PARTITA LA COPPA DEL MONDO DI SLALOM NUMERO 36!
Diciamo che la Coppa non inizia sotto una buona stella visto che il maltempo ci perseguiterà per tutto il week-end: piogge intense, vento moderato se pur con qualche folata a 32 km/h temperature da 11 a 18 gradi. Possiamo sicuramente dire che non soffriremo di certo il caldo in questo fine settimana nel tempio della canoa slalom, dove la Coppa torna puntualmente ogni anno e ogni edizione sempre con meno pretese. Capisco pure gli organizzatori locali che si trovano ad affrontare molte spese con poche entrate, con sponsor che non sembrano supportare questo evento che è da sempre integrato con la città. Tempi duri quindi per la Coppa, ma voglio spendere parole di gran elogio al boarding ICF slalom che cura nei minimi dettagli gli aspetti tecnici, anche in vista del futuro. Nulla da eccepire quindi per ciò che riguarda l’aspetto tecnico e organizzativo, visti anche i grandi salti in avanti che sono stati fatti in relazione alla verifica delle penalità. Infatti il Video System oggi ci assicura la completa oggettività sulla decisione finale di un tocco o di un salto di porta. Le immagini incrociate non lasciano ombra di dubbio. Tutto ciò è stato possibile grazia a Jean Michel Prono, chairman di questo gruppo, che, in pratica, dal 2005, è a capo dello slalom mondiale. La spiegazione e la logica di questo c’è ed è quella che, chi è nella stanza dei bottoni, arriva dall’esperienza diretta sul campo. Jean Michel ha una lunghissima esperienza come direttore tecnico di squadre nazionali ed è stato un raffinato coach, specificatamente per il kayak femminile. Indiscussa pure la sua passione e la sua dedizione come si può dire per i suoi collaboratori che, durante le gare, non risparmiano energie per far sì che tutto si disputi nel miglior modo possibile.
Quindi c’è da chiedersi dov’è il problema? Cosa dire di gare che vanno completamente deserte e che sono solo per gli addetti ai lavori? Maria Eizmendi, raffinata donna di cultura sportiva, con un passato di atleta di alto livello, lo dice: “è da ‘mo che la gente il giovedì e il venerdì lavora e non ha certo il tempo per seguire le gare”. La cosa è vera in parte perché se confrontassimo la canoa con altri sport di che cosa ci accorgeremmo? Che l’evento sportivo in sé, l’atto agonistico, è in sostanza il nucleo di un evento molto più grande ed articolato all’interno di una sorta di grande festa, che coinvolge il più grande numero di attività sportive e non solo. Si crea antecedentemente attesa, si programmano show collaterali che attirano pubblico, media, sponsor, creando interesse attorno alla gara di Coppa. Ecco cosa ci manca e chi dovrebbe seguire tutto ciò? Per come la vedo io dovrebbe esserci una regia internazionale che oltre ad occuparsi degli aspetti tecnici dovrebbe usare queste gare per promuovere il nostro sport. Utopistico? Forse! Lo è se non ci si avvale della competenza e della professionalità di chi si occupa di queste cose e lo fa di mestiere, sapendo come muoversi e dove pescare fondi e quant’altro.
In relazione alla prima giornata di gare dedicata alla qualifiche del kayak femminile e maschile direi "niente di nuovo sul fronte occidentale", per parafrase il famoso film di Erich Maria Remarque.
Chi doveva passare al primo turno è passato senza grosse difficoltà. Se proprio dobbiamo aggiungere qualche cosa mi sento di dire che il vincitore del K1 uomini, Joseph Clarke, dovrebbe rivedere il suo look… anche quello, per un campione del mondo, ha la sua importanza. Non sono partiti Titouan Castryck per una problema al dorsale, lo avevo visto riscaldarsi in acqua, ma evidentemente dopo questa fase ha preferito fermarsi. Lo stesso ha fatto Lucien Delfour, che ieri in allenamento nel Kayak Cross ha riportato uno stiramento addominale. Tutto facile per il neo campione d’Europa che non forza più di tanto e finisce quarto a 2 secondi e 20 centesimi dal britannico. Secondi e terzi due tedeschi che sono rispettivamente Hannes Aigner che ha la meglio su Noah Hegge di un centesimo. Quest’ultimo è sceso con molta eleganza e consapevole di essere cresciuto molto in questo ultimo anno e si prepara all’esordio Olimpico a Parigi 2024. Tra le donne le big sono pasticcione, troppe penalità, parlo ovviamente di Jessica Fox, che sembra aver perso peso corporeo rispetto lo scorso anno, e Riccarda Funk che comunque si qualificano senza problemi. La prima con 4 penalità la seconda addirittura con 6. Tra chi deve rindossare il pettorale tra le big troviamo Kimberly Woods e Corinna Kuhnle che fanno molti errori in prima manche e sembrano non essere in giornata. Entrambe si rifanno nella seconda discesa: 105.02 per la britannica e 109.07 per l’austriaca.
Ritardi pesanti, causa pioggia, per la seconda manche per ripescare 10 atleti e 10 atlete. Peccato solo che ci hanno tenuti sulle spine, comunicandoci le cose con il contagocce dopo varie sollecitazioni.
Qualche dettaglio sui numeri di questa gara
- 40 le nazioni di 5 continenti;
- 219 atleti con 225 partenze in slalom, quindi 6 atleti doppiano la categoria;
- 149 atleti nel Kayak Cross;
- 131 gli accrediti extra tra allenatori, team staff e team leaders;
Facile pure fare due conti sulle entrate considerando che la tassa di iscrizione è di 115 euro per persona, per un totale di poco più di 40 mila euro.
Occhio all'onda!
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