Ai mondiali di canoa slalom giovedì 17 Agosto di scena gli Juniores

 


Il settore Junior esprime varie realtà e i contesti fra nazione e nazione sono ben diversi. Aggiungerei, in maniera più specifica, tra Continente e Continente.  Nel kayak maschile junior l’82% sono europei e solo 7 sono i semifinalisti fuori dal vecchio continente: 2 dalle Americhe, 3 dall’Asia, 2 dall’Oceania. Percentuale dell’80% nel kayak femminile con 6 atlete extra Europa. Dati che sicuramente  si accorceranno ancora  notevolmente quando andremo a parlare di finali.
All’interno di questa categorie,  che va dai 14 ai 18 anni, è interessante seguire le discese dei giovani atleti e balza subito all’occhio la differenza che c’è tra i  primi cinque, sei classificati con il resto del gruppo. Infatti questo drappello della parte alta della classifica ha modi e comportamenti già da atleti evoluti. Alcuni di loro poi sono già in squadra senior ed è logico quindi che abbiano una marcia in più rispetto al resto dei partecipanti. Le sostanziali differenze di questi due ben distinti gruppi sono:  il  modo con cui preparano e affrontato la gara,  la tecnica nelle risalite,  che cercano di affrontare sempre diretti sul palo interno per fare ruotare velocemente la canoa verso valle, e il terzo elemento è la capacità di effettuare cambi di ritmo importanti e soprattutto quando servono. Cose che potrebbero sembrare banali e scontate, ma che, proprio per la loro semplicità, sono determinanti.  Capostipite di questa nuova generazione è sicuramente Xabi Ferrazzi che oggi ha messo in acqua una manche velocissima e pulita. Alle sue spalle il polivalente sedicenne sloveno Ziga Hocevar, gareggia in K1 e C1,  che, pur non spingendo per tutta la discesa ha fatto registrare un 84.21 di assoluta rilevanza. Poco meno di un’ora dopo in ginocchio ferma il cronometro a 85.81! Non male direi considerando che Bernardet ieri, in seconda manche, aveva un 84.58. Per dover di cronaca dobbiamo dire che oggi le porte erano ben più alte e questo ha facilitato non poco la discesa degli atleti junior.
Nel settore femminile c’è una certa tedesca Paulina Pirro che oggi mi ha piacevolmente sconvolto con una prima manche veloce e dalla tecnica sopraffina. A parte il fatto che già mi è simpatica per il nome  e per il cognome, mi evoca storiche battaglie, c’è da dire che per la verità la ragazzina non è nuova a grandi imprese visto che poche settimane fa aveva vinto agevolmente gli europei di categoria a Bratislava. Precedentemente e ancora più giovane di oggi e cioè nel 2020 aveva vinto gli europei junior proprio qui e l’anno scorso a Ceske Budejovice si era confermata campionessa continentale di categoria. Ai campionati del mondo nel 2021 chiuse decima e nel 2022,  ad Ivrea,  prese il bronzo, dietro a Dominka Brzeska e a Lucia Pistoni che salì sul gradino più alto del podio iridato.  Il tempo di oggi di Paulina,   89.56 , al quale va aggiunto una penalità banalissima alla porta 9 con il fianco al momento dell’uscita in rotazione, la dice lunga e sono curioso di vederla nelle fasi successive. Se ci fosse da scommettere la metterei vincente senza nessuna esitazione. Qualcuno si sarà chiesto perché non c’è Lucia Pistoni in gara… me lo sono chiesto pure io, ma non ho risposte  e quindi non posso dare neppure a voi la ragione della sua assurda assenza, anche se l’eporediese, quest’anno, è passata di categoria. Ci sarebbe anche da sottolineare che al via  per l’Italia ci sono solo due under 23 nel kayak  e solo 2 nella canadese, un solo C1 junior, nessuna donna in K1 junior. Mentre sono piene le categorie under 23 C1 donne e i K1 junior uomini. L’Italia è così scarsa di risorse umane e sportive? Oppure come ha sottolineato il raffinato esperto di canoa Giuseppe D’Angelo in un recente intervento su un post: “ al mondiale bisogna portare solo giovani che vincono?
Mi sono dilungato troppo è tardi e devo andare a dormire visti gli impegni per il fine settimana. Lo so  dovrei parlare ancora dell’uragano che ha trascinato i nostri gazebi in mezzo al fiume, dovrei fare un pubblico ringraziamento agli atleti lituani, cileni e americani che ci hanno recuperato praticamente tutto sotto un diluvio universale. Dovrei anche raccontarvi che questa sera siamo arrivati a casa con il buio per il prolungarsi dell’approvazione del percorso. Dovrei ancora una volta sottolineare il fatto che ci stiamo comportando da dilettanti, ma è così nel momento in cui si chiama  a tracciare il percorso tecnici che purtroppo non hanno esperienza e così ti trovi, dopo che lo hanno montato, a doverlo rivoluzionare  in toto a testimonianza dell’incapacità di svolgere un compito così complesso come è quello di definire la pista di gara. Quindi alla fine ho aggiunto qualcosa, ma ora… mi taccio!

Occhio all’onda! 

 

un atleta della squadra della Lituania ci recupera i gazzebi finiti in mezzo al fiume trascinati dal vento e dalla pioggia - 

 

Commenti

Post più popolari