Giornata di qualifiche Under 23 e le sorprese non mancano!

 

ma facciamola finita con la pagaia... usiamo le mani! 

Il percorso di qualifica ha rispecchiato alcune combinazioni già viste per le gare a squadre e ha accentuato alcuni passaggi nella parte centrale per creare due situazioni pari,  ma opposte,  dove in teoria si pensava che gli atleti scegliessero due passaggi in retro: la prima da destra a sinistra e la seconda da sinistra a destra.  Mi riferisco alle combinazioni 8/9/10 e quella successiva 13/14/15. La teoria e i pensamenti non sempre corrispondono poi alla realtà e a quello che si è visto in gara. Infatti praticamente quasi nessun atleta ha fatto la seconda combinazione in retro, mentre tutti hanno risolto la prima con una saggia retro, o spin come gli anglosassoni la definiscono. Tra i Kappisti Under si è è profilata  da subito la griglia dei possibili protagonisti della finale del 18 agosto prossimo. Partiamo da  un Krejci, caricato a bomba,  che ha aggredito tutte e sei le risalite del percorso, come se non ci fosse un domani! Poi nei cambi di ritmo è sembrato essersi risparmiato;  chiude in prima posizione con un 80.49 di massimo rispetto. Meglio di lui fa solo Anatole Delassus con un 79.29, ma con un tocco alla porta 9. Il transalpino 22enne originario di Bourg St. Maurice, poi trasferito a Pau per allenarsi, entra nella porta 9, gira bene la sua canoa, pennella con il viso il palino di destra, ma uscendo la sua coda impazzita emerge dalle acque del fiume Vistula, che è il fiume più lungo della Polonia con i suoi 1.047 chilometri di sviluppo dai monti Beschidi al Mar Baltico, e tocca, quasi chiedendo scusa, con la parte finale dei sui 3.50  di scafo. Devo chiedergli se se ne sia reso conto oppure no! Terzo un Leo Vuitton con 81.33, mentre il favorito numero uno, Titouan Castryck,  è quarto scendendo ai ritmi di  un allenamento di loops. Non l’ho mai visto forzare, forse ci ha provato solo  nella prima parte, fino alla 9, poi via liscio e tranquillo fino alla fine. Eppure, il figlio di Anne Boixel, (classe 1965 , sei medaglie conquistate ai mondiali, che però non ho visto sulle tribune come è solita fare), ha ancora margini di miglioramento sulla pagaiata:  la sua spinta di sinistro,  che i puristi della tecnica definiscono « a polso spezzato », lascia spazio ad evoluzioni future considerando che è al suo primo anno tra gli under 23 e che l’anno scorso, ancora da junior , arrivò 8^ al mondiale assoluto.  Da tenere sotto stretta osservazione pure i due inglesi Patterson che di nome fa David e Dickson detto anche Jonny. Metterei nella lista pure lo spagnolo Pau Echaniz e il belga Gabriel De Coster se saprà contenere la sua irruenza giovanile e concentrarsi sulle sue qualità migliori, come fece il 26 Agosto 2022 a Pau in Coppa del Mondo, quando portò a casa una storica e alquanto inattesa  vittoria!
Settore femminile nel kayak al 15% di distacco dagli uomini e ci si qualifica, con la prima manche, con distacchi di oltre 11 secondi! Se poi le mettiamo in confronto con il settore femminile della canadese le cose si complicano ancora di più. Non vedo grossi talenti in arrivo tra le ragazze sedute, buone atlete, ma nulla di fenomenale. Cosa che invece possiamo dire nella canadese monoposto femminile dove Gabriela Satkova piazza un 92.92 a soli 5 secondi dal bravo Martino Barzon che ha vinto la qualifica tra i C1 under 23, pari ad un 15.4% dal miglior tempo di giornata nel kayak uomini.  La cosa sorprendente dell’atleta della Repubblica Ceca non è tanto il grande tempo finale di gara, ma è come ha risolto la combinazione 13/14/15 arrivando di destro. Infatti Gabriela non ha optato per una retro, come hanno fatto i suoi colleghi C1 destri - vedi Flavio Micozzi - ma ha pensato bene di farla a mo’ di C1 sinistro e cioè tutto diritto senza scomporsi minimamente!  
Tra gli uomini in C1 penso che abbiamo assistito alla più tragica e mai vista prima manche per i galletti francesi. Tre personaggi del calibro di Bernadet, Senechault e Debliquy, nonché  neo campioni del mondo il giorno prima a squadre,  rimangono fuori dalla prima discesa bisticciando con qualsiasi elemento incontrato sul canale di Kolna, durante la loro performance. Il primo, che alle selezioni interne ha lasciato a casa il campione olimpico di Rio 2016, alla risalita 11 si rovescia come un principiante. Il secondo gioca a guardia e ladri con la sua pagaia alla porta 4, e il terzo ha praticamente testato la tenuta di tutte le 21 porte del tracciato polacco. Conseguenza, per tutti e tre, quella di doversi presentare al cancelletto di partenza anche in seconda manche. Certo si è trattato solo di una formalità, visto che tutti e  tre non hanno avuto problemi a qualificarsi rispettivamente come  primo, secondo e terzo, ma hanno comunque fatto vibrare i loro fans sugli spalti!
Riflessione sui C1 uomini: sempre più atleti attuano il cambio mano, che sia questa la tendenza delle nuove generazioni? Si sta perdendo l’uso del debordè? Non sono solo io a chiedermelo, ma anche il buon Francesco Cavo che qualche giorni addietro mi ha posto vari quesiti su questa manovra… Tranquillo caro amico e collega allenatore, appena trovo qualche minuto approfondiremo il tema.
Domani di scena gli Juniores con le gare di qualifica.
 

Occhio all’onda!

La squadra brasiliana con gli amici canoisti dell'Ucraina

il presidente dei giudici arbitri italiani Raffaella De Serafini impegnata nell'arbitraggio al mondiale di Cracovia

con i colleghi e  amici allenatori Alessandro Barzon e Lorenzo Biasioli



 

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