Percorsi quale direttiva?

                     "Ai bambini insegnate soltanto la magia della vita
                           … gira, gira in tondo e cambia il mondo"



Ci sono parole di una intensità unica e sublime, Gaber ne gestiva ogni sfumatura regalandoci perle di saggezza che ci portano  sempre a fare pensieri profondi e romantici. Poi magari passi la sera con gli amici del tango e tra un buon bicchiere di cabernet « Molmenti-Celot » e qualche coscetta di pollo cotta sul camino  ti perdi a filosofare sul senso della vita attraverso le passioni che ci accomunano. 

C’è tempo oggi di concentrarsi sulle gare di  selezione a Pau dei francesi che sono iniziate il giorno 2 per proseguire fino a sabato. C’è la  diretta internet  su televisore  e palmare per tempi e penalità. A freddo e dal video mi sembra che i vari tracciati disegnati siano fuori da quello che è l’evoluzione dello slalom. 25 porte con manovre assurde che costringono gli atleti ad azioni di forza e poca fluidità. Tanto per citare un esempio la combinazione risalita-risalita 5/6 della gara 4 era decisamente particolare. Infatti bastava mettere la seconda un metro e mezzo più bassa rispetto alla precedente e la cosa si sarebbe risolta con una manovra di abilità e non di semplice potenza fisica. Così come 13 e 14, ma sono scelte evidentemente di chi traccia il percorso che evidenzia però uno stato di completa indipendenza di vedute nell’ottica internazionale. Oppure vogliamo parlare della combinazione 8/9 della prima gara di selezione di Augsburg? La  direzione internazionale dovrebbe essere più incisiva sotto questo aspetto, non possiamo vedere gare anche di Coppa del Mondo con 18 porte e poi altre con 25! Sette porte sono un numero considerevole che possono determinare molti cambiamenti nel momento in cui si traccia il percorso. Le domande da fare su questo punto dovrebbero essere: che cosa deve offrire un tracciato di slalom e quali sono i limiti da fissare?
Un atleta che si prepara per un campionato del mondo deve conoscere esattamente a che cosa va incontro, deve sapere se la gara sarà di 80 o 110 secondi, ma soprattutto deve capire se l’idea generale è scendere sfruttando la corrente, onde e riccioli o se le porte vengono messe per andare contro alla logica naturale di un canale o fiume.

Week-end intenso considerando il fatto che non sono solo i francesi a disputare le selezioni, di scena oggi infatti anche sloveni, tedeschi, cechi, mentre noi italiani possiamo stare tranquilli e guardare le gare degli altri da un altro punto di vista. Per noi ora è tempo di concentrarci per i Campionati Europei con la squadra fatta e in piena preparazione. 


Occhio all'onda! 

 

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