Coppa del mondo Slalom 2009
Giugno 23, 2009
Devo assolutamente condividere con chi ama la canoa due emozioni che ho vissuto ieri alla prima giornata di coppa del mondo a Pau in Francia.
Beh! il centro qui è veramente fantastico. E’ un canale che ti da la sensazioni di stare su un fiume: ha la stessa velocità, cosa non facile da trovare sui percorsi artificiali, ha morte profonde e i sassi creano le varie difficoltà, non ci sono cioè quegli obbrobriosi ostacoli di plastica colorati. Oltre al fatto che può funzionare praticamente per 11 mesi all’anno senza utilizzare le pompe che riportano l’acqua a monte. Con evidenti costi ridotti per il mantenimento e quindi di utilizzazione da parte degli atleti.
Ma in realtà non mi riferivo all’emozione di vivere questa settimana in questa ennesima opera francese per la canoa. Quello di cui voglio condividere con voi è stata l’emozione di vedere autobus di ragazzini che arrivano al centro e con i vari “monitor” passano in rassegna ogni angolo di questo canale e gli viene spiegato il funzionamento. Vengono portati sul fiume, dove confluisce l’acqua, e gli viene illustrato concretamente il magico mondo acquatico. Poi entrano in una tenda e gli raccontano la storia della canoa, quindi li fanno salire sulle varie imbarcazioni. Segue la foto di gruppo con i campioni, che a turno sono a disposizione, e si torna sull’autobus con un bel pieghevole in mano dove vengono riportati tutti i centri in cui è possibile fare canoa.
La seconda emozione ricade puntuale tutte le volte che vengo in Francia per un grande appuntamento agonistico. Infatti a queste competizioni ritrovi le vecchie glorie della pagaia francese che confluiscono da tutte le parti della nazione per dare il loro supporto all’organizzazione e poi rientrare arricchiti di energia e di esperienza. E’ come – visto che proprio oggi si aprono i campionati europei in Italia di canoa discesa – se in Valtellina Marco Previde Massara fosse l’addetto agli aspetti tecnici della manifestazione e coordinasse il lavoro di altre persone, Cesare Mulazzi responsabile dei media per assisterli dove è meglio mettere le telecamere o intervistare questo o quell’atleta vista l’esperienza maturata negli anni. Elisabeth Zingarle con Walter Wegher in ufficio per traduzioni o collaborazioni varie. E così qui Zok si occupa dei media, Grange Marie Francoise l’aspetto logistico delle squadre, Aghuilone responsabile tecnica e via, via ogni ex atleta – ora impegnato comunque con la federazione francese in qualche centro o con le varie squadre nazionali – ha un ruolo preciso e definito in questa organizzazione.
Due emozioni che secondo me hanno un grandissimo valore per il settore e se non si capisce tutto ciò certo non si può nemmeno pensare di arrivare in Italia a creare un centro così paradisiaco!
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Beh! il centro qui è veramente fantastico. E’ un canale che ti da la sensazioni di stare su un fiume: ha la stessa velocità, cosa non facile da trovare sui percorsi artificiali, ha morte profonde e i sassi creano le varie difficoltà, non ci sono cioè quegli obbrobriosi ostacoli di plastica colorati. Oltre al fatto che può funzionare praticamente per 11 mesi all’anno senza utilizzare le pompe che riportano l’acqua a monte. Con evidenti costi ridotti per il mantenimento e quindi di utilizzazione da parte degli atleti.
Ma in realtà non mi riferivo all’emozione di vivere questa settimana in questa ennesima opera francese per la canoa. Quello di cui voglio condividere con voi è stata l’emozione di vedere autobus di ragazzini che arrivano al centro e con i vari “monitor” passano in rassegna ogni angolo di questo canale e gli viene spiegato il funzionamento. Vengono portati sul fiume, dove confluisce l’acqua, e gli viene illustrato concretamente il magico mondo acquatico. Poi entrano in una tenda e gli raccontano la storia della canoa, quindi li fanno salire sulle varie imbarcazioni. Segue la foto di gruppo con i campioni, che a turno sono a disposizione, e si torna sull’autobus con un bel pieghevole in mano dove vengono riportati tutti i centri in cui è possibile fare canoa.
La seconda emozione ricade puntuale tutte le volte che vengo in Francia per un grande appuntamento agonistico. Infatti a queste competizioni ritrovi le vecchie glorie della pagaia francese che confluiscono da tutte le parti della nazione per dare il loro supporto all’organizzazione e poi rientrare arricchiti di energia e di esperienza. E’ come – visto che proprio oggi si aprono i campionati europei in Italia di canoa discesa – se in Valtellina Marco Previde Massara fosse l’addetto agli aspetti tecnici della manifestazione e coordinasse il lavoro di altre persone, Cesare Mulazzi responsabile dei media per assisterli dove è meglio mettere le telecamere o intervistare questo o quell’atleta vista l’esperienza maturata negli anni. Elisabeth Zingarle con Walter Wegher in ufficio per traduzioni o collaborazioni varie. E così qui Zok si occupa dei media, Grange Marie Francoise l’aspetto logistico delle squadre, Aghuilone responsabile tecnica e via, via ogni ex atleta – ora impegnato comunque con la federazione francese in qualche centro o con le varie squadre nazionali – ha un ruolo preciso e definito in questa organizzazione.
Due emozioni che secondo me hanno un grandissimo valore per il settore e se non si capisce tutto ciò certo non si può nemmeno pensare di arrivare in Italia a creare un centro così paradisiaco!
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
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