Coppa del mondo Slalom 2009

Luglio 07, 2009

Unbelievable – incredibile! La classifica dei C1 della seconda gara di Coppa del Mondo disputata a Bratislava mi ha riportato indietro nel tempo quando su tutti e tre i gradini del podio sventolava la bandiera a stelle e strisce: 1979 campionati del mondo di Janquiere (Canada) Lugbill, Hearn, Robison; 1987 campionati del mondo di Bourg St.Maurice (Francia) Lugbill, Hearn, Bruce. 2009 seconda gara di coppa del mondo podio nella canadese monoposto: sui pennoni non più la bandiera degli Stati Uniti d’America, ma quella della Repubblica Slovacca con: Martikan primo (il suo 93,99 gli avrebbe regalato l’argento nel kayak maschile, non male ma fece meglio nel 2006 ad Atene quando battè i k1 men realizzando così quello che fu per anni il sogno di John Lugbill), Slafkovsky secondo e Benus terzo. La Slovacchia alle ultime olimpiadi si è portata a casa 3 ori su 4 e ultimamente piazza sempre almeno due barche nelle finali se non tre. Una nazione che in casa ha completato il quadretto dei successi con l’oro di Elena Kaliska (lei non delude mai ai grandi appuntamenti) e un bronzo di Jana Dukatova, il nastro nascente del kayak in rosa che si cimenta con successo anche nella canadese monoposto. Nella canadese biposto udite, udite: primi i fratelli Hochschorner che con 99,73 sarebbero stati quinti nella finale del C1, secondi i fratelli Skantar e quarti Kucera – Batik. Questo, probabilmente, è solo un piccolo assaggio di quello che vivremo nel 2011 in quel mondiale che assegnerà i posti olimpici e dove Martikan e compagni rinverdiranno i grandi momenti passati con i miti americani.
Non ero a Bratislava, mi sono preso una piccola pausa con la mia famiglia, e quindi devo rivivere quella gara con i dati alla mano, video e con i racconti dei protagonisti. Le classifiche non lasciano ombre di interpretazioni soggettive, sono contento per il rientro alle competizioni internazionali del C2 italiano Benetti – Masoero che come i grandi non deludono mai in appuntamenti che contano. Ciò convalida le nostre tesi sull’assurdità di non averli portati agli europei per preparare al meglio il mondiale settembrino. Qualcuno dovrà pur rendere conto del suo operato: i dubbi sulla competenza dei quadri federali sono lapalissiani anche alla luce dei risultati dei kappa uno. I Panato, i Benassi e i Molmenti non possono giustificare sempre tutto! Talenti e il resto del movimento dov’è?
Ma è già tempo di finale di Coppa e allora rieccoci ad Augsburg. Che strano effetto mi fa ogni volta che sono qui su questo canale che è stato ed è ancora la storia dello slalom mondiale. Quando passeggio lungo il canale mi sembra sempre di vedere la banda olimpica che suona e i giudici di porta, in giacca, cravatta e borsalino che attenti segnalano le penalità di quegli atleti che nel 1972 ci hanno fatto entrare nel sogno olimpico. E sulle sponde naturali che fanno da tribuna vedo ancora la gente che si accalca per seguire le imprese di questi funamboli dell’acqua. Vedo un C2 uscire dal ponte dei sospiri con i pozzetti così lontani che non c’è modo di comunicare se non attraverso il gesto della pagaiata. Ho questa immagine in bianco e nero che mi regala sempre grandi emozioni ogni qualvolta ho la fortuna di essere qui. Per renderla poi reale passo sempre a rileggere la targa, posta proprio in entrata al canale, che ricorda i medagliati della XX edizione olimpica: la prima per noi slalomisti!
La DDR l’aveva fatta proprio da padrone vinse tutti e quattro gli ori disponibili. La Germania dell’Ovest fece il resto regalando solo un argento al giovanissimo austriaco Norbert Sattler (che molti ricorderanno per la sua celeberrima frase: “I like paddle when the water is brown”) un bronzo ai fratelli francesi nel C2 Orly e un bronzo allo statunitense Jemmy McEwan l’unico atleta presente anche ai giochi olimpici di Barcellona, dove con Luky Haller sfiorò un altro bronzo olimpico.
Il tempo atmosferico fino a giovedì non promette nulla di buono, temporali e perturbazioni varie, così dopo gli allenamenti resterà tempo per ri-visitare il museo della canoa.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi – Augsburg Finale di Coppa del Mondo Slalom 2009

Commenti

Post più popolari