Vittoria o sconfitta a due porte dalla fine!

 


Sono passato per colazione dal jamon serrano al bacon e dal pan tostado com tomate al baked beans con cash browns. Avete capito quindi… dalla Seu d’Urgell a Lee Valley dalla Spagna alla Gran Bretagna, dall’Europa all’Inghilterra e   dalla finale di Coppa del Mondo alla gara ICF Ranking in preparazione al mondiale 2023.  Prima però di parlare di tecnica e del canale inglese, dobbiamo soffermarci sull’ultima giornata di una Coppa del Mondo che ci ha regalato forti emozioni fino all’ultimo arrivato!

Iniziamo dal fatto più sensazionale ed unico di tutta la giornata e cioè quel passaggio dalla porta 23 alla porta 24, da una risalita ad una discesa, che a Jessica Fox è costata la  vittoria di tappa e vittoria di Coppa del Mondo assoluta. Come sia potuto succedere solo il buon Gesù ce lo potrebbe spiegare. La bionda volpe australiana, che dai genitori ha preso in eredità genetica talento e caparbietà, conduce la finale come solo lei sa fare. Prende margine fin dalle prime pagaiate, gira larga ovunque, senza però risparmiarsi. Arriva al ponte con quattro cambi di pala e due debordè. Infila le due risalite in maniera sublime e esce dalla seconda sicura impostando  una retro strategica per la successiva porta. Pennella la 16 sul palo di destra come solo un’artista della pagaia sa fare. Cambia lato di pagaiata prima di infilare la risalita 20 a esse ed esce con un debordè che ricorda quelli di Stanislao Jezec, il pagaiatore ceco che oggi è diventato presidente della sua federazione. Resta a pagaiare sul lato sinistro perché deve affrontare il salto finale ed infilarsi in retro dentro la 22. Qui ha un piccolo tentennamento, sembra perdere equilibrio,  ma rinsavisce subito e nell’ultima risalita entra bene. A questo punto tutti e dico e ripeto tutti, tecnici, atleti, pubblico, commentatori, piccoli fans, gelatai e droghieri, hanno la certezza che Jessica Fox non solo vinca, ma che stacchi le avversarie e che conquisti la sua sesta Coppa del Mondo in questa specialità.  E invece… succede quello che nessuno e ripeto ancora nessuno poteva solamente immaginare. Dalla 23 rimane in aggancio a destra, la pala ben piazzata in acqua e gli occhi azzurri, come papà Richard, stanno già guardando la linea del traguardo. Il pubblico applaude e urla. A 8 metri dalla 24 estrae la pala per dare un’ultima pagaiata, ma si accorge di essere troppo sul palo di destra, quindi toglie la pala dell’acqua, e la piazza dietro in coda per spostare la sua canoa a sinistra. Ecco la distrazione, ecco l’errore, ecco la mancata presa della pala sull’acqua, ecco che la sua palla non entra in profondità, ma guizza verso il cielo come un sasso piatto tirato sull’acqua: rimbalza e non ottiene nessun effetto sulla sua barca e, mentre la pala accarezza il cielo con gli spruzzi che ha creato, Jessica, o meglio Jess, come il mondo dello slalom la chiama, tenta di lanciarsi dentro la porta, ma l’effetto è devastante. Il boato della folla, beh forse chiamarla folla è eccessivo (mi sono fatto prendere la mano), accompagna l’atleta fino al traguardo dove appare inevitabile guardare il tabellone che riporta inesorabile  il salto di porta. C’è ancora una cosa che non vi ho detto ed è l’urlo straziante della mamma Miryan nel momento in cui la tanto amata pargoletta lasciava in un  istante i sogni di gloria, per tornare sulla terra tra noi umanoidi: siamo tra la vittoria e la sconfitta, sembra una poesia del  Carducci dove si parla di contrasto tra vita e morte (l’albero a cui tendevi la pargoletta mano …), ma per fortuna di cose ben più lievi parliamo e raccontiamo. Com’è a andata finire lo sappiamo tutti e la Coppa nella Canadese femminile se la porta a casa per la seconda volta consecutiva Tereza Fiserova. Un bravo, anzi un bravissima  alla ceca che arriva seconda in  Coppa pure  nell’Extreme e terza nel Kayak .

Nella canadese maschile siamo troppo di parte per parlarne… eravamo ad un passo da un grande risultato, ma, come tutte le gioie, bisogna avere la pazienza di crederci  fino al loro raggiungimento e la strada imboccata sembra essere quella giusta.

Il dramma in questa gara arriva però in semifinale quando il candidato numero uno  alla conquista della coppa, e cioè lo sloveno campione olimpico  Benjamin Savsek,  inciampa quasi nello stesso errore di Jessica Fox nella finale: salta la porta 25 ed è fuori dall’ultima battaglia per il Trofeo tanto ambito considerato il fatto che per lui questo traguardo rimane ancora un tabù.
Avrà la meglio il 22enne Nicolas Gestin che ha avuto pure l’ardire e  la sfrontatezza di presentarsi all’ultima gara con una canoa nuova. Il transalpino in Coppa ha mancato la finale solo a Tacen, finito 15esimo, poi due vittorie, un secondo posto e un quarto accumulando così 309 punti, ben 7 in più di Luka Bozic che ha vinto una gara, ha preso 2 secondi posti e un terzo rimanendo fuori dalla finale una sola volta a Cracovia. Terzo nella generale lo slovacco Matej Benus a 77 punti dal vincitore.

Anche le nuvole da queste parti sono diversa rispetto ad altrove. Si gonfiano velocemente e sembrano non avere confini. Arrivano con la velocità della luce scaricano la pioggia e spariscono inghiottite dall’orizzonte.

Tutt’altra storia l’Extreme Slalom, ne parleremo prossimamente.

Occhio all’onda!

 tutte le foto sono di @Carlo Alberto Cavedini che ringrazio per la collaborazione prestata in occasione di due gare di coppa e mondiali

Raffaello Ivaldi in finale dove ha chiuso all'8^ posto




 

Commenti

Post più popolari