Jessica Fox e Joseph Clarke trionfatori nel Kayak nel giorno del ricordo di Roger Fox

 


 Farsi svegliare da un raggio di sole è una sensazione piacevole e soave che avevamo decisamente dimenticato in questo giugno piovoso e freddo. 


38 le donne al via in ginocchio, un’intera mattinata per eliminarne 8, mentre sono  45  gli uomini, qui ad uscire di scena sono 15. Numeri decisamente ridotti in questa terza tappa di Coppa in una Cracovia poco interessata alle gare di canoa e che invece è ricca di turisti che vagano in quella che, per molto tempo,  è stata la capitale di questo Stato e che rimane il centro culturale, artistico e universitario con oltre 8 milioni di visitatori all’anno. Una cosa non sono mai riuscito a fare da questi parti, per la mancanza di tempo: vedere dal vivo la grande opera di Leonardo da Vinci e cioè la  "Dama con l’ermellino",  esposta nel museo all’interno della città vecchia, poi temporaneamente  nel Museo Nazionale di Cracovia, per fare ritorno nel 2019 nell’antica collocazione. Si parla di un valore di 250 milioni di euro per questo dipinto del grande maestro, datato tra il 1488 e il 1490 e, dopo oltre 500 anni, si fa ancora la fila per ammirare quella che dovrebbe essere stata l’amante di Ludovico il Moro e che rispondeva al nome di Cecilia Gallerani. 


Il sole ci ha accompagnato tutta la mattina e vi posso assicurare che le gare assumono un altro aspetto!
Tremano tra gli uomini Gargaud, Debliquy, Cocharne, Trumer e Chaloupka. Quest’ultimo entra in seconda manche per decimo con 27 centesimi sull’11, il senegalese Jean-Pierre Bourhis. Tutti questi sono costretti a presentarsi ai blocchi di partenza della seconda manche per qualificarsi. Resta fuori l’olimpionico di Parigi 2024 Casey Eichfeld e  pure l’australiano Brodie Crawford. Italiani bene, passano con la prima manche senza troppe difficoltà. Franz Anton non ha gareggiato fermato dalla febbre. 


Tra le donne Jessica Fox scende pennellando le porte con eleganza e una scioltezza unica. La sua canoa in pratica non si ferma mai e con il suo 95.23 si sarebbe qualificata anche tra i colleghi maschietti! Bene pure Ana Satila che finisce seconda con qualche indecisione al passaggio 8-9 e sulla parte finale. La brasiliana, a detta di molti tecnici, è in "bolla" quest’anno dopo qualche stagione sotto tono, le Olimpiadi si avvicinano e la motivazione è alta quindi ogni gara diventa un banco di prova importante e motivante. 


Pomeriggio dedicato alle semifinali e finali dei kayak donne e uomini. Tra le donne  ci sono delle new entry in finale come l’americana Ria Sribar che cosi, nella sua giovane carriera, centra la sua prima finale nella Coppa di quest’anno, dopo quella del 2023 a Tacen dove chiuse in nona posizione. Anche per la britannica Lois Leaver si tratta della seconda presenza in finale di Coppa, lo scorso anno a La Seu fu nona. Seconda finale centrata anche per Aida Novak che rientra tra le top 10 dopo poco meno di due anni  di digiuno, infatti bisogna risalire al settembre del 2022 a La Seu d’Urgell per vederla tra le finaliste, dove conquistò un ottavo posto. Per la francese Coline Charel  invece si tratta della sua quarta presenza in una finale di Coppa, miglior risultato per lei due settimi  posti  rispettivamente a Tacen nel 2023 e ad  Augsburg quest’anno.
Tra gli uomini tutti i più accreditati sono in finale si fa eccezione solo per Jakub Grigar, che sta pagaiando con grande cautela dopo il periodo di stop forzato, e di Titouan Castryck che scende in modo poco  preciso e aggiunge  una penalità alla 19 ad un tempo che non gli permette,definitivamente, di essere  tra i primi 10.
Le finali hanno tutto un loro fascino, non c’è nulla da fare, emozionano al passaggio di ogni atleta quindi vanno vissute sul campo assieme ai canoisti che sono rimasti fuori e agli altri tecnici, commentando ogni pagaiata, traendo pure spunto  per fare delle considerazioni tecniche che serviranno domani per le gare nella canadese. 


