Slafkovsky e Funk un colpo più avanti di tutti

Il podio del K1 donne da sinistra seconda Jessica Fox (AUS), al centro la vincitrice Riccarda Funk (GER) e a destra Stefany Horn (ITA) terza classificata.

Il mio ultimo post deve essere stato letto dall’organizzazione  visto che oggi nel mezzo del canale sotto due tende che scaldano più che raffreddare è stato piazzato un frighetto con delle bevande quasi fresche.  Piano piano arriviamo ad avere tutto perché la vita ci insegna a non disperare mai ed avere fiducia!

La media di età nella finale della canadese monoposto è stata di 31 anni e 8 mesi. Il più giovane a partire é stato Raffaello Ivaldi (classe 1997) mentre il più anziano Michal Martikan  (classe 1979). Tre slovacchi nei 10, due tedeschi, 2 sloveni, 2 italiani e 1 spagnolo non male per gli azzurri che, dopo la splendida vittoria di Roberto Colazingari in questa specialità a Tacen nella terza prova di Coppa del Mondo,  piazzano due atleti anche in questa finale. Oltre a Ivaldi quindi anche Stefano Cipressi: il primo chiude in ottava posizione e il secondo in decima. Su tutti uno stratosferico Alexander Slafkovsky che incanta per la purezza del suo gesto e per l’eleganza in ogni parte del tracciato. Ci hanno provato in tanti ad avvicinarsi a lui oggi, ma nulla hanno potuto. I beniamini di casa Anton e Tasiadis,  rispettivamente terzo e settimo, erano particolarmente  attesi, tanto più che, come slovacchi e spagnoli,  questa gara punteggiava in veste olimpica.  Gli sloveni Bozic, secondo a 1.79,  e Savsek a 3.5, sesto in classifica finale,  sono stati anche loro protagonisti specialmente il primo, ma non sono riusciti ad avere il guizzo vincente su uno slovacco in grandissima forma.  Slafkovsky a fine gara è duro nei commenti e si dice soddisfatto soprattuto per aver mantenuto freddezza fino alla fine. Si capisce che in Slovacchia non sta tirando un’aria molto pacifica visto che la lotta a cinque cerchi ha reso gli animi di Benus e Martikan ben effervescenti. Ma Alexander ha accumulato nella sua carriera sportiva tanti successi che lo mettono al riparo da ogni preoccupazione. Quindi lui, dopo tanti successi e medaglie continentali e mondiali,  ha un solo obiettivo arrivare a Tokyo 2020 e concludere la sua lunga e brillante carriera con un trofeo a cinque cerchi. Certo è che lo slovacco, che oggi è salito per la 27esima volta su un podio di Coppa del Mondo e per la 7^ volta sul gradino più alto, è decisamente lo specialista della canadese monoposto più in forma del momento. Lo scorso 11 marzo ha festeggiato le  36 primavere  e il suo palmares è più unico che raro con 9 ori iridati a squadre 2 argenti individuali (2013 Praga e 2017 Pau),  oltre a 11 ori europei di cui 3 individuali (2014 a Vienna, 2016 in casa sua a Liptovsky e 2017 a Tacen)  e 6 argenti (3 individuali) e 3 bronzi (2 individuali). Una carriera sempre sul podio nata nel 1999 agli Europei Junior di Solkan (SLO) nel 1999, quindi esattamente 20 anni fa. 

Se da un lato Slafkovsky ha dominato nella C1 uomini dall’altro lato Riccarda Funk ha spazzato via eventuali perplessità su chi dubitava del suo grande momento di forma. La tedesca non ha avuto pietà per nessuno e rifila a Jessica Fox la bellezza di 3 secondi e 75, mentre a Stefany Horn, che arriva comunque terza, il distacco è di 4 e 35. Insomma la tedesca ha praticamente gareggiato solo contro se stessa tanto è che quel suo 95,27 le avrebbe regalato il quarto posto nel C1 uomini.

Domenica di scena C1 donne e K1 uomini per semifinale e finale poi si caricano le canoe e la grande carovana si trasferisce a Praga per il grande finale.

Occhio all’onda! 


Le due tende al centro del canale con le bibite fresche per atleti e tecnici.


I baracchini per cibo e bevande comunque sono rimasti chiusi!

Jiri Prskavec con il figlio Jiri Junior e la compagna nonchè mamma del piccolo.

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