I Kayak hanno chiuso la Coppa del Mondo 2024
Cielo bigio a La Seu d’Urgell per la seconda giornata di gare di questa finale di Coppa del Mondo. Scende qualche goccia, tanto da farci portare sempre l’ombrello per sicurezza e le scarpe grosse per mantenere i piedi asciutti. Per le qualifiche donne e uomini in ginocchio non ci sono particolari sussulti, tutti passano con facilità anche se personaggi del calibro di Benus, Prskavec e Bernardet sono costretti a fare la seconda manche per accedere alla semifinali di domani.
Chi ha impressionato per leggerezza, stile ed eleganza (anche nell’abbigliamento tecnico) è stato Nicolas Gestin che vince facile con uno stile efficace e poco dispendioso, almeno all’apparenza! Staremo a vedere domani con una Coppa tutta da decidere: il francese ha partecipato solo alle prime due gare e cioè ad Augsburg e a Praga dove è arrivato due volte terzo. Qui dovrebbe vincere e sperare che Benus e Hocevar rimangano sotto i 55 punti, cosa che vedo improbabile.
Il percorso di qualifica si è dimostrato molto meno impegnativo di quanto prospettato sulla carta sia per il settore maschile sia per quello femminile. Tra queste ultime la vincitrice di Ivrea e cioè Gabriela Satkova ha dovuto fare la seconda manche dopo una prima discesa bruttina segnata da un errore grave sotto il ponte e da 2 tocchi. Troppo anche per lei tanto da finire 22esima giusto alle spalle della sorella Martina. Le due sorelle poi non hanno difficoltà a passare il turno. Era rimasta fuori dalla prima manche l’atleta di casa Nuria Vilarrubla che poi si è rifatta alla grande vincendo la manche di recupero con il miglior tempo di giornata e cioè un ottimo 102.98, lasciando Marta Bertoncelli, seconda, a 3.92. Tanto per capire la prova dell’iberica diciamo che ha un 19.8% dal miglior K1 uomini e un 13.5% dal miglior C1 uomini.
La giornata si anima con le gare dei kayak, prima con le semifinali e poi con le finali. Tra le donne rimangono al palo le due medaglie olimpiche e cioè Klaudia Zwolinska, che prima tocca la 3 e poi al ponte perde l’equilibrio e finisce lunga sulla 15, e poi Kimberly Woods che bisticcia nella combinazione 8/9. I problemi per il doppio bronzo di Parigi 2024 non finiscono qui perché anche lei al ponte finisce lunga. Non felice entra troppo presto alla risalita 21, al salto, e dice addio alla finale di coppa. Brivido per Jessica Fox, che arriva come un treno sull’ultima risalita di sinistra e rischia molto, moltissimo tanto da pensare ad un salto di porta. In realtà è bravissima a rimediare ad una situazione drammatica, mantenendo la calma e soprattutto la soluzione arriva con la sua bianca canoa perfettamente piatta in mezzo ad un mare in burrasca. Si infila con testa, spalle e parte di scafo dentro la 21, poi esce ma si trova la montagna d’acqua del salto da affrontare, quindi con la pala destra in acqua retrocede dalla cascata e quando si rende conto che è ad una distanza di sicurezza, ripianta in acqua sempre il destro, ma questa volta in propulsione scaricando il peso sulla coda e sguscia via verso la porta successiva. L’effetto ottenuto è quello di alzare la punta e prendere acqua sulla coda per entrare in qualche modo sulla risalita di destra che tocca con la pagaia, ma è poca cosa perché il vantaggio precedentemente accumulato è sufficiente per farla entrare in finale e giocarsi la vittoria della Coppa all’ultima stoccata!
Il primo e il secondo posto in questa semifinale va due atlete di casa e cioè l’andorrana Monica Doria, che però di Andorra ha solo il passaporto, mentre la residenza è a La Seu, e la super medagliata olimpica Maialen Chourraut, che se pur basca, ha costruito i suoi successi allenandosi sempre qui.Nella semifinale uomini, vinta alla grande da Xabi Ferrazzi, capita di tutto e per la finale di Coppa del Mondo rimangono fuori due atleti che erano in corsa per il titolo, entrambi della Repubblica Ceca che rispondono al nome di Vit Prindis e Jakub Krejci. Si va all’atto finale con tre possibili vincitori del tanto ambito Trofeo che sono Anatole Delassus che di punti ne ha 176, poi Peter Kauzer a 144 e Giovanni De Gennaro a 141. Il francese ha un vantaggio di 32 punti sui diretti inseguitori, quindi ogni posizione sarà fondamentale.
