Volontari l'anima pulsante dei Giochi e guardiamo i protagonisti nella C1 uomini


Siamo in prossimità delle gare e l’impianto di Vaires-sur-Marne sta prendendo forma. Piano piano tutto va al suo posto e le cose da sistemare, pur molte, sono sempre meno. Oggi sul canale ci sono state le prove generali per le telecamere. Da quello che si è potuto vedere il video tecnico disporrà di 30 telecamere fisse, in pratica più di una ogni porta. Poi ci sono le telecamere per la televisione e per questo servizio sono state montate macchine professionali, due in particolare. Una che scorre su un filo sopra tutto il canale ad una altezza di oltre 30 metri e percorre tutta la lunghezza del percorso. Poi ce ne sarà un’altra  nella parte centrale, montata su due binari che seguirà l’atleta nel rettilineo, dove, con tutta probabilità,  ci saranno una serie di  porte sfasate. Oggi ho visto pure all’opera i tracciatori che saranno, come già annunciato, Sebastian Schubert e Irati Goikoetxea… speriamo bene,  perché hanno un compito non facile. Da loro dipenderanno molte cose per la buona riuscita di tutte le gare. Nel frattempo è stato pure già diramato il percorso per il Kayak Cross. Dico subito che non mi piace per due semplici motivi: troppo lungo e con una parte iniziale senza porte decisamente eccessiva. Futile anche il motivo che ha visto i tracciatori costretti a disegnare un percorso poco divertente: questa scelta deriva dal fatto che, per non scontentare gli spettatori seduti sull’ultima parte del tracciato, si è deciso di utilizzare integralmente la lunghezza del canale! 



Sono oltre 45 mila i volontari, un vero e proprio esercito, tra questi sicuramente anche molti italiani, tre di loro stanno operando sul canale e non a caso visto che sono legati a questo mondo. C’è infatti Cecilia Acqua, mamma di una intera famiglia di canoisti che, considerando anche le sue origini francesi e la passione per la canoa, non ha perso l’opportunità per vivere da dentro questo evento mondiale. Ci sono anche Paola Barrel e la figlia Sara di Ivrea, binomio quindi canoa-città che va di pari passo. Paola, anche lei con trascorsi parigini, ha voluto vivere questa esperienza, sicuramente unica e particolare, condividendola con la figlia studentessa di lingue all’università e appassionata sportiva. 


Ieri Nicolas Gestin si è allenato sui percorsi tipo gara e devo dire che l’ho visto molto teso e ha sbagliato  banalmente alcune combinazioni chiave del tracciato che ci era stato proposto dall’organizzazione. Il francese, che parte sicuramente da grande favorito nel C1, è seguito da Arnaud Brogniart, un giovane allenatore senza grande trascorsi da atleta, ma già da tempo segue la squadra. Che Gestin  sia la punta di diamante della squadra transalpina in casa lo sappiamo tutti e in modo particolare la stessa squadra francese, tanto è che da qualche tempo a seguirlo c’è pure Sylvain Curinier, che, secondo me, fa da mentore e da supervisore al lavoro di Brogniart. L’argento di Barcellona ’92 nel K1 slalom e cioè Curinier,  ha una carriera sportiva non eccessivamente lunga e brillante, fatta eccezione ovviamente per la medaglia a cinque cerchi, ma ha una lunga e importante carriera come allenatore. Lo è stato di atleti come Tony Estanguet, Boris Neveu e anche di Peschier e Lefevre, il vero successo però lo conquista con Emily Fer nel 2012 facendo vincere all’atleta, che poi è diventata sua compagna di vita, l’oro olimpico a Londra. 

a sinistra Brogniart con Curinier


Restando in tema C1 uomini sono parecchi i candidati al podio se prendiamo in considerazione che, in pratica,   quasi tutti i 18 partenti hanno al loro attivo finali a mondiali o coppe. Fanno eccezione Hassanjamni, Otten e l’outsider Pedro Gonçalves Da Silva, he scenderà anche in ginocchio. Chi, viceversa, ne ha conquistate di più negli ultimi quattro anni è Matej Benus, attuale numero 6 nel ICF Ranking,  che a Parigi parteciperà alla sua terza Olimpiade. Nelle precedenti fu 2^ a Rio e 6^ a Tokyo. Alle spalle dello slovacco, come numero di presenze in finale ci sono Adam Burgess con 12, Benjamin Savsek con 11, Nicolas Gestin con 10, Raffaello Ivaldi con 8 e poi via tutti gli altri. Guerra aperta tra questi atleti a cui vanno inseriti pure Miguel Trave e Sideris Tasiadis. Il primo è un giovane spagnolo che in questi anni abbiamo iniziato a conoscere  per le sue medaglie in Coppa e per la capacità di gareggiare ad alti livelli anche nel kayak. Il secondo è una vecchia conoscenza e parliamo cioè del tedesco Sideris Tasiadis che  è alla sua quarta partecipazione olimpica e al collo ha già due medaglie: argento a Londra,  e bronzo a Tokyo. A Rio nel 2016 chiuse in 5^ posizione. Travagliate le sue qualifiche olimpiche sia per Tokyo che per Parigi. Infatti in Giappone si qualificò con gli Europei di Ivrea, dove conquistò la qualifica olimpica su Raffaello Ivaldi di 37 centesimi, e quest’anno nelle selezioni interne ha avuto la meglio su Timo Trummer per pochi centesimi dopo tre gare. Altrettanto dura e travagliata è stata la conquista del posto per rappresentare la Slovenia per il campione olimpico e mondiale in carica Benjamin Savsek, che ha dovuto lottare fino all’ultima gara con il compagno Luka Bozic. Stressante e difficile scegliere tra il numero 1 e il numero 2 del Ranking ICF, tra due fenomeni che stanno facendo vedere grandi cose in questa bella e sempre affascinante specialità.


Occhio all'onda ! 






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