Jessica Fox la terza medaglia d'oro la vince per un amore fraterno


È sfumato il sogno di Jessica Fox di vincere la terza medaglie d’oro nella stessa Olimpiade, vista l’eliminazione nel secondo turno dei testa a testa,  ma ha certamente vinto il premio di fair-play mostrando al mondo intero che è stata disposta a rinunciare ad un alloro di così importante caratura pur di non dover danneggiare o compromettere  il risultato di sua sorella. Perché dico questo? Semplicemente perché dopo la partenza, cioè quando Noemi stava per prendere il comando, non ha forzato sulla sua coda, ma ha cercato di tenere impegnate le avversarie, finendo nelle retrovie. Poi ancora alla prima risalita, dove è andata a destra, si è resa conto che dentro c’era ancora  Noemi e per darle la possibilità di uscire senza problemi ha rallentato non poco la sua entrata nella porta stessa. Da lì in poi si è lanciata sulla coda di Maialen Chourraut per agguantare la seconda posizione. All’ultima risalita non ha avuto dubbi sul dirigersi su  quella di destra e tentare di superare lì la spagnola. Tentativo che le era quasi riuscito, se non fosse stato che la rossa grossa e rigida  ultima porta è rimbalzata contro di lei, dopo che la spagnola l’aveva mossa vistosamente entrandoci. Piccolo e giustificabile gesto di stizza all’arrivo, cancellato subito dall’abbraccio fraterno e dolce che ha riservato alla tanto amata Noemi che vedremo gareggiare domani nei quarti. Le due sorelle hanno avuto la mala sorte di essere in batteria assieme con Maialen Chourraut e Martina Wegman. Una batteria non facile, ma non impossibile, anche se nel kayak cross non puoi mai dire che ci sia qualche cosa di facile! Lo testimonia il fatto che nei quarti sono passati pure Lukas Rohan e Benjamin Savsek, due specialisti della canadese che si stanno cimentando in questa nuova specialità. Altri atleti decisamente più quotati sulla carta si sono arresi al destino. È il caso di Pepe Gonçalves che subito dopo la partenza ha preso una pagaiata in faccia che lo ha stordito non poco e che lo ha portato a fare un grosso errore alla prima risalita.  Fuori anche Felix Oschmautz e Stefan Hengest in una batteria dove hanno trionfato Timothy Anderson e Grzegorz Hedwig, quest’ultimo un C1. Prosegue invece la marcia di tutti e 4 i francesi sostenuti da un pubblico impressionante. 

Oggi spalti esauriti e tante persone a bordo canale, si parla di una presenza di 15 mila persone. Se poi uniamo a questo entusiasmo pure tutti i commenti e gli interventi super positivi che si possono leggere sui social,  direi che la scommessa che Tony Estanguet aveva fatto sembra risultare vincente. 

Etienne Stott, campione olimpico in C2 a Londra 2012, ha spiegato bene in un post la tematica del Kayak cross:"I've got to add something here: kayak cross did not replace C2. C1W did. And kayak cross is extremely skilful, tactical and intricate. Reducing this in the way some people are is disrespectful to the athletes and closes the mind to a fantastic sport. Just like there's waaaaay more to boxing than being punched in the face, once people learn about kayak cross they'll see these depths. After all, isn't slalom just about going down the river and dodging those poles?!!! It's waaaaaay more than that too".

Capisco che la cosa sia difficile da digerire, ma penso pure che bisogna ascoltare e capire ciò che il pubblico gradisce. Farsi delle domande e adeguarsi ai tempi moderni è doveroso.  Non è forse lo sport una grande rappresentazione teatrale di cui tutti possiamo  godere e gioire? Ci sono gli attori, gli atleti, che recitano tutti  assieme monologhi studiati e ristudiati migliaia di volte. Ognuno alla ricerca della parte da protagonista, c’è chi ci riesce e c’è chi invece fa una comparsa comunque in uno show di caratura mondiale. Quale altro palcoscenico del mondo può dire di fare altrettanto? 

Parigi 2024 sta facendo centro ovunque: stadi sempre pieni, partecipazione massiccia, alternativi e tradizionali,  trasgressivi e rispettosi,  rappresentativi ed innovativi. Manca  una settimana e ne vedremo ancora delle belle. 

La canoa sulle acque bianche chiude lunedì 5 agosto, poi si impacchetta tutto e si torna a casa per ritornare in acqua con la Coppa del Mondo di Ivrea.

Occhio all'onda ! 






Commenti

  1. Se veramente Jessica Fox ha favorito volontariamente in gara la sorella Noemi, comprensibile tra sorelle, ha danneggiato la gara altrui.
    Se altri si coalizzassero per far primeggiare qualcuno porterebbe a risultati distorti.
    Il Kayak Cross non è una gara a squadre, non ci devono essere gregari e favoreggiamenti, è una gara tutti contro tutti.
    Come sarebbe andata la gara a Normi se non ci fosse stata Jessica a favorirla?
    Se le cose fossero andate così, sarebbe un brutto precedente (non sono un giudice di gara e non ho le competenze per affermarlo, pongo solo un dubbio sorto leggendo l'articolo),.al di là che possa essere considerato un bel gesto fraterno quello di Jessica verso Normi. Non avrebbero dovuto squalificare entrambe le Fox?

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    1. Ciao Lorenzo, ti ho già risposto su Facebook, ma riporto qui perché magari qualcuno non segue i social. Quindi Jessica non ha avvantaggiato la sorella ostacolando le avversarie, ha solo scelto linee d'acqua diverse rispetto a quelle che avrebbe scelto se davanti ci fosse stata qualche altra atleta. Ad esempio alla prima risalita ha aspettato o meglio ha rallentato l'entrata per lasciar uscire Noemi, convinta comunque che sarebbe arrivata seconda e quindi passare il turno. Poi così non è stato. L'epilogo ormai si conosce bene, quindi direi che il sacrificio ha portato al successo di Noemi, con immensa soddisfazione di mamma, sorella e papà Richard!
      Ettore Ivaldi

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