Lo Slalom non ha mai certezze
Lo slalom è una disciplina indiscutibilmente fatta di colpi di scena. Puoi essere un fenomeno e restare al palo. Puoi giocartela in casa pensando di essere avvantaggiato e poi ti ritrovi con le pive nel sacco perché la guerra non l’hai vinta e batti in ritirata. Eppure qualche nome veniva dato per certo e la finale sembrava solo un passaggio obbligato per mettersi al collo il titolo di campione del mondo di categoria. Ma in tutta questa lotteria pre gara a confermare sul campo il proprio valore c’è stata solo la campionessa europea assoluta, che condivide il titolo con Stefanie Horn, Eliska Mintalova che, con una finale guardinga, non ha mai osato più di tanto, conscia del margine che poteva avere sulle avversarie si è messa al collo un altro importatnte traguardo sportivo. Unico rischio per lei tra la 17 e la 18 quando la sua punta tocca il cielo impennandosi fuori misura per poi finire lunga sulla risalita. Nulla di grave quando poi alla fine vinci con oltre 3 secondi sulla transalpina Emma Vuitton che ha la meglio sulla andorrana Monica Doria Vilarrubla di soli sei centesimi. Romane Prigent, questa notte si addormenterà pensando al tocco alla porta numero 9 che le fa perdere un argento che era alla sua portata. Sugli spalti papà Christophe ha sussultato, ma nulla ha potuto se non dispiacersene! La mamma Marian Aghulon questa volta non c'era visto che è impegnata con la squadra senior a prepare il mondiale assoluto, che fra poche settimane ci assorbirà completamente. Due parole le spendo anche per Omira Estacia Neta, la brasiliana sorella della più conosciuta Ana Satila, che qui ad Ivrea l’ha seguita passo passo. Omira fa gran bene fino alla 17 poi sbaglia la sponda per entrare nella risalita 18, finisce lunga e perde secondi preziosi: terminerà 5^. Comunque brava soprattutto perchè è in forte crescita: agonisticamente parlando.
Bravo e ancora bravo il bianco di Francia Anatole Delassus, anche se non si tratta di una vera e propria sorpresa, che nel kayak maschile under 23 letteralmente vola e, nonostante un tocco alla porta 6, in acqua piatta e con la spalla sinistra, vince grazie allo stratosferico 78.31 che, anche se sommato alla penalità, gli permette comunque di mettere la punta davanti di 32 centesimi a colui che veniva dato come favorito numero uno e cioè l’austriaco Felix Oschmautz. Fatto curioso e che ci fa capire lo slalom è che tra la semifinale e finale Delassus si migliora di quasi 6 secondi! Terzo è Dickson britannico che a Ivrea non solo ha trovato la medaglia, ma probabilmente anche un legame sentimentale e per questo motivo ha trascorso parecchio tempo sulle acque della Dora… beh questo è unire l’utile al dilettevole!
I Delassus sono una famiglia dedita alla canoa, infatti Rachel, la mamma del biondo neo campione del mondo, qualche anno fa prese armi e bagagli e si trasferì con i figli e cioè Anatole, Marjorie, Natash e Dorine, quest’ultima impegnata sentimentalmente con Flavio Micozzi, da La Plagne (vicino a Bourg Saint Maurice) a Pau per far sì che il figlio e le figlie potessero allenarsi nel miglior modo possibile. Scelta azzeccata direi considerando i risultati di oggi e che la più vecchia delle figlie ha rappresentato il "galletto Francese" ai Giochi di Tokyo nella canadese monoposto.
Dicevamo che i pronostici non sempre vengono rispettati e così alla porta 22 finisce il sogno di una vittoria annunciata da tempo della diciottenne statunitense Evy Leibfarth che fino all’ultima porta sembrava avere l’oro al collo, poi l’ultima insidia del canale di Ivrea la tradisce, cerca di entrare nella risalita, arriva lunga cambia mano e finisce a valle inghiottita dalle acque di una Dora che non perdona. Il titolo va alla mingherlina, ma bravissima slovacca Zuzana Pankova davanti alla spagnola Nora Lopez e alla tedesca Lucie Kreck. Alla libellula, ormai diventata donna, a stelle e strisce non rimane che puntare tutto sul kayak nella gara di domani.
Forse ai più il cognome Crosbee non dice molto, bisogna risalire agli annali storici della canoa e fare qualche collegamento. O forse bisognava vivere quegli anni intensamente come ho avuto la fortuna di fare io, quando la canoa occupava totalmente giornate e pensieri dei più invasati di noi… qualcuno mi sta battendo la spalla e mi fa segno che forse quegli anni non sono ancora finiti! Torniamo però a noi dicendo che Mark Crosbee ha vinto oggi il titolo iridato nel C1 Junior con una gran bella finale davanti ai due atleti della Repubblica Ceca e cioè Michael Urban e Lukas Kratochvil. E pensare che solo quindici giorni fa nella Europa Cup Junior non è entrato neppure in finale in entrambe le gare proprio qui ad Ivrea! Lui, Mark Crosbee neo campione del mondo, è figlio di Rachael Fox la quale a sua volta è la sorella maggiore di Richard Fox che guarda caso oggi abbiamo visto camminare in incognita tra il pubblico. Rachael è stata una buona slalomista e ha partecipato a due edizione dei Giochi Olimpici (Barcelona 1992 e Atlanta 1996) e ha conquistato qualche medaglia ai mondiali e agli europei. Si è poi trasferita in Australia con il marito David e ovviamente con il figlio Mark che, a quanto pare, ha seguito le orme dei genitori e del famoso zio e ovviamente delle cugine Jessica , che oggi sui sociale ha fatto i complimenti al cuginetto, e Noemi.
Mi sembra di avervi detto tutto, mi manca solo fare i complimenti agli speaker: il binomio Luca Rizzardi - Bojan Makovec e cioè Italia - Slovenia mi sembra più che azzeccato per dare alla gara quel tocco di professionalità ed entusiasmo di cui c'è sempre bisogno!
Domani spazio alle canadesi Under 23 e ai Kayak junior
Occhio all’onda!
parte del team Brasile con l'eccletico sindaco di Ivrea |
io con i due fantastici speakers |
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