QUALIFICHE C1 DONNE E K1 UOMINI TUTTO COME PREVISTO - SPAZIO AL COLORE








Archiviamo velocemente le gare di oggi, perché per la verità dalle qualifiche del C1 donne e del K1 uomini non è emerso nulla di particolare: chi doveva qualificarsi per la semifinale si è qualificato, chi doveva uscire e chiudere qui la sua avventura a cinque cerchi è uscito! Questa formula che limita la partecipazione, limita pure la qualità di questa fase di gare. Qualcosina però  me la sento di condividere con voi dal punto di vista tecnico,  perché qualche cosa di particolare comunque si è visto, poi vi racconto la vita qui al centro nautico, in questo impianto che congloba la canoa slalom, da velocità e il canottaggio.  Dicevo  tecnicamente impeccabile Titouan Castryck che non solo ha vinto la prima manche, ma nella seconda si è migliorato di oltre tre secondi arrivando in surplace. Chiaro è che i francesi hanno deciso di tenere sempre il piede sull’acceleratore per provare i ritmi di una finale e per mettere tensione agli avversari. Il tempo di 80.09 è notevole se messo a confronto con il tempo di Jessica Fox nelle qualifiche dove la neo campionessa olimpica normalmente rimane tra il 9 e il 12% di distacco, qui si sta parlando del 15%. Per avere un altro parametro prendiamo la qualifica vinta da Gestin e la percentuale è del 10.8% quando in Coppa ci si aggira dal 6 all’8%. Quindi, facendo tutte le dovute considerazioni, possiamo dire che il giovane bretone, nato e cresciuto, anche canoisticamente a Cesson-Sévigné, ha pagaiato veramente forte. Non che Jiri Prskavec sia stato da meno, ma comunque si è preso 3 secondi e 65 centesimi, facendo però diversi errori. Giovanni De Gennaro  in prima manche sembra aver preso le misure e in seconda, spingendo di più, ha realizzato il terzo tempo  con un errore vistoso sull’ultima sponda. 
Nel C1 donne ci sono 20 partenti  e, in prima manche, ci sono solo 4 percorsi con zero, poi tante penalità. Chi fa molto bene è Gabriela Satkova in prima manche che  con 97.44 più un tocco all’ultima risalita (21), ci fa capire il valore in campo di questa atleta della Repubblica Ceca. Nazione che è ancora a digiuno di medaglie. Satkova in prima manche fa  tutte e due le combinazioni più impegnative (6/7/8 e 15/16/17) in discesa, guadagnando una montagna di secondi su tutte le sue avversarie. Nessun’altra atleta si è azzardata a  provare, anche perché, le più quotate,  hanno già la mente sulla semifinale e probabilmente  hanno preferito allenare i passaggi in retro su queste combinazioni proprio per avere una opportunità in più prima di giocarsi il posto in finale. Infatti anche la giovane, brava e simpatica Satkova in seconda opta per due retro. In prima manche ha fatto otto cambi di pala, come Ana Satila,  contro i sette di Jessica Fox. 

