Regolamenti non sempre comprensibili
Lo sapete cosa assilla maggiormente gli atleti che partecipano alla Coppa del Mondo o ai Campionati del Mondo, visto che in queste occasioni i controlli sui materiali sono sempre più severi e frequenti?
Non è il peso della canoa, non è neppure sapere se il salvagente terrà i fatidici 6 kg. di spinta, ma il vero patema è lo spessore della punta e della coda, per la verità più per la coda che ad ogni discesa qualcosina si consuma! Ebbene sì! un dilemma che manda nello sconforto molti slalomisti, ma anche chi deve verificare. Pensate che c'è una dima ufficiale fusa direttamente dall’ICF. Non è facile perché il regolamento non è di facile interpretazione, infatti il punto 7.1.4 dice: « All boats must have a minimum radius at each end of 2 cm horizontally and 1 cm vertically », quindi tradotto letteralmente è : « tutte le barche devono avere un raggio minimo a ciascuna estremità di 2 cm in orizzontale e 1 cm in verticale ». Unico facile rimedio è il tanto amato stucco a presa rapida che è diventato famigliare e comune fra tutti gli atleti e tecnici: per fortuna che in pochi minuti si solidifica e ci salva da squalifiche e discussioni.
Veniamo al percorso di qualifica che sarà attorno ai regolamentari 95 secondi per i k1 uomini e sicuramente Goddard e Trummer, i tracciatori del percorso, hanno saputo sfruttare al meglio le caratteristiche principali di questo canale che sicuramente sono le « sponde ». Si parte con un primo sprint movimentato, dalla partenza alla 1 ci saranno 30 metri buoni, poi una combinazione angolata prima di lanciarsi nel budello dove sono piazzate ben tre risalite e 4 porte in discesa ben sfasate con pure la prima sponda di giornata. In curva si dovrà saltare bene e pescare il filone d’acqua più veloce per non perdere energie e per cercare di essere veloci prima della combinazione 11/12 dove la seconda dovrà essere fatta sicuramente in retro. Si arriva al secondo rettilineo dove sono piazzate altre 4 discese sfasate con un ingresso non certo agevolato dal buco che taglia in due il canale. Segue la sponda sinistra destra, 18 discesa con 19 risalita. Ultime due porte in discesa sfasate per lo scatto finale non inferiore a 20 metri.
Grandi assenti sono i britannici che qui hanno solo qualche elemento di seconda squadra. Gli spagnoli al completo si giocano punti olimpici così come i francesi. Per noi italiani tappa di avvicinamento al modniale di fine settembre. Venerdì, come di consueto, giorno di qualifiche, poi da sabato avanti con semifinali e finali per C1 uomini e k1 donne, mentre domenica si replica con K1 uomini e il C1 donne oltre alle gare dello slalom extreme. Poi via tutti a Praga per il grande finale.
Occhio all’onda!
Non è il peso della canoa, non è neppure sapere se il salvagente terrà i fatidici 6 kg. di spinta, ma il vero patema è lo spessore della punta e della coda, per la verità più per la coda che ad ogni discesa qualcosina si consuma! Ebbene sì! un dilemma che manda nello sconforto molti slalomisti, ma anche chi deve verificare. Pensate che c'è una dima ufficiale fusa direttamente dall’ICF. Non è facile perché il regolamento non è di facile interpretazione, infatti il punto 7.1.4 dice: « All boats must have a minimum radius at each end of 2 cm horizontally and 1 cm vertically », quindi tradotto letteralmente è : « tutte le barche devono avere un raggio minimo a ciascuna estremità di 2 cm in orizzontale e 1 cm in verticale ». Unico facile rimedio è il tanto amato stucco a presa rapida che è diventato famigliare e comune fra tutti gli atleti e tecnici: per fortuna che in pochi minuti si solidifica e ci salva da squalifiche e discussioni.
Veniamo al percorso di qualifica che sarà attorno ai regolamentari 95 secondi per i k1 uomini e sicuramente Goddard e Trummer, i tracciatori del percorso, hanno saputo sfruttare al meglio le caratteristiche principali di questo canale che sicuramente sono le « sponde ». Si parte con un primo sprint movimentato, dalla partenza alla 1 ci saranno 30 metri buoni, poi una combinazione angolata prima di lanciarsi nel budello dove sono piazzate ben tre risalite e 4 porte in discesa ben sfasate con pure la prima sponda di giornata. In curva si dovrà saltare bene e pescare il filone d’acqua più veloce per non perdere energie e per cercare di essere veloci prima della combinazione 11/12 dove la seconda dovrà essere fatta sicuramente in retro. Si arriva al secondo rettilineo dove sono piazzate altre 4 discese sfasate con un ingresso non certo agevolato dal buco che taglia in due il canale. Segue la sponda sinistra destra, 18 discesa con 19 risalita. Ultime due porte in discesa sfasate per lo scatto finale non inferiore a 20 metri.
Grandi assenti sono i britannici che qui hanno solo qualche elemento di seconda squadra. Gli spagnoli al completo si giocano punti olimpici così come i francesi. Per noi italiani tappa di avvicinamento al modniale di fine settembre. Venerdì, come di consueto, giorno di qualifiche, poi da sabato avanti con semifinali e finali per C1 uomini e k1 donne, mentre domenica si replica con K1 uomini e il C1 donne oltre alle gare dello slalom extreme. Poi via tutti a Praga per il grande finale.
Occhio all’onda!
Si godono grandi immagini sul lago di Makkleeberg. |
Funk intervista Anton nel giorno della Demo Run per le prove di qualifica. |
La coda della canoa crucio e diletto per gli atleti. |
Commenti
Posta un commento