Il C1 donne spagnole qualificate con il Kayak Cross!

  

gentil concessione RFEP

Bella serata quella di ieri, visto che abbiamo avuto a cena Eoin Rheinisch con due suoi atleti, Samuel Curtis e Noel Hendrick; menù classico: spaghetti alla carbonara, pollo e insalata, macedonia di frutta e colomba con la panna, il tutto innaffiato dal vino rosso del nostro amico Claudio Camporesi. Ho avuto il piacere di allenare Eoin per qualche anno prima di andare in Brasile e devo dire che non ho mai trovato un atleta così professionale come l’irlandese. E’ stata una bella avventura e ho imparato molto da questa reciproca collaborazione, sono pure felice che sia rimasto nel nostro mondo perché c’è bisogno di personaggi di questa levatura. So che oggi, oltre ad allenare, collabora con il comitato olimpico del suo paese e io vorrei tanto vederlo inserito nell’organo internazionale della canoa. 


Tornando alle gare appena concluse a Pau, c’è da dire che, per  come la vedo io,  la selezione spagnola apre nuovi confini per il futuro della canoa. Dico questo perché il Kayak Cross è diventato l’elemento determinante per assegnare il posto nel C1 donne, dopo sei manche di slalom, distribuite in due weekend, su due canali diversi e cioè quello di La Seu d’Urgell e di Pau. Le sei manche  non sono riuscite a definire una classifica definitiva, ma, viceversa, hanno portato all’assoluta parità. Ecco quindi che a decidere chi andrà alle Olimpiadi ci ha pensato proprio la gara del Time Trial del Kayak Cross e devo dire che è stata una scelta coraggiosa e lungimirante. Non vi tengo sulle spine dicendo che la sfida tra Nuria Villarrubla e Miren  Lazkano è finita per essere vinta da quest’ultima che andrà a Parigi a gareggiare per la Spagna nella specialità della canadese femminile. Ci andrà perché ha vinto la gara in kayak nei Time Trial! Questo ci fa capire quanto questa nuova specialità diventi importante e, per certi versi, determinante.
Ormai molte squadre stanno facendo le selezioni specificatamente per il kayak cross e risulta pure che i protagonisti non coincidono con chi invece è selezionato per lo slalom: stiamo arrivando ad una  autentica specializzazione. Prendete la Francia ad  esempio, ma potrei citare ancora  altre squadre,  in slalom, nei kayak uomini, si presenterà per gli Europei e per la Coppa con Titouan Castryck, Vincent Delahave e  Anatole Delassus, mentre per il Kayak Cross abbiamo Boris Neveu, Benjamin Renia e Mathurin Madore. Questo creerà un grosso problema per Los Angeles 2028,  perché fra quattro anni certamente la disputa sarà ancora più concentrata sulla specialità tanto più se non cambia il numero  di atleti ammessi ai Giochi, oggi fermi a 82, che poi sarebbero distribuiti in 80 per quota e 2 per il Paese ospitante.

Miren Lazkano gareggia per l’Atlético San Sebastian, un Club che vanterà 3 atleti a Parigi nella specialità dello slalom, infatti sono sempre di questo sodalizio Maialen  Chourraut e Pau Extaniz, mentre Miguel Trave gareggia da sempre per il Cadì. Lazkano, non è certo una sconosciuta e neppure alle prime armi infatti nel 2021 vinse l’Europeo in quel di Ivrea, avendo la meglio su Tereza Fiserova di 36 centesimi. L’anno scorso ai mondiali londinesi si era fermata in semifinale con il 19esimo tempo. In Coppa del mondo vanta 20 presenze e 4 finali ed è  attualmente il numero 25 del ranking ICF. Allenata dal 39enne  Aritz Fernandez, un tecnico che arriva dal campo, anche se, da atleta,  per la verità, può contare solo su un decimo posto ai mondiali Junior nel 2003, ma  ben presto però si è dedicato ad allenare i giovani del suo club e poi a livello nazionale. Attualmente è responsabile delle promozione per la RFEP e allenatore per l’appunto di Miren Lazkano e ora quindi un allenatore olimpico.
Chi rimane fuori è Nuria Villarrubla che il 9 marzo ha compiuto 32 anni, nata e cresciuta a La Seu d’Urgell  e  da poco più di un anno è diventata mamma di Iona una bella bimba nata a settembre del 2022.  Dal 2017 ad oggi ha 20 presenze in coppa del mondo dove ha conquistato 9 finali e 5 medaglie; al suo attivo anche 6 campionati del mondo con 3 finali e 1 medaglia. É stata campionessa d’Europa nel 2016 a Liptovosky. Vinse la finale sulla ceca Katerina Hoskova di 66 centesimi e con una discesa segnata da 2 tocchi. Terza fu Mallory Franklin. La catalana vanta anche un ottavo posto nella finale olimpica di Tokyo e nello stesso anno al mondiale di Bratislava chiuse settima a 2.21 dal bronzo. Ricorderemo a lungo quella finale visto che era assente la neo campionessa olimpica Jessica Fox rimasta esclusa per un 50 in semifinale alla porta 8 in discesa.

News dal mondo:


- Jakub Grigar, il K1 slovacco già selezionato per Parigi 2024,  si è lesionato ad una spalla in allenamento a La Reunion ed fermo,  non si sa quando rientrerà operativo.
- Gli slovacchi sono arrivati qui a Vaire-sur-Marne con Pankova, Mintalova e Benus si fermeranno fino a fine settimana, poi rientreranno, perché la settimana prossima inizieranno le gare di selezione prima a Liptovsky, poi  a Cunovo.
- Anche l’andorrana Monica Doria è arrivata oggi a Parigi,  ovviamente accompagnata dal suo allenatore Cristian Tobio. L’atleta, che a Londra aveva sfiorato la finale, 11esima, ma conquistato la quota olimpica, ha gareggiato molto bene nelle gare delle selezioni spagnole vincendo alcune gare. Lei stessa, incontrata oggi al termine dell’allenamento, mi diceva di essere contenta delle sue performance, ma ammetteva che il suo stato d’animo era decisamente più disteso e rilassato di quello delle sue avversari spagnole vista la posta in palio!
- Jessica Fox nel frattempo, dopo alcune settimane di allenamento qui sul canale parigino, ha fatto ritorno in Australia ed è stata impegnata in shooting per la rivista Body+Soul e in altri video girati sul canale a Penrith per un altro servizio giornalistico su questa grande campionessa. 

Occhio all'onda! 

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