Archiviato il Campionato del Mondo di Canoa Slalom 2009
I passeri volavano bassi questa mattina sul canale di riscaldamento.
Non capisco perché, insisto a mettere la sveglia quando normalmente passo la notte prima di un mondiale illuminando, con gli occhi, il soffitto della mia casa mobile, lasciando la mente libera di sbizzarrirsi e godersi la vigilia. Non ho commesso però l’errore di indossare i pantaloni lunghi anche se la temperatura e il cielo grigio e minaccioso avrebbero consigliato tale scelta: sapevo per certo che avrei corso spesso e volentieri ed il freddo e forse la pioggia sarebbero stati l’ultimo dei miei problemi.
Tutto è così perfetto ed entusiasmante in una giornata di finale iridata che non ti accorgi che attorno a te stanno già impacchettando le canoe, spegnendo i monitor e le telecamere e che l’organizzazione è pronta a far partire il protocollo della cerimonia di chiusura. Solo la splendida musica dei vari inni, mi ricorda che il mondiale è chiuso e già archiviato… arrivederci a Tacen 2010!
Forse non ho concretizzato una giornata fantastica fatta di emozioni e di belle e sane battaglie all’ultima pagaiata.
Maialen Chourraut fa dell’ottima marmellata di more, ho avuto la fortuna di averne in regalo un vasetto, ma, oltre a ciò, sa pagaiare molto bene su questo canale che le è amico. Ha infilato un fine settimana spettacolare, vincendo le qualifiche e la semifinale, piegandosi solo sull’ultimo atto di una battaglia che l’ha vista comunque grande protagonista. Un tocco le ha tolto l’oro, ma le ha regalato comunque un argento importante per morale e per il suo futuro sportivo. La tedesca Jasmin Schornberg, giovane e carina, non ha fatto rimpiangere ai tedeschi l’assenza di una Bongardt che dopo un 2008 sotto tono non è riuscita neppure a confermarsi in squadra. Il bronzo alla britannica Neave, un tipetto muscoloso e molto, molto inglese. Delude Jana Dukatova, forse su di lei c’era troppa attesa e nei momenti che contano la spettacolare pagaiatrice di Bratislava, pecca di prudenza.
Un Tony Estanguet finalmente sorridente, dopo averlo visto per mesi molto cupo e quasi rassegnato ad un ruolo di secondo piano. Duello quindi fra Estanguet e Martikan, come già in più di un’occasione. La gara però lo slovacco la perde nella prima parte del percorso dove assolutamente non forza la mano. Si risveglia solo dopo la risalita sotto il ponte e si rende conto che non gli rimane molto tempo per reagire ad un ritardo pesante all’intermedio. Terzo un Benzin brillante e soprattutto convinto dei propri mezzi. Non abbiamo visto nel parterre la simpatica compagna Mandi Planert, forse l’arrivo del secondo figlio l’ha fatta desistere ad affrontare una lunga trasferta.
Chi invece non ride, anche se ne avrebbero ragione, sono Pavol e Peter Hochoschorner che dopo essere entrati con il nono tempo in finale – decisamente inusuale per loro – vincono sui compagni di squadra Skantar – Skantar. Questi ultimi due non sono fratelli, come il commentatore in lingua catalana ha continuato a ripetere, ma cugini; bronzo agli sloveni Bozic – Taljat.
Gli sloveni hanno investito molto su questa categoria, lavorandoci parecchio e costruendo opportunità; alla fine il risultato è arrivato, ma, soprattutto, hanno l’opportunità di continuare su questa strada per un grande futuro.
Peter Kauzer ha gareggiato praticamente in casa anticipando il mondiale di Tacen di un anno. Qui infatti gli sloveni sono arrivati in gran numero e sono stati la marcia in più per un Kauzer scatenato. E pensare che per l’Italia non si è neppure presentato il responsabile dello slalom per la federazione, aggiungere altro è inutile. Super Cali è stato penalizzato da un cinquanta alla porta 8. Forse il potente pagaiatore della forestale ha forzato una linea nell’intento di spiazzare gli avversari con un gran tempo in semifinale. Argento al transalpino Nevau e bronzo all’iberico Carlos Juanmartis, per tutti noi Litos. Inutile nascondervi la soddisfazione di questo bronzo che sento particolarmente vicino. Chi esce con l’amaro in bocca da questa manifestazione è sicuramente Fabien Lefevre che rimane fuori da due finali – C2 e K1 - come primo degli esclusi: per un totale in due gare di 68 centesimi! Sarà interessante ora capire il suo futuro.
Le cose da fare sono ancora tante, devo rimettere in marcia la casa viaggiante per tornare con i miei pargoli da colei che ci sta aspettando con tanta ansia e che saprà ridarci carica e motivazione per gioire della vita!
