World Cup in Augsburg 2024 in archivio con le gare di Kayak Cross
La domenica di Coppa, da quest’anno, ha un sapore strano. Forse anche il brutto tempo ha influenzato lo stato generale certo è che vedi l’area atleti piano piano svuotarsi. Si inizia alla mattina presto, dopo che il giorno prima si sono archiviate le prove di slalom, e vedi atleti che non partecipano al Kayak Cross che recuperano ogni cosa e si mettono in viaggio per la tappa successiva, senza aspettare, giustamente, la fine delle gare della domenica. Rispetto alle prove di slalom ci sono circa 70 concorrenti in meno e la mattina, del giorno dedicato a nostro Signore, per noi cattolici, ci sono le prove cronometrate che servono per definire gli accoppiamenti nelle diverse batterie. 32 gli atleti e 32 le atlete che passano agli ottavi presi dai primi 20 tempi assoluti e poi ripescati i successivi 12 dalle nazioni che non hanno centrato il passaggio alla fase successiva. Parlando di Kayak Cross sto seguendo alcuni dibattiti che stanno animando i Social dove si leggono ancora pareri molto contrastanti. Per come la vedo io stiamo ripercorrendo la strada intrapresa per le canadesi donne e cioè, partiti nel lontano 2010, possiamo dire che, a distanza di 14 anni, la tecnica, la dinamicità, le competenze e le abilità di molte atlete si sono evolute molto velocemente e siamo passati da distacchi abissali a distacchi contenuti. Al mondiale di Lee Valley nel 2015 Jessica Fox vinceva in C1 con un distacco dal primo k1 uomini del 27.55%. Mallory Franklin nel mondiale del 2023 a Lee Valley vinceva con un distacco del 18.79% . Quindi in otto anni la percentuale si è abbassato di un 8.76% ; se vogliamo farla ancora più dettagliata diciamo che ogni anno le donne in C1 si migliorano dell’1.095%.
Quindi sicuramente, se la cosa andrà avanti, anche il Kayak Cross avrà un’evoluzione tecnica, dinamica, di competenza e abilità notevole. Questi fattori si incrementano perché hanno un obiettivo comune a tutti: i Giochi Olimpici! La motivazione quindi non è di poco conto!
Tornando nel vivo della Coppa e a gare concluse c’è da dire che il Kayak Cross, ha tempi troppo ridotti, così facendo non si dà modo agli atleti di recuperare. Si pensi che dalla semifinale alla finale per la prima serie ai due atleti qualificati è stato concesso un recupero, di 16 minuti prima della partenza della finale, mentre per la seconda semifinale i minuti sono stati 12! Si capisce bene che è impossibile per gli atleti, dopo già tre discese effettuate, esprimersi al meglio. Non capisco questa fretta, forse si pensa di annoiare il pubblico presente? Se fosse così basterebbe pensare a delle esibizioni di canoa rodeo o inventarsi qualche gioco o show nell’intermezzo dando così la possibilità ai canoisti di recuperare. L’altro appunto va fatto alla mancata diretta delle prove cronometrate. Pagare 10 euro per assistere in pratica solo ad un mese di gare, dove mancano i time trial, mi sembra una esagerazione. Oltre al fatto che non è semplice collegarsi, per chi non è avvezzo alle nuove regole televisive, c’è da dire che uno sforzo le varie nazioni lo potrebbe fare nel commentare le immagini nelle proprie lingue.
"Gloria Victis" direbbero i latini per riconoscere onore e gloria ai vincitori che sono stati rispettivamente per gli uomini Madorè e per le donne Tercelj. Sul podio tra gli uomini ci sono saliti pure Marx Dimitri e Finn Butcher. Mentre la medaglia di legno è andata a Pepe Gonçalves che era arrivato fino alle ultime battute da protagonista. Il neozelandese Butcher chiude la trasferta tedesca con due bronzi testimoninza del grande momento di forma di questo atleta. Al femminile dietro alla slovena finiscono Camille Prigent, anche lei due medaglie in questo weekend, mentre terza a stelle e strisce è Evy Leibfarth.
La carovana ora è tutta a Praga in attesa delle gare che inizieranno giovedì. Nel frattempo speriamo che domani il tempo si sistemi e che il canale prenda la sua forma originale. Per il momento si pagaia solo fino al ponte, poi è acqua piatta, visto che il fiume entra nel canale prima che finisca, oltre al ritorno di acqua che c’è dove il canale dovrebbe svuotare le sue acque.
Occhio all'onda!
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