Zwolinska super

 

Non mi piace quando i ballerini di tango, nelle loro esibizioni, iniziano con adorni, ghirigori eccessivi e plateali: amo le cose semplici come la discesa che Klaudia Zwolińska ha messo in scena nella finale dei campionati europei under 23 a Solkan sulle acque della Soca. La ragazza polacca, nata il 18 dicembre del 1998 a Nowy Sacz, è cresciuta tecnicamente e fisicamente molto in questi ultimi due anni e a Tokyo è andata vicina a vincere una medaglia al suo esordio a cinque cerchi. Qualche attento lettore di questo blog, che è dedicato  a raccontare le gesta eroiche di gente di pagaia, si ricorderà bene che ho speso già parole importante per questa atleta in tempi non sospetti: certamente ha un passato giovanile  di tutto rispetto con due titoli Europei Junior  (2015 a Krakow e 2016 a Solkan), nel 2017 è stata sesta a Hohenlimburg e solo l’anno successivo aveva vinto a Bratislava il titolo nelle under 23; seconda nel 2019 e 2020. Aveva iniziato bene il 2021 anche a livello assoluto arrivando 4^ agli Europei a Ivrea ai primi di maggio, poi a Praga in Coppa mette la punta avanti a tutte le avversarie. A Solkan ci arriva direttamente dal Giappone, monta in barca e dopo una qualificazione facile facile vince la semifinale con 6 penalità e fa capire che non ci saranno tante opportunità per le avversarie.  La finale è un compendio di tecnica applicata: è centrale su tutte le porte, non esagera o taglia le linee. L’unica cosa su cui sembra porre l’attenzione è la spinta delle gambe per far correre e scorrere sulle cristalline acque slovene la sua azzurra canoa. Tocca con il tubo della pagaia il palo interno della porta nella discesa numero 13, ma la cosa non la tocca minimamente tanto è cosciente della sua superiorità fisica, tecnica e tattica.  Vincerà il suo secondo europeo in questa categoria, il primo lo aveva conquistato nel 2018 a Bratislava, con oltre 3 secondi sulla slovacca Sona Stanovska una ragazza, quest’ultima che è arrivata alla medaglia con tanto impegno, volontà e determinazione considerando il fatto che certo non è dotata. A tutto questo si aggiunge però una famiglia che ha sempre creduto in lei grazie ad un appassionatissimo papà che si divide tra business on line e la professione dell’allenatore.  Cosa aggiungere su Zwolinska, una delle poche persone polacche con ben 3 vocali nel cognome,  questa giovane atleta dagli occhi azzurri e da un sorriso fresco e un viso solare? Forse si potrebbe sottolineare  solo il fatto che oltre al kayak rincorre successi anche nella canadese monoposto dove, per il momento, ottiene buoni piazzamenti, ma presto sono sicuro che la ritroveremo pure sul podio. Lei, che dichiara a fine gara a Solkan che non ama molto questo tracciato perché bisogna pagaiare troppo e a lei non piace… effettivamente la giovane e ormai certezza polacca sull’acqua non pagaia, ma danza con maestria e leggiadria come direbbe il buon Goldoni:  « che val donna polputa, qualora non vi sia nelle candide membra buon garbo e leggiadria? »

Occhio all’onda!  

 

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