Slovenia chiude in bellezza

  


Il primo campione europeo nella canadese monoposto nella storia di questa manifestazione è  stato Simon Hocevar. Quell’edizione si disputò, nel 1996,  ad Augsburg e 28 anni più tardi il figlio Ziga Lin risale sul gradino più alto del podio a rinverdire i fasti del passato di un padre che lo ha messo in barca ancora prima di fargli muovere i primi passi sulla terra ferma. Quando il papà vinse aveva 22 anni, oggi il figlio di anni ne ha 16 anni e probabilmente, anzi sicuramente, è  il più giovane dei Campioni d’Europa di sempre. Il piccolo di famiglia sta quindi ripercorrendo le gesta del genitore, infatti, anche lui,  ha vinto il campionato del mondo junior lo scorso anno a Cracovia, mentre il papà aveva fatto suo quel titolo  nel 1992 in Norvegia.  A completare la festa dei padroni di casa sono Lukas Bozic e Benjamin Savsek rispettivamente secondo e terzo!  Non poteva esserci epilogo più bello e sofferto per gli sloveni che in una domenica di sole e con un livello d’acqua decisamente più basso rispetto alle gare dei kayak,  festeggiano al meglio questa edizione che sembrava nata sotto una cattiva stella. Per vedere un podio nella C1 maschile con i colori di una sola nazione, bisogna risalire agli europei del 2010 a Bratislava dove Martikan, Benus e Slafkovsky furono primo, secondo e terzo. Certo è che l’agonia per sapere chi sarà al via con il pettorale  a cinque cerchi per la squadra della Slovenia, si allunga fino alla gara di Coppa del Mondo di Praga. Oggi si sarebbe risolta solo se Bozic non fosse entrato in finale, ma sperare nelle disgrazie altrui non è certo una buona strategia. "Aiutati che il ciel ti aiuta", diceva la mia saggia nonna ed è per quello che non si può certo sperare solo nella buona sorte, eppure lei era devotissima al buon Gesù, che però ha ben altro da fare che pensare alle qualifiche olimpiche! Quindi una sorta di storia infinita che avrà il suo epilogo solo l’8 giugno quando le iscrizioni si potranno fare solo fino al 15 dello stesso mese. 

Certezze invece arrivano in casa della Repubblica Ceca, infatti a rappresentare questo paese ai Giochi sarà ancora una volta Lukas Rohan dopo che Jiri Prskavec e Vaclav Chaloupka ci avevano provato con ogni mezzo possibile per agguantare quel pass.

 
Qualche rimpianto c’è per la discesa di Raffaello Ivaldi che si è spinto oltre, anche se probabilmente non ne avrebbe avuto bisogno, nel passaggio della porta 19, dopo che aveva condotto la gara, fino a quel punto, con i migliori intermedi e con una qualificazione alla finale già in tasca. Lo slalom è uno sport che fino alla fine non sai mai come va a finire e così quel 50, posto per un reclamo della squadra polacca, a gara conclusa,  lascia dell’amaro in bocca. La certezza è che il pagaiatore, cresciuto tra i gorghi dell’Adige, saprà far tesoro di questa esperienza in vista del suo obiettivo principale che sono i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Dispiace poi, o meglio mi fa specie, che commentatori televisivi, ma anche di una certa credibilità, si permettano di mettere in discussione criteri selettivi, proponendo altri nomi per i Giochi. Ognuno deve fare il suo mestiere o forse bisognerebbe informarsi meglio prima di commentare e dare giudizi.
 

Paolo Ceccon, entrato in finale con l’11esimo tempo, guadagna qualche posizione e chiude la gara in ottava posizione. Nei 12 finalisti abbiamo avuto, oltre ai 3 sloveni, 2 cechi, 2 inglesi, e 1 rappresentante ciascuno per Francia, Polonia, Italia, Spagna e Slovacchia.
 

Nel settore femminile la tedesca Andrea Herzog , esclusa dai Giochi, ma con al collo già la medaglia olimpica, oltre al titolo di campionessa del mondo, conquista il suo secondo titolo di campionessa d’Europa nel C1 femminile dopo quello del 2017 a Bratislava. Alle sue spalle una Gabriela Satkova super felice per la conquista del posto ai Giochi per la Repubblica Ceca, era in lotta con Tereza Knebelova, fuori dalla finale per troppe penalità. Sul podio in terza posizione ci sale pure la transalpina  Marjorie Delassus, grazie al fatto che ad Angele Hugh  è stato dato un 50, molto dubbioso, alla porta in risalita due, ma dopo molto tempo, quando sembrava che la classifica fosse ormai definitiva. Nella finale in rosa abbiamo avuto: 2 spagnole, 2 polacche, 2 francesi e poi una per Germania, Repubblica Ceca, Ucraina, Andorra , Italia e Regno Unito.

Si chiudono gli Europei con le gare  a squadre dove ovviamente gli sloveni trionfano nel C1 uomini e sono secondi al femminile, la vittoria va alla Repubblica Ceca.  Italia uomini quarti a 81 centesimi dalla medaglia. Donne settime: il 50 alla 7 si è pagato molto caro, il tempo ci sarebbe stato, ma con i se e con i ma da nessuna parte si va… sempre la mia nonna che di saggezza popolare ha fatto grande la sua esistenza!

Occhio all’onda!

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