Chi saranno le protagoniste nel K1 donne? Spazio ai numeri e statistiche

 


Entrare al Villaggio Olimpico ha sempre il suo fascino, anche se per il momento sembra che non tutto funzioni alla perfezione. È sempre così, si dice, all’inizio, speriamo che le cose possano migliorare anche con il trasporto ufficiale e con la ristorazione. Al di là di questo però l’effetto che credo indistintamente colga tutti è la sensazione di vivere in un sogno, o meglio ancora, in una città ideale! C’è il meglio della gioventù sportiva del mondo intero, ci sono strutture nuove, bandiere, colori, sorrisi, bici che sfrecciano,  i monopattini e un silenzio magico se non il rumore delle persone che danno vita al tutto. Oggi poi ad ufficializzare è pure arrivato il presidente della Francia Emmanuel Macron accompagnato da Tony Estanguet, grandi festeggiamenti quindi al suo arrivo con tanta sicurezza in più, oltre a quella che ormai da alcune settimane ha messo sotto assedio Parigi.
 

Dopo i Kayak uomini, diamo uno sguardo al Kayak femminile che sicuramente ci riserverà grandi emozioni a partire proprio dal primo giorno di gare e cioè il 27 luglio.
 

24 le partenti ai Giochi di Parigi 2024 e in pratica ci sono tutte le prime 16 del ranking internazionale, manca solo la numero 3 che è Elena Lilik, che gareggia però in C1. Chi è più indietro di tutte, tra le altre cose ripescata proprio all’ultimo minuto, è la numero 310. Tra l’australiana  Jessica Fox, la prima, e la cinese Shiting Li, la 310 ci sono 12 anni di differenza e tante medaglie vinte dalla prima e nessuna dalla seconda.  

Per come la vedo io, tra le donne sedute, le più quotate per vincere l’alloro olimpico ci sono sicuramente  Jessica Fox e Ricarda Funk. La figlia della Volpe rincorre il sogno di portarsi a casa tre ori e per farlo deve battere la tedesca in K1 che è la detentrice del titolo e che venderà cara la pelle sull’Olimpo! Questa mia impressione è confermata da quello che ho visto oggi nell’ora di allenamento condivisa con la Germania.  La brava Ricarda è  tiratissima e concentratissima, e devo essere sincero: l’ho vista proprio bene nei percorsi che sono riuscito a seguire. Mi è piaciuta soprattutto per la scorrevolezza del suo scafo e per l’incredibile capacità di mantenere sempre la sua canoa estremamente bilanciata. Segreto questo per avere una  velocità crescente che le permette  di progredire costantemente durante la discesa. Pulita nella maggior parte delle sue prove. Le statistiche non ci aiutano molto per capire chi delle due ha dimostrato di valere di più. Jessica Fox, nelle tre olimpiadi a cui ha già partecipato, è sempre salita sul podio, a Tokyo dietro a Funk e Chourraut, a Rio alle spalle di Chourraut e Jones e a Londra ha dovuto lasciare l’oro alla francese Emilie Fer per 61 centesimi, quando di anni ne aveva 18, mentre la vincitrice 29 in sostanza più o meno la sua età di oggi.  
L’australiana dal 2014 ha preso parte a 10 campionati del mondo conquistando 9 finali con 6 medaglie  di cui 4 d’oro. Ha preso il via a 33 gare di Coppa con 29 finali e 25 medaglie. Ed è risultata prima assoluta per ben 5 volte consecutive dal 2018 al 2023. E’ la numero 1 nell’ICF Ranking dal 2014, fatta eccezione per un periodo brevissimo nel 2018.  Su 155 manche ha una percentuale di percorsi puliti del 40.6, un 34.5% con un tocco, 21,3% con due tocchi e un 3,9% di salti di porta! Stiamo parlando approssimativamente su un calcolo di poco più di 3.200 porte fatte in questi anni con un pettorale addosso. Oggi, scherzando, mentre risaliva sul tapirulan, le ho detto che fatico a riconoscerla per il fatto che non indossa il casco dello sponsor con cui ormai siamo tutti abituati a vederla. Ovviamente mentivo perché quando la vedi pagaiare non puoi confonderla con nessuna delle sue colleghe, forse solo con qualche k1 uomini!  
 

Riccarda Funk, cha ad aprile ha compiuto 32 anni, è sulle scene internazionali dal 2008 quando partecipò al suo primo campionato europeo junior dove fu sesta. La sua crescita è iniziata a partire dal 2014, quando cioè vince l’Europeo a Vienna, nel 2015 seconda ai mondiali di Londra e poi arrivano le due coppe del mondo vinte nel 2016 e 2017. Sono le Olimpiadi e i due mondiali vinti consecutivi, e cioè a Bratislava 2021 e Augsburg 2022, che la consacrano una  tra le migliori atlete di sempre.
Le statistiche la accomunano molto a Jessica. Infatti ha percentuali di percorsi puliti del 44%, con una penalità il 36%, con due il 16,9% e un 3% di salti di porta. Dati su 58 gare analizzate per un totale di 166 manche. Ha partecipato a 26 gare di Coppa entrando in finale in 24 e conquistando 16 medaglie. Rispetto all’australiana ha una percentuale minore di salire sul podio infatti Jessica ha l’86,2% e Ricarda il 66,6%. Quest’anno ha partecipato a due gare di Coppe dove è finita 2^ ad Augsburg e 3^ a Praga. Non ha partecipato all’Europeo, mentre lo aveva vinto lo scorso anno. Bisogna capire se riuscirà a controllare l’emozione che a volte le gioca brutti scherzi.

Tra le due più quotate si inseriscono un gruppo omogeneo di alto livello tra le avversarie. Partiamo da Maialen Chourraut che a Parigi partirà per la sua quinta Olimpiade dove ha vinto già tre medaglie, una per ogni colore. La spagnola, che è rimasta abbastanza in sordina dopo Tokyo, è rinata con la medaglia a Cracovia in Coppa ed è super motivata nel tentare di prendere la sua quarta medaglia che la porterebbe ad essere una far le alette iberiche più medagliate di sempre. Ci sono poi atlete come Eva Tercelj, Corinna Kuhnle, Ana Satila che hanno dalla loro esperienza e tanta voglia di far bene e tra queste ci inserirei anche Luca Jones già medagliata olimpica. A loro c'è da agiugnere Klaudia Zwolinska, neo campionessa Europea, finalista in Coppa ad Augsburg e non dimentichiamoci: terza ai mondiali di Lee Valley dello scorso anno.  Un occhio poi di riguardo per chi gareggia in casa e cioè Camille Prigent che quest’anno aveva iniziato bene  in coppa, vincendo ad  Augsburg, ma poi a Praga è rimasta fuori finendo nelle retrovie.  Poi le più giovani come  la slovacca Mintalova o Monica Doria Vilarrubla che  potrebbero dire la loro in una gara tecnica. Stefanie Horn, che a Tokyo era andata ad un passo dalla medaglia, solo un tocco sul finire l’ha lasciata giù dal podio, non ha fatto un buon inizio di stagione, forse proprio perché è concentrata sui Giochi.
 

 

...Continua

 


                          Atlete al via nel K1 donne a Parigi 2024 

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