Le prime a partire sono le donne e Leibfarth e Tercelj, rispettivamente la decima e la nona delle semifinali mettono in acqua due manche di altissimo livello separate da soli 2 centesimi: l’americana ferma i cronometri sul 102.69 e la slovena sul 102.67. La gara si fa interessane perché al via c’è Emma Vuitton, una potenziale vincitrice della over all. La francese sa di poter far bene e togliersi qualche soddisfazione, ma tocca banalmente la 4, poi prova a forzare tagliando molto la 8. Entrando alla 11 non riesce a controllare la sua punta e inevitabilmente tocca il palino esterno… e siamo a più 4. Uscita dalla 12 inizia il suo travaglio: quasi perde la 13, tocca la 14 e in qualche modo recupera la 15. Sulle due ultime risalite riprende possesso del mezzo, ma è troppo tardi finirà nona. Gabriela Satkova è regolare e molto veloce fino alla 14 e cioè al ponte. Qui non controlla la sua irruenza ed è costretta a fare retro la 15. Si scompone e fatica a recuperare: chiude in 6^ posizione. È arrivato il tempo della verità quando cioè al cancelletto di partenza si presenta Jessica Fox di bianco vestita e come copri capo è tornata ad indossare il caschetto con il suo principale sponsor. Anche per la figlia della Volpe il vento soffia in poppa fino al ponte, qui salta nel buco mantenendo la pala destra in acqua per spostare la coda sul lato opposto, ma la corrente le prende il fianco e la spinge più in giù di quanto lei aveva programmato. Da qui in poi inizia la rincorsa per recuperare quei secondi lasciati alla risalita 16, con la consapevolezza che deve fare un miracolo per vincere, cosa che non le riesce anche per il fatto che sull’ultimo salto, visto l’errore fatto qui in semifinale, sceglie una soluzione sicura, ma lenta. La campionessa olimpica si piazza in terza posizione provvisoria. Bisognerà aspettare la discesa di Ricarda Funk per capire come andrà a finire l’eterno duello tra queste due campionesse della pagaia che dal 2016 si contendono la Coppa. La tedesca è attenta ad ogni passaggio di porte, controlla ogni minimo movimento per non incappare in penalità. È chiaro che ha messo in atto una strategia al risparmio, ferma il cronometro 15 centesimi prima di Jessica Fox, che significa certezza matematica di aver vinto la sua terza coppa che aspettava dal 2018 e che per ben cinque edizioni le era sfuggita a vantaggio dell’australiana. I giochi per la over all sono fatti, non ci rimane che che goderci la discesa di Maialen Chourraut e di Monica Doria. La prima non delude, nonostante i suoi 41 anni , sembra una ragazzina tra le onde di casa. Un missile proiettato verso l’obiettivo: non sbaglia nulla e il vantaggio sulle avversarie aumenta ad ogni pagaiata, nonostante il tocco alla porta 2. Chiude in 98.30 ai quali vanno aggiunti i due secondi di penalità ed è ancora prima con un margine di oltre due secondi su Tercelj e Leifbach. Doria non riesce a ripetersi in finale, forse troppa pressione, forse questa bella atleta dal fisico longilineo, ma potente, ha bisogno di ritrovare se stessa con più costanza. Finirà 7^ con un 101.77 e con due penalità fatte alla 23.
Archiviate le donne si passa subito alla finale del kayak maschile ed il primo a partire è proprio il campione olimpico Giovanni De Gennaro che, fino all’ultimo, aveva rischiato di guardare la finale da riva. Giovanni fa registrare un 88.85 e non sembra da subito un tempo che possa lasciare tranquillo il bresciano, considerando che la semifinale era stata vinta con un 87.48. In realtà però fino all’arrivo del quinto concorrente e cioè di Matheus Desnos, il francese con passaporto brasiliano, De Gennaro rimane al comando. A dare una svolta ci pensa proprio il franco-brasiliano che scende dominando la sua solita irruenza con gran classe e piazza un 88.80 che lo posizione davanti all’italiano per 5 centesimi. Attesa per il concorrente successivo che è Anatole Delassus che sta guidando la classifica provvisoria di Coppa del Mondo e che, con questa discesa, si gioca il tutto per tutto. Il francese 23enne che gareggia con un casco argento scende bene, ma rischia moltissimo al ponte, solo la sua grande abilità e destrezza lo rimettono in pista per non fallire un appuntamento che può valere una carriera sportiva. Chiude con un 89.59 che alla fine gli regala un provvidenziale e utilissimo sesto posto. Per l’esito della coppa non ci rimane che seguire il vecchio Kauzer, anche lui 41 primavere vissute e tutte molto intensamente. L’esperienza la fa da padrona, non sbaglia nulla e non rischia neppure là dove avrebbe potuto, sa che deve portare a casa un risultato utile. Finisce settimo, porta a casa i suoi preziosi 82 punti, sufficienti per salire sul gradino più basso del podio della over all World Cup 2024. Il bravo Xabier Ferrazzi, alla sua seconda finale di Coppa, la prima era stata a Cracovia dove era arrivato 4^, dopo aver toccato la 6 in risalita si imballa, forse per la voglia di strafare, forza la mano e gli errori, se pur piccoli si sommano. Chiude nono.
Alea iacta est, per dirla alla Giulio Cesare quando nel 49 a.C, attraversando il Rubicone, vittorioso dopo le campagne in Gallia, pronunciò la famosa frase: le Coppe dei kayak quindi hanno i loro vincitori che sono Ricarda Funk e Anatole Delassus. Quest’ultimo, se la memoria non mi tradisce, diventa anche il più giovane vincitore di questo trofeo nato nel 1988 e arrivato alla sua 36^ edizione. Sul podio del kayak femminile ci salgono pure Emma Vuitton distaccata dalla vincitrice di 8 punti e Jessica Fox che di punti di distacco ne ha 13. Tra gli uomini fanno compagnia al francese trionfatore Giovanni De Gennaro a 19 punti e Peter Kauzer a 34 lunghezze. Questi ultimi due con due gare in meno visto che per preparare le Olimpiadi avevano rinunciato alla terza tappa in terra di Polonia a Cracovia.
Sabato dedicato alle semifinali e finale delle canadesi a partire dalle ore 9. Pomeriggio allenamenti per il Kayak Cross.
Occhio all'onda !
Sopra ll podo del Kayak femminile da sinsitra Tercelj, Chourraut e Leibfarth sottto il podio maschile con Desnos, Prskavec e De Gennaro |
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