Un giovedì senza emozioni



Quando sono da queste parti per colazione  taglio  un  pomodoro in due e  lo spalmo su una fetta di  pane tostato, quindi metto un goccio di olio, aggiungo due, tre fettine di fuet  e inizio la giornata nel miglior modo possibile. Non lo so ma mi viene da farlo solo quando mi trovo a La Seu d’Urgell, forse perché mi ricorda il tempo passato qui ad allenare la squadra spagnola.  C’è poi il gaspacho  e la crema catalana, due cibi che non possono mancare in questa settimana di gare in terra di Catalunha. Veniamo alle gare,  forse per molti la cosa è più interessante, anche se, come ripeto da tempo, le qualifiche sono di una noia mortale: routine per tutti i migliori e una prova senza l’interesse del pubblico che per ore vede scendere atleti senza capirne bene il significato, ammesso e concesso che ce ne sia... oggi no!

Unici brividi sono arrivati con i 50 assegnati  in prima manche alla porta 17 in risalita a Polaczyk, il vincitore della gara in K1 di Ivrea, a Michal Smolen (tornato a gareggiare dopo anni di pausa e dopo aver intrapreso la professione di allenatore)  e a Pedro Gonçalves, che avevano affrontato questa porta, secondo il mio modo di vedere,  in maniera sublime, ma giudicata evidentemente troppo azzardata per i video judges! I primi due rimediano con la seconda manche, mentre il mio brasiliano si incarta tra la 11 e la 12, poi va lungo sull’ultima risalita e quindi rimane fuori dalla semifinale. Pepe ha la testa solo sulle gare di Kayak Cross di domenica tanto più che si trova al comando della classifica provvisoria. Italiani tutti e tre dentro con la prima discesa. 

Tra le donne Kimberly Woods deve presentarsi al via in seconda manche per un salto di porta banalissimo. Il bronzo di Parigi 2024 esce stretta dalla risalita 6 a testa bassa e quando è il tempo di infilare la discesa 7 si accorge che si trova un metro più a sinistra.  Identico destino pure per  la slovena Eva Tercelj, che qui nel 2019 aveva vinto il mondiale, anche per lei un 50 alla 7 e anche lei al via in seconda manche. Entrambe non hanno problemi a prendere la semifinale rispettivamente la prima vincendo la seconda manche e la seconda arrivando alle spalle dell’inglese con una discesa controllata e facile. Brava Lucia Pistoni, che dopo una prima brutta  discesa si è rifatta con la seconda passando in semifinale con il nono tempo. Nulla da fare per Caterina Pignat e Agata Spagnol. 

Due parole le voglio spendere sul tracciato che tutto sommato non è male anche se le 25 porte sono decisamente troppe. Non mi piace la combinazione 11 e 12 in risalita per il fatto che la prima è più bassa della seconda e l’acqua non aiuta  ad  arrivare dall’altra parte. Avrebbe avuto più senso fare esattamente il contrario. Per le gare di semifinali e finali si cambieranno alcune combinazioni: in partenza si dovrà scendere a destra per poi andare a sinistra. Poi tutto uguale fino al ponte dove, dopo le due discese, si dovrà fare una risalita sulla grande morta di destra. Non ci sarà più la 17 in risalita che ha fatto penare più di qualche atleta e al salto finale verrà riproposta la doppia combinazione di risalite prima a sinistra  e poi a destra, per bilanciare la 11 e 12. 

Venerdì si inizia di buon ora con le qualifiche per le canadesi, poi pausa per provvedere al cambio di percorso e a partire dalle 14:00 inizio semifinali per k1 donne e uomini. 


Occhio all’onda !




          FOTO DI CARLO ALBERTO CAVEDINI 





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