Belle gare, pubblico numeroso e partecipe, peccato solo per la pioggia insistente


A
me è piaciuta molto la cerimonia d’apertura, quindi, andrò pure contro corrente, ma devo dire, mio malgrado, che i francesi sono riusciti a dare una svolta ad un protocollo, comunque rispettato, sempre stato particolarmente rigido e stereotipato. Ho letto che hanno magnificato il loro paese e io chiedo in quale altra cerimonia di apertura non l’hanno fatto? A Londra hanno pure paracadutato  la regina Elisabetta per manifestare la loro grandezza. Poi ci sono stati effetti speciali, ma ciò che più mi è piaciuto è stato il coinvolgimento della città intera, mettendo in luce e in primo piano l’elemento principe della vita: l’acqua, il fiume. C’è stata poi quella figura incappucciata e mascherata che con la torcia olimpica ci ha fatto scoprire una Parigi diversa, misteriosa, introducendoci a temi che per qualcuno sono da nascondere, dei veri e propri tabù. Si è parlato di amore a 360 gradi eppure ancora oggi c’è una parte di persone che lo nega, come se ci fosse una sola e giusta via per esprimerlo: decisa da chi poi? Appagato da questo trionfo di colori, emozioni, sentimenti, che mi hanno riempito il cuore, parliamo finalmente della prima giornata di gare per il nostro amato sport dei paletti appesi al cielo, che, purtroppo, oggi non era blu, ma grigio e piovoso… molto piovoso!

Nicolas Gestin è stato millimetrico in tutte e due le discese, anzi dopo la prima, che ha dominato, è riuscito ancora a limare qualcosina nella seconda e confermarsi l’uomo da battere. È stato bravo per due motivi, il primo l’ho già detto, il secondo è stato quello di reggere la pressione, perché quando è sceso lui, ma anche la stessa Camille Prigent, e cioè i francesi, il pubblico  ha fatto tremare la tribuna gremita da oltre 10.000 persone, di cui, penso io per le bandiere viste, 90% transalpini! Sembrava di stare nella Bombonera nel quartiere della Boca, assistendo allo scontro fra i padroni di casa e il River Plate e il bravo ciunista, cresciuto al club di Quimperlé, ha mantenuto nervi saldi e concentrazione a mille. Si è visto sicuro nelle due manovre in cui utilizzare le sponde e cioè 7 - 8 e 16 - 17, che ha affrontato la prima in retro e la seconda diretta. Chi viceversa le ha fatte entrambe dirette è stato Raffaello Ivaldi in entrambe le discese. Il pagaiatore, nato sul fiume Adige, è stato artefice di un esordio olimpico molto positivo anche se in prima manche si è decisamente notato il cambio di velocità dopo la risalita 17. Probabilmente, accortosi di aver disputato fino a quel punto una bella discesa, non ha voluto forzare oltre assicurandosi  il passaggio di turno, finendo alla fine quarto. Adams Burgess scende bene e adotta la stessa strategia di Gestin per i passaggi più cruciali, chiude al secondo posto. Tasiadis non eccelle così come Savsek, due personaggi che comunque non molleranno tanto facilmente l’osso in semifinale. Il tedesco fa due discesa fotocopie, probabilmente fa il minimo sindacale, per lui, per qualificarsi anche se l’ho visto poco preciso rispetto al passato. Lo sloveno, in prima manche, sbaglia il tempo per girarsi sulla 7: è troppo in anticipo e troppo all’interno della porta, quando se ne accorge cerca di rimediare, ma tocca. Piccola incertezza anche tra la 19 e 20, ma che risolve nel miglior modo possibile. Nella seconda discesa rimedia il passaggio 7 - 8, ma poi in pratica rimane fuori dalla 15, o meglio ci passa solo con la testa. Ci sarebbe tanto materiale di studio per Giuseppe D’Angelo al riguardo, come per il passaggio di Stefanie Horn alla 22, che comunque avrebbe brillantemente rimediato nella seconda manche. Infatti finisce   settima con un tocco alla porta numero 1. 

Rimangono fuori dalle semifinali del C1 uomini l’olandese Otten, l’iraniano che gareggia sotto la bandiera dei rifugiati (EOR) Amir Rezanejad, il turco Salim Jemai, oltre al brasiliano Pedro Gonçalves. Quest’ultimo ha gareggiato in una specialità che non è la sua per riscaldare i motori in vista della sua gara e cioé il  K1. 

Se al maschile in ginocchio c’è stato un vero solo protagonista, al femminile seduta c’è stata lei: Jessica Fox che in seconda manche ha fatto capire il suo valore. Qui però di donne forti ce ne sono più del previsto, tutte molto agguerrite e pronte a far tremare le tribune. Bisognerà mantenere i nervi saldi e mettercela proprio tutta, fare una bella discesa,  senza la minima sbavatura per aspirare al podio in questa categoria, visto che il livello è alto e molto paritario. Rimangono fuori dalla semifinale l’atleta di Taipei, Chu-Han Chang, l' irlandese Madison Corcoran e la messicana Sofia Reinoso. Direi come era prevedibile e immaginabile.  


Per domenica 28 luglio semifinali e finali kayak femminile. È previsto bel tempo a partire dalle 10 della mattina fino a tarda serata… se Dio vuole assisteremo a delle belle gare asciutti e felici!


Occhio all'onda ! 

Ana Satila al via alla sua quarta Olimpiade, quasi una veterana nonostante i suoi 28 anni 
Raffaello Ivaldi all'esordio Olimpico e come sempre un tributo alla sua pagaia prima di partire 



Pedro Gonçalves in una versione del tutto inedita: in C1







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