Movimento per il piacere di farlo
Non capisco le persone che appena iniziano a praticare una qualsivoglia espressione fisica sportiva o artistica sentono la necessità di competere o di esibirsi e dopo solo pochi anni magari pure si mettono ad insegnare. Chissà cosa scatta nella personalità individuale e che cosa si cerca di dimostrare prima di tutto a se stessi e agli altri. Capisco lo stimolo che magari si può avere nel preparare una gara o una performance, ma non riesco però a trovarne il vero significato. Pagaiare, correre, nuotare, andare in bici, sciare, giocare a tennis, ballare o qualsiasi altra attività legata al movimento diventano espressioni individuali profonde e personali atte a stimolare l'essere vivente a migliorarsi. Sono momenti personali creativi che permettono di percepire magari sensazioni che difficilmente potresti avere restando seduto sul divano di casa. Tutto ciò ti può permettere di entrare in sintonia con gli altri perché condividi gli stessi interessi e di conseguenza emozioni e tempo, vera ricchezza di questa nostra vita.
Penso anche che insegnare sia una delle cose più impegnative e complicate per la natura umana. Allenare o insegnare Ie trovo di una complessità unica che in ogni momento assorbono energia ponendoci in un costante limbo di domande e quesiti rivolti a se stessi. Questo per cercare di dare sempre il massimo partendo dal principio che l'individualità fa la differenza nella didattica e nelle proposte di allenamento che andiamo a fare o a proporre.
Per natura non mi piace improvvisare, mi piace però percepire le esigenze di chi mi sta di fronte e di conseguenza adattare il lavoro a quel determinato momento per le necessità specifiche percepite o proposte.
Ok nulla di nuovo o di particolare giusto una riflessione in questa domenica di aprile guardando e seguendo le gare di slalom sparse per l'Europa che hanno animato questo week-end. Un bravo pure a Valentino Rossi che vince in casa del più agguerrito avversario.
Domani si riprende con altri 6 giorni di duri di allenamenti a 102 giorni dal fatidico 5 Agosto e a 4 giorni dall'accensione del fuoco Olimpico che ora sta vagando per il mondo prima di arrivare qui in Brasile il 3 maggio e che già ci fa sentire il suo calore.
Occhio all'onda!
Penso anche che insegnare sia una delle cose più impegnative e complicate per la natura umana. Allenare o insegnare Ie trovo di una complessità unica che in ogni momento assorbono energia ponendoci in un costante limbo di domande e quesiti rivolti a se stessi. Questo per cercare di dare sempre il massimo partendo dal principio che l'individualità fa la differenza nella didattica e nelle proposte di allenamento che andiamo a fare o a proporre.
Per natura non mi piace improvvisare, mi piace però percepire le esigenze di chi mi sta di fronte e di conseguenza adattare il lavoro a quel determinato momento per le necessità specifiche percepite o proposte.
Ok nulla di nuovo o di particolare giusto una riflessione in questa domenica di aprile guardando e seguendo le gare di slalom sparse per l'Europa che hanno animato questo week-end. Un bravo pure a Valentino Rossi che vince in casa del più agguerrito avversario.
Domani si riprende con altri 6 giorni di duri di allenamenti a 102 giorni dal fatidico 5 Agosto e a 4 giorni dall'accensione del fuoco Olimpico che ora sta vagando per il mondo prima di arrivare qui in Brasile il 3 maggio e che già ci fa sentire il suo calore.
Occhio all'onda!
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