Archiviate anche le qualifiche per queste ultime due categorie, come promesso, vediamo cosa c’è da raccontare e da condividere. Partiamo dal lounge atleti e tecnici dove ti puoi servire un caffè dal boiler e andare poi sul terrazzo a guardati le gare del canottaggio. Per la verità, oltre alla bevanda preferita di noi italiani, non c’è molto di più se escludi i prodotti della Coca-Cola, un po’ di frutta e due barrette di cereali. Uno degli sponsor dei Giochi è pure una famosa catena di supermercati alimentari e certo  non ci fa una bella figura! Fino ad ieri al caffè potevi aggiungere la pannina, da oggi neppure quella. Lo scenario però che si ammira da lassù è magico. Hai di fronte a te più di 14 mila persone che incitano i loro beniamini, il canottaggio è molto seguito in tutto il mondo, vuoi per la tradizione che ha, vuoi per i vari sodalizi che ovunque sono lobby politiche ed economiche. Ci sono poi atleti e atlete possenti da sembrare divinità greche, con quadricipiti da far invidia al nostro Ganna, belli come il sole, radianti di luce. A proposito di Pippo complimenti a lui: contro il belga Remko sul bagnato poteva solo difendersi e l’argento vale un oro. La terrazza domina tutto l’impianto di Vaires-sur-Marne che è nella regione amministrativa dell’Île-de France nel dipartimento Senna e Marne, una comunità che conta poco più di 11 mila persone, quindi se si volge lo sguardo dalla parte opposta le tribune dello stadio dello slalom ti avvolgono da quanto sono imponenti. Distribuite in poco meno di 200 metri hanno la capacità di ospitare in pratica tutta la comunità di questo dipartimento, tanto per darvi una idea. Alla mattina sono ovviamente deserte, sono piene invece quelle del canottaggio, poi, verso mezzogiorno inizia la "transumanza" se ne vanno i tifosi del remo e arrivano quelli della pagaia in una sorta di passaggio di testimone. E qui mi sento più nel mio mondo inizio a vedere persone che conosco da tempo, appassionati, tifosi, padri e madri di figli che gareggiano. Tutti sorridenti, felice di vivere questi momenti intensi e molto umani. Il clima che si respira in una gara olimpica non lo trovi da nessuna parte, c’è un affetto sincero, onesto, puro da parte di molti. Anche tra noi tecnici percepisco una feeling diverso, tanto che mi fa pensare che sono proprio fortunato ad avere questa opportunità immensa di lavoro. Tanti si sono complimentati per il lavoro fatto con Ana e tanti, a volte gli stessi, sono venuti ad abbracciarmi tristi per l’esclusione di Raffy dalla finale. Questo è lo spirito Olimpico che ti prende il cuore e tutto quello che sta lì vicino! 
Ci sono poi tanti volontari, per la verità abbastanza attempati e con poche viste sulle cose che dovrebbero fare, mancano di lucidità e forse pure anche di dinamicità, dalla loro tanto tempo libero e comunque uno spirito libero per mettersi in gioco, oltre alla felicità di essere parte integrante di questa manifestazione mondiale.  Poco coinvolgimento  dei  giovani, forse bisognerebbe educarli più  allo spirito di volontariato e cordialità. Una Olimpiade non è cosa da poco, ci sono tante cose da fare e per questo sono previsti ruoli diversi, contraddistinti da divise diverse. Oltre  ai citati volontari vestiti di tonalità particolari di azzurro, c’è chi si occupa delle riprese video e cioè il personale della Olimpic Broadcasting, anche loro con pantaloni blu e polo azzurra, il personale medico che  ha uniforme blu notte con uno smanicato fosforescente rosso e la scritta Medical.  C’è poi chi ha ruoli tecnici all’interno dell’organizzazione, sono cioè responsabili di area e coordinano i volontari, loro sono vestiti di blu scuro e hanno una banda laterale rosa sulla polo, colore questo richiamato pure sugli shorts. I giudici di porta hanno due divise: una informale e cioè marrone con richiami rosa, poi una formale che usano prevalentemente per  semifinali e finali con  camicia bianca e pantalone nero e, per dare pomposità ed eleganza, un borsalino in paglia con la scritta Paris 2024 con una strisciata di  richiamo rosa. Per dirla tutta il vero copricapo ideato e prodotto dal signor Giuseppe Borsalino a metà ‘800 acquisisce la sua popolarità attraverso il cinema hollywoodiano. Chi non ha amato in Casablanca Humphrey Bogart, nel ruolo di Rick,  quando a Ingrid Bergman, nel ruolo di Lisa, dice, accarezzandole il viso e con il borsalino sulle 23: "un giorno capirai, buona fortuna bambina". Cose epiche come epiche e tutte da raccontare sono queste avventure olimpiche. Presto ancora qualche nota di colore per non parlare solo di tecnica, tempi, percentuali e classifiche, perché le Olimpiadi non sono solo un grandissimo evento sportivo, ma sono pure tante altre cose della vita messe tutte assieme nei quindici giorni che catturano l’attenzione dell’intero Globo!

Occhio all'onda !









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