Belle gare, pubblico numeroso e partecipe, peccato solo per la pioggia insistente
Nicolas Gestin è stato millimetrico in tutte e due le discese, anzi dopo la prima, che ha dominato, è riuscito ancora a limare qualcosina nella seconda e confermarsi l’uomo da battere. È stato bravo per due motivi, il primo l’ho già detto, il secondo è stato quello di reggere la pressione, perché quando è sceso lui, ma anche la stessa Camille Prigent, e cioè i francesi, il pubblico ha fatto tremare la tribuna gremita da oltre 10.000 persone, di cui, penso io per le bandiere viste, 90% transalpini! Sembrava di stare nella Bombonera nel quartiere della Boca, assistendo allo scontro fra i padroni di casa e il River Plate e il bravo ciunista, cresciuto al club di Quimperlé, ha mantenuto nervi saldi e concentrazione a mille. Si è visto sicuro nelle due manovre in cui utilizzare le sponde e cioè 7 - 8 e 16 - 17, che ha affrontato la prima in retro e la seconda diretta. Chi viceversa le ha fatte entrambe dirette è stato Raffaello Ivaldi in entrambe le discese. Il pagaiatore, nato sul fiume Adige, è stato artefice di un esordio olimpico molto positivo anche se in prima manche si è decisamente notato il cambio di velocità dopo la risalita 17. Probabilmente, accortosi di aver disputato fino a quel punto una bella discesa, non ha voluto forzare oltre assicurandosi il passaggio di turno, finendo alla fine quarto. Adams Burgess scende bene e adotta la stessa strategia di Gestin per i passaggi più cruciali, chiude al secondo posto. Tasiadis non eccelle così come Savsek, due personaggi che comunque non molleranno tanto facilmente l’osso in semifinale. Il tedesco fa due discesa fotocopie, probabilmente fa il minimo sindacale, per lui, per qualificarsi anche se l’ho visto poco preciso rispetto al passato. Lo sloveno, in prima manche, sbaglia il tempo per girarsi sulla 7: è troppo in anticipo e troppo all’interno della porta, quando se ne accorge cerca di rimediare, ma tocca. Piccola incertezza anche tra la 19 e 20, ma che risolve nel miglior modo possibile. Nella seconda discesa rimedia il passaggio 7 - 8, ma poi in pratica rimane fuori dalla 15, o meglio ci passa solo con la testa. Ci sarebbe tanto materiale di studio per Giuseppe D’Angelo al riguardo, come per il passaggio di Stefanie Horn alla 22, che comunque avrebbe brillantemente rimediato nella seconda manche. Infatti finisce settima con un tocco alla porta numero 1.
Rimangono fuori dalle semifinali del C1 uomini l’olandese Otten, l’iraniano che gareggia sotto la bandiera dei rifugiati (EOR) Amir Rezanejad, il turco Salim Jemai, oltre al brasiliano Pedro Gonçalves. Quest’ultimo ha gareggiato in una specialità che non è la sua per riscaldare i motori in vista della sua gara e cioé il K1.
Se al maschile in ginocchio c’è stato un vero solo protagonista, al femminile seduta c’è stata lei: Jessica Fox che in seconda manche ha fatto capire il suo valore. Qui però di donne forti ce ne sono più del previsto, tutte molto agguerrite e pronte a far tremare le tribune. Bisognerà mantenere i nervi saldi e mettercela proprio tutta, fare una bella discesa, senza la minima sbavatura per aspirare al podio in questa categoria, visto che il livello è alto e molto paritario. Rimangono fuori dalla semifinale l’atleta di Taipei, Chu-Han Chang, l' irlandese Madison Corcoran e la messicana Sofia Reinoso. Direi come era prevedibile e immaginabile.
Per domenica 28 luglio semifinali e finali kayak femminile. È previsto bel tempo a partire dalle 10 della mattina fino a tarda serata… se Dio vuole assisteremo a delle belle gare asciutti e felici!
Occhio all'onda !
Ana Satila al via alla sua quarta Olimpiade, quasi una veterana nonostante i suoi 28 anni |
Raffaello Ivaldi all'esordio Olimpico e come sempre un tributo alla sua pagaia prima di partire |
Pedro Gonçalves in una versione del tutto inedita: in C1 |
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