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi – La Seu d’Urgell 13 settembre 2009 – Campionati del Mondo di Canoa Slalom – giornata finale
Non capisco perché, insisto a mettere la sveglia quando normalmente passo la notte prima di un mondiale illuminando, con gli occhi, il soffitto della mia casa mobile, lasciando la mente libera di sbizzarrirsi e godersi la vigilia. Non ho commesso però l’errore di indossare i pantaloni lunghi anche se la temperatura e il cielo grigio e minaccioso avrebbero consigliato tale scelta: sapevo per certo che avrei corso spesso e volentieri ed il freddo e forse la pioggia sarebbero stati l’ultimo dei miei problemi.
Tutto è così perfetto ed entusiasmante in una giornata di finale iridata che non ti accorgi che attorno a te stanno già impacchettando le canoe, spegnendo i monitor e le telecamere e che l’organizzazione è pronta a far partire il protocollo della cerimonia di chiusura. Solo la splendida musica dei vari inni, mi ricorda che il mondiale è chiuso e già archiviato… arrivederci a Tacen 2010!
Forse non ho concretizzato una giornata fantastica fatta di emozioni e di belle e sane battaglie all’ultima pagaiata.
Maialen Chourraut fa dell’ottima marmellata di more, ho avuto la fortuna di averne in regalo un vasetto, ma, oltre a ciò, sa pagaiare molto bene su questo canale che le è amico. Ha infilato un fine settimana spettacolare, vincendo le qualifiche e la semifinale, piegandosi solo sull’ultimo atto di una battaglia che l’ha vista comunque grande protagonista. Un tocco le ha tolto l’oro, ma le ha regalato comunque un argento importante per morale e per il suo futuro sportivo. La tedesca Jasmin Schornberg, giovane e carina, non ha fatto rimpiangere ai tedeschi l’assenza di una Bongardt che dopo un 2008 sotto tono non è riuscita neppure a confermarsi in squadra. Il bronzo alla britannica Neave, un tipetto muscoloso e molto, molto inglese. Delude Jana Dukatova, forse su di lei c’era troppa attesa e nei momenti che contano la spettacolare pagaiatrice di Bratislava, pecca di prudenza.
Un Tony Estanguet finalmente sorridente, dopo averlo visto per mesi molto cupo e quasi rassegnato ad un ruolo di secondo piano. Duello quindi fra Estanguet e Martikan, come già in più di un’occasione. La gara però lo slovacco la perde nella prima parte del percorso dove assolutamente non forza la mano. Si risveglia solo dopo la risalita sotto il ponte e si rende conto che non gli rimane molto tempo per reagire ad un ritardo pesante all’intermedio. Terzo un Benzin brillante e soprattutto convinto dei propri mezzi. Non abbiamo visto nel parterre la simpatica compagna Mandi Planert, forse l’arrivo del secondo figlio l’ha fatta desistere ad affrontare una lunga trasferta.
Chi invece non ride, anche se ne avrebbero ragione, sono Pavol e Peter Hochoschorner che dopo essere entrati con il nono tempo in finale – decisamente inusuale per loro – vincono sui compagni di squadra Skantar – Skantar. Questi ultimi due non sono fratelli, come il commentatore in lingua catalana ha continuato a ripetere, ma cugini; bronzo agli sloveni Bozic – Taljat.
Gli sloveni hanno investito molto su questa categoria, lavorandoci parecchio e costruendo opportunità; alla fine il risultato è arrivato, ma, soprattutto, hanno l’opportunità di continuare su questa strada per un grande futuro.
Peter Kauzer ha gareggiato praticamente in casa anticipando il mondiale di Tacen di un anno. Qui infatti gli sloveni sono arrivati in gran numero e sono stati la marcia in più per un Kauzer scatenato. E pensare che per l’Italia non si è neppure presentato il responsabile dello slalom per la federazione, aggiungere altro è inutile. Super Cali è stato penalizzato da un cinquanta alla porta 8. Forse il potente pagaiatore della forestale ha forzato una linea nell’intento di spiazzare gli avversari con un gran tempo in semifinale. Argento al transalpino Nevau e bronzo all’iberico Carlos Juanmartis, per tutti noi Litos. Inutile nascondervi la soddisfazione di questo bronzo che sento particolarmente vicino. Chi esce con l’amaro in bocca da questa manifestazione è sicuramente Fabien Lefevre che rimane fuori da due finali – C2 e K1 - come primo degli esclusi: per un totale in due gare di 68 centesimi! Sarà interessante ora capire il suo futuro.
Le cose da fare sono ancora tante, devo rimettere in marcia la casa viaggiante per tornare con i miei pargoli da colei che ci sta aspettando con tanta ansia e che saprà ridarci carica e motivazione per gioire della vita!
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi – La Seu d’Urgell 13 settembre 2009 – Campionati del Mondo di Canoa Slalom – giornata finale
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