Un tuffo nel passato per l'Italia


 

Bisogna fare un salto indietro di 30 anni e andare a 2.240 chilometri più a nord di Ivrea e più esattamente in Norvegia a Sjoa per trovare un’altra italiana che prima di Lucia Pistoni aveva vinto un titolo iridato nel kayak femminile nella categoria junior femminile.  Ironia della sorte era il 10 luglio del 1992, ieri era il 9, quando Cristina Giai-Pron, piemontese, nata a Torino, ma trasferita ad Ivrea giovanissima per amore della canoa, salì sul gradino più alto del podio e come Lucia ieri era emozionata e quasi incredula per quella vittoria che fu preambolo per una carriera sportiva di successo che l’ha  portata a disputare ben cinque Giochi Olimpici, vincere medaglie in Coppa e ai campionati del mondo: una strada che speriamo possa ripercorrere la giovane atleta allenata da Davide Monguzzi e Lorenzo Biasioli. Ieri Lucia  ha incantato non solo la folla presente allo stadio della canoa, ma anche molti tecnici che non hanno potuto che applaudire e godere a tanta maestria nel vedere scendere il canale dall’eporediese doc che ha seguito le orme del papà Fabrizio, già canoista come il fratello Marcello, che l’ha introdotta in questo mondo. I Pistoni all’Ivrea Canoa Club sono una sorte di istituzione bravo anche il cugino di Lucia, Michele,  che nella finale nel kayak junior ha chiuso al sesto posto in una categoria che ha visto la conferma iridata di Titouan Castryck, il fenomeno francese figlio d’arte e che dalla mamma Ane Boixel ha preso lo sguardo e la dolcezza del suo sorriso, oltre alle abilità canoistiche.

Tanta classe ed eleganza l’abbiamo pure vista in un’altra fantastica ragazza italiana solo poche ore prima della discesa di finale di Lucia, parliamo cioè di Elena Borghi che ha costruito il suo successo in C1 nella parte più difficile del tracciato e cioè dalla 14  in poi. E’ stata precisa e millimetrica nel saltare dentro la risalita 12, è stata leggera come una farfalla nel canalone ed è stata una pantera nell’agguantare la preda, che in questo caso era la sponda che ti portava dentro alla risalita 18, per mangiare secondi preziosi a chi viceversa quel treno l’aveva perso lasciandoci i sogni di gloria. Ma si sa il biglietto per viaggiare in prima classe bisogna obliterarlo prima di salirci sopra!  

Brave quindi alle due atlete italiane protagoniste in questo mondiale che è un vero e proprio bagno di folla, di colori, di emozioni. I mondiali di categoria hanno un qualcosa in più che si respira nell'aria, forse è l'emozione che trasmettono i tanti famigliari che accompagnano i ragazzi in questi eventi e che si fanno sentire forti e colorati. Energia allo stato puro, nella speanza che prima o poi lo Stadio della Canoa possa avere le sue tribune per assistere meglio alle gare. 

Oggi entra di scena l’Extreme Slalom e se dello slalom tutto è possibile nell’Extreme tutto diventa impossibile!

Occhio all’onda!

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