Si inizia con le donne e la favorita numero uno non delude. Jessica Fox vince in maniera impressionate e all’arrivo sfodera il suo più grande e sincero sorriso. L’unica che sembra poterla impensierirla è la 41enne Maialen Chourraut che torna sul podio di Coppa dopo quasi sei anni. Infatti l’ultima medaglia da lei vinta in questa manifestazione risale al settembre del 2018 dove fu seconda dietro alla Funk e davanti a Franklin a La Seu d’Urgell e cioè in casa sua.  Grande  sorpresa oggi per la  giovane Ria Sribar che scende sul canale polacco con determinazione e si piazza in terza posizione. La statunitense, che per la verità ha genitori sloveni, è allenata da qualche tempo da Martin Srabotnik e sembra che la cosa stia portando buoni frutti e forse anche qualche cosa in più...

 
La finale maschile è tiratissima e ce la siamo gustata al calare del sole, in una giornata intensa come è quella del venerdì di Coppa. In questa specialità i finalisti sanno che l’unica cosa che conta è salire sul podio, quindi spingono più che possono, prendendosi grossi rischi, grazie anche al fatto che conoscono molto bene il percorso e lo stanno discendendo per la seconda volta. Due cechi, due tedeschi e poi uno per Francia, Slovenia, Polonia, Slovacchia,  Gran Bretagna e Italia. Iniziamo dall’amata Patria con uno Xabi Ferrazzi alla sua prima finale di Coppa che conferma il suo grande valore su questo canale. L’anno scorso aveva vinto qui il titolo iridato junior e quindi si sente un po’ a casa in un percorso che gli permette  di esprimere tutto il suo potenziale. Finirà quarto a poco dal bronzo vinto da Jakut Krejci, il quale è preceduto dal compagno di squadra Vit Prindis. Non ci sono storie per l’oro: Joseph Clarke ha ancora tante energie da spendere e certo non è il tipo da tirarsi indietro in una finale. L’inglese pagaia bene, è preciso e spinge dove c’è da spingere. Bravo quindi il mastino britannico che nelle due prove precedenti non era stato all’altezza della sua fama!


Gli inglesi hanno gareggiato in questi giorni con il lutto sul petto perché domenica ci ha lasciati  Roger Fox, papà di Richard e nonno di Jessica e Noemi. Per oltre 60 anni è stato molto attivo nel mondo della canoa. Fondatore del famoso St. Albans Canoa Club dove molti atleti di alto livello si sono formati e cresciuti per emergere a livello internazionale.  Dal 1979 al 1995 è stato membro del comitato esecutivo dello slalom e dal 1981 al 1992 segretario generale e vice presidente. Rivestì il ruolo di Direttore Tecnico ai Campionati del Mondo di slalom a Notthingham nel 1995. Molti lo ricordano per il suo lavoro per  creare una grande comunità dello slalom e per la sua grande passione, una sorta di vera e propria icona per UKSlalom. Myriam, la moglie di Richard, mi ha raccontato oggi, quando sono andato a farle le condoglianze, che Roger aveva già il biglietto in tasca per seguire le Olimpiadi di Parigi e domenica, giusto poco prima di passare oltre, aveva saputo che anche Noemi avrebbe gareggiato in Francia e la sua felicità era immensa. Roger  però aveva trasmesso la passione per la canoa anche a Mark e Sara Crosbee, suoi nipoti, figli di sua figlia e che hanno rappresentato l'Australia ai mondiali di categoria proprio qui a Cracovia. Un abbraccio a tutta la Famiglia Fox e a Roger un ringraziamento per tutto quello che ha realizzato su questa terra e in modo particolare per il suo contributo a rendere grande lo Slalom. Da lassù assieme al buon Gesù e a tutti i Santi e i suoi cari si godrà i Giochi Olimpici in Santa Pace!

Occhio all'onda!  


Mr. Roger Fox con il figlio Richard e alcuni parenti

Mr. Roger Fox con le nipoti Jessica e Noemi

Roger con suo nipote Mark Crosbee


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