Lord Openwaterpro Produktion e Dario Ferrazzi binomio vincente

foto by Charles Correa from Piraju

"Lord Openwaterpro Produktion" è lo pseudonimo di una persona che ne sa a tronchi di canoa e di canoa slalom nello specifico. L'Italia che pagaia non si rende conto cosa significa realmente non sfruttare il suo potenziale e vederlo dedicarsi ad altro mi prende male e il cuore mi duole non poco. Viceversa si è lasciato spazio a persone che sono riuscite a cancellare in pochi anni un Centro Sportivo come quello della Forestale che aveva dato nel passato grandi soddisfazioni e che avrebbe potuto offrire ai giovani buone motivazioni per il futuro. Ma questa è l'Italia e questi siamo noi che accettiamo tutto dalla vita e da chi ci dovrebbe dirigere e guidare, senza capacità critica e voglia di lottare per degli ideali e per lo sport come dovrebbe essere.

Come dicevo il nobil uomo di cui sopra ci ricordava che il vero precursore della canoa tagliata in due  fu proprio Dario Ferrazzi e  già lo scrissi il 23 dicembre 2009  si veda qui .


Ora non conoscere Dario Ferrazzi significa avere  un grosso buco culturale in materia slalom considerando il fatto che il pagaiatore nato e cresciuto sulle acque del Brenta con occhi verdi come l'acqua su cui ha imparato a danzare con la canoa è stato un grande fra i paletti negli anni '80. Il suo stile elegante ed unico fece storia in Italia e lo portò al 5^ posto ai campionati del mondo di Augsburg nel 1985. Personaggio innovatore e grande amatore oltre confine.

Correva l'anno 1988  quando Dario Ferrazzi scese dal bus che lo aveva portato da San Josè, capitale della Costa Rica, a Turrialba, con una pagaia e uno zaino.  Noi eravamo seduti sulla porta dell'Hotel Interamericano ad aspettare quel piccolo, ma bel pagaiatore italiano, per capire come fosse riuscito ad arrivare fino li con la canoa. Considerando il fatto che le notizie avute lo davano partito, ma non si sa come. La strada, giusto in fronte a questa fatiscente struttura, era di terra e poco più in là i binari del treno con la stazione che presto andò in disuso ero lo scenario che si presentava a  Dario che ci vide e ci salutò. Nel frattempo anche l'autista del mezzo scese e aprì lo sportellone sotto  la cabina estraendo due pezzi di rotoli di stoffa o almeno quello che noi pensavamo fossero.  Dario si affrettò a prendere quella mercanzia con estrema disinvoltura, salutò e venne verso di noi. Ci trovò decisamente allibiti vedendolo in quelle condizioni, certo non ci potevamo immaginare che dentro quelle due stoffe ci fosse il tanto prezioso attrezzo di lavoro. . Assieme poi andammo da "donna Rosa" la signora che ci ospitava affittandoci delle camere nella sua casa. I due pezzi di stoffa in realtà erano i due pezzi di canoa che si era portato in Costa Rica per pagaiare. In poche ore riassetto il tutto e fu pronto a seguirci in fiume. Alla sera poi ci spiegò che KLM, la compagnia aerea, non permetteva di trasportare pezzi più lunghi di 2metri, come in teoria oggi,  quindi pensò bene di tagliare in due la sua barchetta da slalom per rimontarla una volta arrivato. Se non avesse fatto ciò avrebbe dovuto rinunciare al viaggio e ai sogni di gloria.
Dario, in collaborazione con Art-Fiber, forse a qualcuno questo nome dice molto, aveva pensato a questa soluzione assai intelligente e vedendola oggi molto lungimirante.

News da questa parte del mondo non ce ne sono molte se non che:

- Dukatova ieri è scesa per la prima volta sul canale durante le ore del rafting. Nessuna porta fatta solo lunghe pagaiate sulle onde del canale olimpico.
- Martikan è sempre un grande atleta, ma come simpatia è pari a un rinoceronte inalberato per non dire inca...
- Romeo sembra essere interessato ad apprendere una nuova lingua, forse il tedesco!
- I marinai tengono onore alla fama risaputa per ogni porto.
- Gli aviatori si scervellano cosa migliorare su un C2 che pesa 5 kg. in più del dovuto, magari con quello nuovo tutti i problemi si risolveranno.
- Il buon coach Mincik usa una lavagnetta con tanto di pennarello per spiegare alla sua atleta come affrontare le porte
- Charles, il mio atleta del C2, oggi in allenamento non ha sorriso come suo solito, forse la malinconia per la lontananza da casa lo ha rapito, ma la cosa ci sta considerando il fatto che sono quasi due mesi che siamo quaggiù!




Occhio all'onda!

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