Un grido di dolore per un credere nella vita
E' stato un colpo basso che subito si è trasformato in un KO tecnico senza possibilità neppure di essere contato per rialzarmi in piedi. E' stato come passare sotto un Tir sull'autostrada del Sole, travolto da tanta sincerità e dolore. Cosa mi ha reso così?
Le parole scritte da una ragazza qualche giorno fa per chiedere alla scuola e ai suoi professori di insegnarle a vivere e non di riempirla solo di nozioni.
Chiede, in punta di penna, di essere ascoltata, di essere capita. Chiede di condividere le preoccupazioni di chi domani, se un domani ci sarà, dovrà vivere e far vivere. Chiede uno sforzo ai professori, ma anche a tutti noi adulti, padri, madri, amici, nonni, nonne per non fermarci nel formale e nel dovuto, ma cercare di entrare in lei per interpretare e capire i suoi sguardi, i suoi messaggi, le sue paure. Poco conto sapere cos'è il seno il coseno se tutti noi siamo trincerati dietro noi stessi. Non c'è nulla di più bello, puro, emozionate che esprimere i propri sentimenti e condividerli con gli altri. Aprirsi al mondo per avere in cambio il mondo e la sua energia.
Semplicemente questo chiede questa ragazza fotografia di tutta la sua generazione. Chiede un rapporto vero e sincero con ognuno di noi per costruire una vita che rispetti il suo significato. Questa è anche la mia vera preoccupazione di ogni giorno con i miei atleti e con le persone che abbiamo accanto. Chiedo a me stesso di capire e di intercettare proprio questi segnali.
Il risultato non è una medaglia, ma la vera vittoria è guardarsi negli occhi e capire che si può contare sugli altri. Forse non ci sarà bisogno, ma godere di questo potenziale ti mette tranquillo e ti pone positivo verso tutto e tutti.
Se poi entriamo nello specifico bisogna però creare un sistema che permetta ai professori di fare tutto ciò e cioè di dedicare tempo ai loro alunni. Insegnare è una missione non è un semplice lavoro e per poterla svolgere nel miglior modo possibile bisogna mettere queste persone nella condizione ideale. Molte volte questa professione è un ripiego. Molte volte alcuni professori non hanno la vocazione per farlo ed è questo che bisogna cambiare. Bisogna usare il potenziale di ognuno di noi impiegandoci in quello che veramente facciamo bene.
La nostra società sta progredendo o così pensiamo. Ma ci porta a lavorare di più per comprare cose inutili. Tutto è improntato sull'usa e getta che ha come conseguenza la distruzione dei valori umani riempiendo il mondo di spazzatura.
In tutto questo però ci sono anche tanti altri aspetti positivi. Professori che usano il loro tempo per seguire i ragazzi senza remunerazione e che si preparano duramente per arrivare a scuola pronti e carichi per la loro missione. Ci sono persone che dedicano il loro tempo e a volte la loro vita agli altri.
Ci sono sguardi, sorrisi, abbracci, baci, parole a volte anche non dette che ci fanno capire il valore della vita e la sua bellezza infinita. Ecco forse solo questo posso dire a questa splendida ragazza che ha avuto la forza di condividere con tutti il suo vero stato emozionale e voglio aggiungere anche un profondo Grazie per quello che ci ha insegnato oggi
Occhio all'onda!
Le parole scritte da una ragazza qualche giorno fa per chiedere alla scuola e ai suoi professori di insegnarle a vivere e non di riempirla solo di nozioni.
Chiede, in punta di penna, di essere ascoltata, di essere capita. Chiede di condividere le preoccupazioni di chi domani, se un domani ci sarà, dovrà vivere e far vivere. Chiede uno sforzo ai professori, ma anche a tutti noi adulti, padri, madri, amici, nonni, nonne per non fermarci nel formale e nel dovuto, ma cercare di entrare in lei per interpretare e capire i suoi sguardi, i suoi messaggi, le sue paure. Poco conto sapere cos'è il seno il coseno se tutti noi siamo trincerati dietro noi stessi. Non c'è nulla di più bello, puro, emozionate che esprimere i propri sentimenti e condividerli con gli altri. Aprirsi al mondo per avere in cambio il mondo e la sua energia.
Semplicemente questo chiede questa ragazza fotografia di tutta la sua generazione. Chiede un rapporto vero e sincero con ognuno di noi per costruire una vita che rispetti il suo significato. Questa è anche la mia vera preoccupazione di ogni giorno con i miei atleti e con le persone che abbiamo accanto. Chiedo a me stesso di capire e di intercettare proprio questi segnali.
Il risultato non è una medaglia, ma la vera vittoria è guardarsi negli occhi e capire che si può contare sugli altri. Forse non ci sarà bisogno, ma godere di questo potenziale ti mette tranquillo e ti pone positivo verso tutto e tutti.
Se poi entriamo nello specifico bisogna però creare un sistema che permetta ai professori di fare tutto ciò e cioè di dedicare tempo ai loro alunni. Insegnare è una missione non è un semplice lavoro e per poterla svolgere nel miglior modo possibile bisogna mettere queste persone nella condizione ideale. Molte volte questa professione è un ripiego. Molte volte alcuni professori non hanno la vocazione per farlo ed è questo che bisogna cambiare. Bisogna usare il potenziale di ognuno di noi impiegandoci in quello che veramente facciamo bene.
La nostra società sta progredendo o così pensiamo. Ma ci porta a lavorare di più per comprare cose inutili. Tutto è improntato sull'usa e getta che ha come conseguenza la distruzione dei valori umani riempiendo il mondo di spazzatura.
In tutto questo però ci sono anche tanti altri aspetti positivi. Professori che usano il loro tempo per seguire i ragazzi senza remunerazione e che si preparano duramente per arrivare a scuola pronti e carichi per la loro missione. Ci sono persone che dedicano il loro tempo e a volte la loro vita agli altri.
Ci sono sguardi, sorrisi, abbracci, baci, parole a volte anche non dette che ci fanno capire il valore della vita e la sua bellezza infinita. Ecco forse solo questo posso dire a questa splendida ragazza che ha avuto la forza di condividere con tutti il suo vero stato emozionale e voglio aggiungere anche un profondo Grazie per quello che ci ha insegnato oggi
Occhio all'onda!
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