste in K2 e C2 su gare lunghe lo slalom ha invece puntato quasi da subito all’Extreme Slalom. Detto ciò il progetto è  partito da alcuni anni e cioè da quando alle gare di Coppa del Mondo si è iniziato a sperimentare nuove formule per attrarre maggior pubblico e soprattutto maggior interesse verso la canoa in generale. C’era stata una fase intermedia dove si è sperimentato anche l’idea di una sorta di staffetta su una discesa tra le porte, ma presto abbandonata perché non aveva dato i frutti sperati dal punto di vista non solo tecnico, ma anche spettacolare.
Gli ideatori principali sono stati due francesi e cioè il chairman dello slalom ICF Mr. Jean Michel Prono e il vice presidente ICF nonché co-presidente del Comitato Organizzatore Paris 2024 Tony Estanguet. Il primo si è occupato di raffinare gli aspetti tecnici, pochi per la verità, e il secondo invece ha portato avanti l’idea a livello politico. In questi anni di prova non c’è stato un grosso seguito e pochi atleti e in maniera molto altalenante vi hanno preso parte.
Le motivazioni date per supportare questo inserimento fanno capo alle pseudo richieste o linee guida fatte dal CIO alle varie Federazioni internazionali. Si è chiesto in pratica di rinnovare lo sport,  ricercando discipline che attirino i giovani e che siano il più spettacolari possibile.  In un certo senso l’idea dell'Extreme Slalom  è stata quella di far sì che gli amatori di questo sport possano utilizzare le stesse canoe che vedono usare ai campioni che partecipano alle gare di Coppa del Mondo, Mondiali e dulcis in fundo alla Olimpiadi.
Il ciclismo ad esempio (pur non avendo bisogno di maggior visibilità considerando il numero di praticanti) ha tolto la 4x100km a squadre inserendo le gare di  BMX. Una disciplina questa che avrebbe lo scopo di avvicinare i più giovani alle due ruote grazie al fatto della sua spettacolarità e seguito. Non credo però che il ciclismo abbia ottenuto l'effetto sperato, considerando numeri e praticanti delle due ruote acrobatiche.
A quanto ci è dato sapere all’interno del massimo organo della canoa internazionale c’è stata un ampia e combattuta discussione tra favorevoli e contrari che ha portato ad una sorta di parità e che ha visto costretto il presidente Perurena a prendere una decisione finale.  
Ora il problema, a mio modo di vedere, non è tanto se inserire o no una nuova disciplina. Il problema sta nel limitare il numero di partecipanti tagliando atleti e specialità. Era giusto inserire la canadese femminile, ma è stato scorretto eliminare il C2 che da sempre fa parte della nostra storia. Così facendo si è completamente eliminata questa categoria,  perché se esci dalla rosa degli  sport a cinque cerchi sopravvivere è praticamente impossibile… come si è visto nel giro di pochi anni!
Torniamo al numero di partecipanti ai Giochi Olimpici che è il vero grande dilemma per chi organizza questo evento: i Giochi si svolgono in due settimane e coinvolgono poco più di 10.000 atleti. Inserire nuove discipline o allargare le quote porta ad un inevitabile caos.  
La soluzione ci sarebbe seguendo un ragionamento molto facile e logico. Guardare cioè alla stagionalità dello sport ed inserirlo nel periodo naturale di svolgimento.  Pallavolo, pallacanestro, pallanuoto, pallamano, il tiro a segno e altri ancora si possono disputare tranquillamente all’interno di uno stadio coperto e riscaldato quindi essere inseriti nei Giochi estivi o invernali poco cambierebbe per chi segue e per chi pratica questi sport. Così facendo si toglierebbero oltre un  migliaio di atleti che lascerebbero il posto ad un allargamento delle quote,  offrendo la possibilità di inserire nuove discipline. Io li chiamerei Giochi Olimpici estivi all’aria aperta e Giochi Olimpici Invernali all’aria aperta e indoor.
I giochi invernali, rispetto a quelli estivi, sono meno seguiti così facendo si darebbe sicuramente un incentivo maggiore a tutti per seguire più appassionatamente gare che normalmente sono di predominio essenzialmente solo dell’Europa e una parte del Nord America.  
Una domanda però ancora c’è e  che parte dal profondo del cuore: ma lo sport, ma soprattutto la vita ha veramente bisogno di avere in continuazione questi assurdi stimoli e cambiamenti solo a nome dello show? Perché non esaltare viceversa ciò che un tempo è stato, e per me sempre lo sarà, stimolo di vita e gioia per molti giovani e non solo? La bellezza di un discobolo che scaglia il suo attrezzo con la potenza di una belva e la velocità di giaguaro non ha tempo e confine. Lo si faceva nell'antica Grecia e lo si fa tutt'ora con lo stesso fascino e disciplina,  come non avrà tempo e confine il danzare sull’acqua in sintonia ed in armonia in modo semplice ed elegante tra i paletti dello slalom o scendendo un fiume traendone energia e forza da usare poi nella vita di tutti i giorni. 
 

Occhio all’onda! 

Commenti

  1. mi trovo d'accordo con le tue considerazioni, inoltre ci sarebbero tanti sport che avrebbero la dignità di partecipazione, ma restando in ambito canoistico, una discesa sprint nel canale sarebbe molto spettqacolare, eventualmente in combinata con lo slalom, oppure gare di fondo in canoa velocità, molti fondisti, per caratteristiche fisiologiche, per quanto magari fortissimi, non avranno mai la possibilità di concorrere nelle gare di velocità ad altissimi livelli, come in atletica, un fondista non potrà mai vincere nei 200m.

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