Ciao Mamma

Cara Mamma,

abbiamo la certezza che il papà, il tuo Raffaello, ti ha accompagnata in queste ultime due settimane di sofferenza come tu hai fatto con lui in questi 37 anni, cioè da quando in quel 14 ottobre del 1981 ci aveva lasciati per andare a scoprire ciò che aspetterà prima o poi a tutti noi. Hai sempre mantenuto vivo il suo ricordo, in ogni cosa, decisione, azione. Ti rivolgevi a lui quotidianamente perché anche se non era presente fisicamente lo era nello spirito, lo era in tutto ciò che facevamo. Ce lo ricordavi in ogni cosa: 


«Le to papà che te protege. Ecco le el  Lello  che te tien la testa sulle spalle ».  
 

Anche tu Cara mamma sei stata sempre presente, sei stata premurosa e lo sarai sempre per noi perché la morte non può cancellare le emozioni, le gioie che ci hai saputo sempre regalare. Non può neppure  farci dimenticare che momenti difficile ci sono stati, ma grazie proprio alla tua compattezza e a quella del papà, ne siamo sempre usciti a testa alta orgogliosi di avercela fatta con dignità e rispetto delle regole. 
Ci hai insegnato a lottare, ma nello stesso tempo ci hai dato sempre la sicurezza che qualsiasi cosa fosse mai successa tutto si sarebbe potuto risolvere con l’infinito Amore che una madre può avere per i suoi figli.  Questa tua infinita energia attiva nel bisogno si fondeva con la tua incredibile fermezza nel portare avanti sempre e comunque il bene della Famiglia. Hai sempre vissuto guardando al nostro futuro prima e poi a quello dei tuoi nipoti, pensando a non sprecare nulla:  eri l’esempio per noi nell’intransigenza assoluta che partiva proprio da te stessa.

"mamma ci   fermiamo a bere un caffè? »
Gheto voia de caffè? Andemo a casa che te lo fo mi».


Ecco,  anche dalle piccolissime cose partiva questa fermezza e rigidità rivolta sempre
ad un pensiero che andava oltre al momento stesso.

Mi hai appoggiato nelle mie scelte, certo non facili, per  seguire la passione della mia vita che mi portavano comunque lontano, ma che ci facevano restare uniti nella consapevolezza di poter sempre contare su di Te: 


"ti va che ghe penso mi alla Marina e ai buteleti".  

                                                  La nostra forza è sempre arrivata dalla tua tranquillità nel sapere come affrontare la vita, la tua capacità di trovare sempre e comunque soluzioni ai vari problemi che la vita naturalmente ci riserva e ci riserverà.

Poi c’erano quelle attenzioni e quelle telefonate che arrivavano giusto quando rimettevo piede a casa che sembravano impossibile, ma puntuali.
 

"Mamma sono arrivato giusto ora ti stavo per chiamare. Lo so che te si a casa l’è to papà che me l’ha dito adesso dormo tranquilla, chiama la prossima volta. Notte".

Notte mamma, riposa in pace e proteggici come sempre hai fatto vicino e con il papà. 








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