Jean Michel Prono era visibilmente emozionato questa sera alla cerimonia di apertura della gara che concluderà la Coppa del Mondo 2024 di canoa slalom e, nel suo discorso, dopo essersi scusato più volte per una voce interrotta dall’emozione, lo ha pure detto chiaramente. Ha ringraziato chi ha lavorato con lui in questi lunghi anni e ha pure speso parole per incoraggiare tutti gli atleti a seguire le orme di Tony Estanguet che ha saputo trasformare l’energia della canoa in energia per diventare il presidente del Comitato Organizzatore Parigi 2024. E, visti i risultati delle Olimpiadi entrate in archivio, direi pure che il bravo Tony ha fatto un lavoro eccelso. In effetti, per Prono, sarà proprio questa l’ultima gara che lo vede alla regia del grande circuito dello slalom, infatti dopo vent’anni ha deciso di non ricandidarsi più al ruolo di presidente del Boarding Internazionale dello Slalom; lascia quindi il posto all’unico candidato e cioè Richard Fox. A chi lascia va riconosciuto il merito di aver portato molta professionalità e competenza a tutto il settore, nonostante mezzi, disponibilità economiche e regole decisamente limitanti. Dall’altro lato c’è pure da dire che Jean Michel, arrivando da funzioni tecniche, non ha sempre interpretato il suo ruolo, secondo me, nel senso giusto: è rimasto troppo legato al campo di gara e poco ha fatto per spingere chi di dovere a trovare soluzioni per far fare allo slalom un salto di qualità inteso come seguito mediatico ed economico. Il discorso del presidente del settore internazionale di slalom è stato l’unico momento emozionante di tutta la cerimonia di apertura e mi chiedo ancora una volta perché, se non si hanno i mezzi, la fantasia e la voglia, si insista ad organizzare questo momento. Troppo lunghi i discorsi e stereotipati da parte di autorità civili e sportive, una esibizione musicale decisamente al risparmio e banale, due fuochi d’artificio che non hanno certo risollevato gli animi e l’entusiasmo dei partecipanti. Meglio non fare se non si è in grado di fare, perché così facendo si dà una cattiva immagine e non si riesce a valorizzare il nostro sport. Passiamo oltre visto che non c'è da sottolineare nulla della serata inaugurale, meglio archiviala il prima possibile!
I percorsi sono stati disegnati dalla slovena Kristina Petrovic e dal francese Vincent Redont. La prima era già stata course designer a Tacen quest’anno in coppa, il secondo è un tecnico di alto livello, già allenatore di Sebastien Combot. Sui tracciati quindi per il momento non possiamo fare grosse considerazioni, aspettiamo la demo run per capire cosa ci aspetta perché dalle mappe diramate non riesco a farmi proprio una idea.
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Occhio all'onda !
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