Kayak Cross ecco la parola magica!

 

Quando torno a La Seu è sempre un tuffo al cuore: ci ho passato quattro anni, dopo che avevo lasciato l’amata Patria, e qui ho avuto il piacere e l’onere di allenare una squadra spagnola che non era ancora riuscita a trovare la sua dimensione, cosa che ben presto accadde.  La bella cittadina catalana è accogliente per sua natura, mentre il  paesaggio che la circonda fa il resto. C'è poi  il monte Cadì, che mi ricorda il monte Baldo e che spesso e volentieri mi faceva sentire a casa. Poi ci sono le persone che ti riconoscono e ti abbracciano, dal cameriere, agli adetti al canale, ai vecchi atleti e a persone con cui magari hai condiviso comunque momenti piacevoli.

Siamo all’ultimo atto della Coppa del Mondo 2022, la quinta gara che chiuderà il circuito mondiale assegnando i tanto ambiti Trofei. Tanto per la cronaca, La Seu ospita la sua ventesima Coppa del Mondo di canoa slalom! Un primato che si sta contendendo gara dopo gara con Augsburg. Altro fatto di cronaca è quello che stiamo celebranbo il 30esimo anno dai Giochi Olimpici di Barcellona, data memorabile per il nostro sport.

Siamo arrivati da Pau e subito abbiamo avuto modo di confrontarci in un meeting, organizzato dalla ICF Canoe Slalom Committee, che ha messo a confronto tecnici e atleti per una analisi ancora a caldo di quanto sta succedendo nel circuito. Presenza massiccia con  2 atleti e un allenatore per ogni squadra, oltre ovviamente al presidente della commissione Jean Michel Prono, Alena Maskova, membro della commissione e il segretario Thomas Rosset, quest'ultimo è, fatalità, un francese, ex atleta dello slalom, con qualche partecipazione a gara di Coppa e ai campionati del mondo Junior e U23. Nessuno dei tre  Advisor di questa Commissione erano presenti, peccato perché in teoria, questo figure, recentemente inserite,  dovrebbero essere persone dalla consolidata esperienza che dovrebbero apportare il loro contributo all’interno del settore e la presenza mi sembrava doverosa nel momento in cui c’è un confronto, tanto più se si è effettivamente in loco! Trarre un bilancio di questo incontro è sicuramente difficile. Ci è stato chiesto che cosa  pensiamo del programma di gare in Coppa e molti si sono lamentati per i tempi troppo lunghi con un dispendio di energie pazzesco oltre che di mezzi e personale. Il mio suggerimento è stato quello di adottare la formula della Eca Junior Cup: venerdì gara una manche di qualifica passano i primi 15 e finale diretta. Si repplica poi al sabato con lo stesso format, mentre la domenica dedicata all’Extreme Slalom. Scusate... non si chiamerà più così a partire, credo, dal prossimo anno, perché sembra che la comunità della canoa estrema si sia lamentata, ed  alla Commissione CIO il nome extreme non piaceva. L’aggettivo estremo sembra troppo brutale  per uno sport che presto farà la sua prima apparizione ai Giochi Olimpici. Si chiamerà quindi Kayak Cross! La discussione è poi proseguita su quelle che dovrebbero essere le regole di questa disciplina e anche qui le opinioni son ben diverse. C’è chi dice che sarebbe meglio togliere le risalite, oppure aumentare i passaggi obbligatori, tante idee contrastanti e ben confuse. Mi sono permesso di fare un ulteriore intervento dicendo che bisognerebbe chiedersi che cosa vorremmo noi da questa disciplina, una visione precisa.  Com’è concepita oggi per me è una brutta copia dello slalom fatta con canoe orribili. L’osservazione è scivolata via a chi avrebbe dovuto, a mio modo di vedere, raccoglierla almeno per porsi qualche domanda.
Ci si è persi poi a parlare della possibilità di posizionare le porte fisse sul fondo dei canali o mantenerle sospese come sono oggi. E’ un po come parlare del sesso degli angeli, ma quello che preoccupa maggiormente è il fatto che qualcuno ci ha pure provato a piazzare i pali in acqua!
Unica certezza:  per mondiali e olimpiadi si utilizzerà una rampa elettronica che evita le false partenze. Se da un lato la cosa si può capire, dall’altro ci si deve pur rendere conto che i lati negativi sono molti:
1. togliamo l’aspetto della reattività agli atleti;
2. i costi per la realizzazione;
3. la limitazione ad allenarsi perché ovviamente non non tutte le nazioni hanno la possibilità di averla. La cosa è stata semplicemente liquidata dicendo che nulla vieta il fatto di essere acquistata. Logico è stato anche chiedere i costi relativi e dove fornirsi, la risposta c’è stata: non lo sappiamo perché non si produce attualmente!

Consoliamoci con il fatto che domani si torna a gareggiare sul canale olimpico su un tracciato veloce, saremo sugli 80 secondi per i migliori K1 uomini, molto classico tanto che in pratica è per il 70% il tracciato dello scorso anno. I disegnatori sono Irati Goikoetxea e Andrzej Wojs, c’è stata qualche critica sul fatto che per qualche Team il percorso è troppo facile, ma si dice pure che Goikoetxea e Wojs riserveranno delle sorprese per semifinale e finale!


Occhio all’onda!  

 

Ana Satila con il Presidente della RFPE



 

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