Pistoni sul tetto del mondo tra gli juniores

 


Lo so lo avevo promesso, ma come faccio a parlare di tempi, statistiche e medagliere, quando il radioso sorriso di un ragazzo all’arrivo praticamente dell’ultima gara riempie di gioia l’anima e lo spirito di chi lo ha creato e di chi su quella barca lo ha fatto nascere? Mamma Silvia e papà Cillu, all’anagrafe Marcello Gianni, esultano sugli spalti mezzi vuoti, la tristezza che tutti i compagni di squadra, per scelte non comprensibili, sono già da tempo sul furgone per tornare a casa. E poi ci sono quegli occhi lucidi sul gradino più alto del podio che rendono ancora più emozionante il momento. Michele Pistoni non è stato  bravo, nella finale della prova iridata di Kayak Cross, ma è stato bravissimo perché non ha usato solo la forza e l’abilità di navigare, ma ha usato principalmente  l’intelligenza!  Intelligenza di prendere una decisione in una frazione di secondo, Intelligenza per attaccare anche dopo essere saltato decisamente male dalla rampa. Intelligenza per averci creduto. Intelligenza a non voltarsi prima dell’ultima risalita, che avrebbe dato speranza agli avversari e specialmente a quel Martin Cornu che sicuramente è stato un grande protagonista di questa edizioni iridata di categoria con le sue cinque medaglie (4 argenti e 1 bronzo). Eppure qualche brivido lo ha fatto vivere al passaggio della seconda porta che fino all’ultimo sembrava non centrare. Si salva all’ultimo con un guizzo da chi, da quella finale, vuole uscire con al collo qualche cosa di importante, qualche cosa che luccica! Si arriva all’eskimo e quando tira fuori la testa dall’acqua si accorge che i due avversari che aveva davanti, lo statunitense Long e il tunisino Jemai, vanno a destra per fare la risalita e lui giustamente va a sinistra, perché questa è l’unica chance rimasta per giocarsi a testa alta il mondiale.  Alle spalle il francese Cornu non ha altra scelta che lanciarsi sulla risalita a destra  per tentare di fermare la corsa dei due e rimontare posizioni, dopo che era rimasto attardato al passaggio della 2  e lascia il nostro Pistoni libero come una libellula su un fiore sul lato opposto del canale di Kolna.  Da qui in poi la gara, per l’italiano, si trasforma in una discesa a tempo in solitaria, con il gruppo che rincorre. Si arriva alla seconda risalita e giustamente l’eporediese prende la via di destra, la più veloce, infila il suo braccio destro sotto il rosso ostacolo, dopo aver dato una potente propulsione sul lato opposto, e via verso il traguardo  prima che arrivi su di lui Cornu, mentre gli altri due erano andati a sinistra. C’è solo il tempo ancora di dieci pagaiate e il traguardo, Michele Pistoni dell’Ivrea Canoa Club, lo può tagliare con il pugno verso il cielo ed iniziare ad esultare per una vittoria più che meritata. Alle spalle il francese e poi lo statunitense che con il giovane fresco campione del mondo condivideranno da lì a poco il podio iridato. La bella cosa, oltre al titolo ovviamente, è che Michele Pistoni ha un altro anno da Junior e un Club che lo sostiene alla grande dal suo presidente, Mario Di Stazio, agli allenatori, Lorenzo Biasioli e Davide Monguzzi. Non solo però tutto questo, c'è anche  una famiglia alle spalle con forti tradizioni nella canoa considerando che il papà e lo zio sono canoisti con un passato di slalomisti nelle squadre nazionali  e che i cugini, Lucia e Matteo,  rispettivamente campionessa del mondo lo scorso anno a Ivrea e il fratello finalista iridato, si allenano molto bene e portano avanti con successo la scuola. Quindi il futuro è assiurato e c'è tutto il tempo e le condizioni per godersi i successi e prepararsi a dovere per l’edizione 2024 da grande, grandissimo protagonista in terra Slovacca a Liptovsky Mikulas e tornare in Polonia a Cracovia per far bene pure l’Europeo!  
 

Occhio all’onda!

 

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