Coppa del mondo Slalom 2009

Luglio 11, 2009

Il giorno di finale è sempre un giorno particolare, si respira un’aria diversa, un’ atmosfera ovattata. Il sole ci ha accompagnato anche se l’aria è rimasta frizzante per tutta la giornata. Particolarità ce ne sono e belle storie da raccontare non mancano mai. Iniziamo da Fabien Lefevre che con questa gara fa scala reale centrando ben sei finali su sei: 3 in C2 e 3 in k1. Diverte poi il pubblico quando in finale nella barca doppia alla porta numero 11 in discesa si schianta rovesciandosi sul massone conosciuto al mondo con il nomignolo di “Moby Dick”. Al compagno di barca - Gaurgaud – scivola via la pagaia, i due fenomeni cercano di riportare la testa in una posizione più consona e così Fabien tenta un eskimo azzardato in debordè e Gaurgaud con le mani. L’esito però non è quello sperato e sono costretti ad uscire dal mezzo e farsi il resto del canale a nuoto. In sala video un boato incredulo con in francesi ammutoliti. La gara è vinta dai teutonici Becher/Henze. Marcus e Stefan avevano vinto l’ultima gara proprio qui ad Augsburg quando nel 2003 ci si giocava titolo iridato e qualificazione olimpica. I tedeschi poi prenderanno l’argento ad Atene nel 2004. I fratelloni Pavel e Peter Hochschorner si incantano due volte sulle due combinazioni di porte sci in prossimità dei due massoni e si devono accontentare di un argento che comunque li consolida al comando della coppa. Benetti/Masoero sbagliano troppo e la finale rimane lontana anche per una pesante penalità sull’ultima porta in discesa. L’altro equipaggio italiano in gara – Ferrari/Camporesi – bravi a superare il primo ostacolo delle qualifiche, si perdono poi su un percorso disegnato con grandissima abilità da chi conosce molto bene i movimenti di acqua e pareti di rimbalzo.
Grande gara, come sempre, nel kayak maschile. Su tutti un imprendibile Peter Kauzer che è l’unico atleta capace di restare sotto i 100 secondi e riceve un applauso lunghissimo anche in sala video. Grande attesa e molta attenzione era posta sul campione olimpico Alexander Grimm, tanto da attirare diretta televisiva e posa in pompa magna della tipica pietra sotto un nuovo albero sul praticello verde che sovrasta il campo di gara a memoria della vittoria a cinque cerchi. Tradizione questa nata con Elisabeth Micheler (campionessa olimpica nel 1992) che, in questi giorni, corre indaffaratissima fra impegni istituzionali con le televisioni e per seguire le figlie in canoa. Il marito Melvyn Jones (terzo ai mondiali del 1993 in K1 slalom – in quel mondiale dove l’esordiente L8 conquistò proprio l’ottavo posto!) è impegnato sulla prima telecamera del video tecnico. Super Cali chiude con il bronzo al collo e con tanti punti per rafforzare la sua leadership in coppa. Peccato solo che l’ufficio stampa della Federazione Italiana Canoa Kayak prenda fischi per fiaschi e gli assegni già in mano la prestigiosa Coppa del Mondo. Per la verità bisognerà aspettare le gare Panamericane perché si possa dire concluso il trofeo iridato. Ma si sa che anche qui la conoscenza specifca dell’ufficio stampa lascia a desiderare visto che considerano gli europei come gara di coppa e non i continentali oceanici dove Molmenti ha preso un secondo posto nella gara vinta dal ceko Hradilek. Lo spazio informativo della Fick viene usato solo per i grandi proclami dei grandi progetti federali che tali rimangano e gettano fumo e non concretezza.
Vi lascio con qualche statistica: i k1 che hanno preso la finale in tre gare di coppa sono 20 di cui solo 3 per ben tre volte(Walsh, Molmenti e Lefevre); nel C2 sono 15 di cui 5 in tutte le prove.
Giusto per completezza annotiamo anche le prove nella canadese monoposto femminile. Al via solo cinque atlete nella speranza che piano piano il movimento cresca.
Domani donne e C1 uomini con semifinali e finali.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi Coppa del Mondo Slalom Finale Augsburg 2009

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