Corsi e ricorsi storici
Non c’è nulla di più gustoso di una fetta di anguria fresca finito allenamento a 40 gradi e oltre! Il caldo si fa sentire anche per chi pagaia tra onde e riccioli in un canale che si sta animando giorno dopo giorno. E’ arrivata sua eccellenza il vescovo, con un profilo importante, con un portamento elegante e con tanta energia in corpo a due anni dai giochi olimpici attesi come una sorta di “Riscossa 2”. Lui ovviamente è Tony Estanguet che, con Emily Fer e il tecnico Courinier, è arrivato domenica scorsa: si fermeranno per oltre un mesetto a curare tecnica e fisico. Dopo due giorni scende ancora con la manica corta, ma non ci impiegherà molto a gettare alle ortiche giacchette e magliette per pagaiare "a braccio" come direbbe il buon Bacò (al secolo Stefani Francesco)! Gli italiani in raduno, nel frattempo, sono arrivati alla loro ultima settimana e domenica rientreranno a casa dopo la garetta organizzata dal canoa club locale con tanto di grigliata finale. Dicevo gli azzurri in raduno tornano, ma non certo Daniele Molmenti che si fermerà qui per tutto il mese di febbraio. Lui il pagaiatore solitario, lui che alla mattina arriva in dolce compagnia quasi sempre per il secondo turno ed inizia a girare come un criceto sulla ruota. Che faccia loops o percorsi divisi non si nota troppo la differenza: la velocità e il modo in cui affronta le risalite è sempre aggressivo al punto giusto. L’importante è macinare porte su porte in acqua mossa e non perdere tempo con test sull’acqua piatta che lasciano il tempo che trovano. Super Cali si divide tra palestra e canoa sul canale riservando alla domenica il giusto recupero magari con un tuffo al mare o con un barbeque tra amici.
Ma veniamo al punto che vi anticipavo pochi giorni fa. Ho notato che ormai gli atleti di vertice, ma non solo, si stanno unificando al modello slovacco che sarebbe praticamente un lavoro mirato ad personam. L’unica differenza è forse il seguito tecnico. Prediamo ad esempio i tedeschi Jasmin Schornberg e Sebastian Shubert. Li conoscete tutti vero, non serve dirvi che lei ha vinto i mondiali nel 2009 e non ha ancora 25 anni, mentre Schubert nel 2010 ha vinto l’europeo U23 in K1!? Sembra strano infatti vedere i due teutonici allenarsi senza il seguito di allenatori, fisio e medici che seguono regolarmente la squadra tedesca; anche i tedeschi hanno cambiato le coordinate lasciando liberi gli atleti di seguire la strada che meglio credono offrendo loro libertà ed euro fino alle selezioni. Unico raduno organizzato con tutti i crismi sarà quello ad Atene per una decina di giorni a marzo. Così i due giovanotti non hanno perso tempo e, preso il primo volo libero, si sono imbarcati per venire a Penrith ad allenarsi. La stessa cosa si può dire per Peter Kauzer, anche lui qui a pagaiare sul canale in compagnia del fidato sparring-partner Jano Peterlin. Lefevre in Australia ha trovato casa e, tecnico o non tecnico, squadra o non squadra, macina ore sull’acqua seduto o inginocchiato. Tanto vale ovviamente per il suo compagno Dennis Gargau che, approfittando però delle gare in Nuova Zelanda , è scappato per una pausa dal suo compare. Lì tra i kiwi si è imposto alla grande in C1 tanto da far tremare anche i K1 visto che in qualifica ha fatto registrare il miglior tempo assoluto. Per dover di cronaca devo però aggiungere che anche Fabien Lefevre avrebbe dovuto raggiungere il compagno di barca, ma... ha perso l’aereo poiché è rimasto bloccato sulla M4 diverse ore per un incidente.
David Ford, John Hastin, Benoit e Nicholas Peschier, Violetta ed Helmut Oblinger, Maurice Nevau, Robert Bouten, Pierre Bourliau sono sulla stessa barca... anche loro a pagaiare su questo canale senza tecnici, ma decisi a far un gran bene in vista della qualifica olimpica di Bratislava il prossimo settembre.
Quindi possiamo tranquillamente dire che la strada aperta da Martikan e compagni sta facendo scuola anche se gli slovacchi, dal mio punto di vista, andranno alla grande fino a quando i mostri sacri pagaiaeranno, ma poi, inevitabilmente, ci sarà una catastrofe generazionale, visto che si è creato un vero buco alle loro spalle, ma di questo magari ne parliamo un’altra volta. Volevo concludere l’osservazione di oggi facendo notare che la vita è fatta di corsi e ricorsi storici. Infatti già a partire dal 1984 gruppi di atleti, notate atleti e non squadre nazionali, si accordavano per organizzare dei training camp comuni. Il primo a cui partecipai come atleta fu appunto in quell’anno a Kernville - California, presenti, oltre ai tre italiani (Renato De Monti, Paolo Benciolini e il sottoscritto), la britannica che noi avevamo soprannominato “The Queen” Elisabeth Sherman con una sua connazionale, oltre ovviamente a mostri sacri del tempo come Jon Lugbill, David Hearn, David Ford, Cathy Hearn, Dana Chadlek e tanti altri. Poi, dopo il via negli Stati Uniti, iniziò l’era del Costa Rica sul fiume Reventazon. Bei ricordi e tante ore passate a pagaiare in compagnia di chi condivideva un sogno.
Occhio all’onda! Ettore
Penrith, 1 Febbraio
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