Slafkovsky, Böckelmann, Fox... trio vincente
Straordinario
Alexander Slafkovsky che prima vince la semifinale fermandosi di pagaiare a 30 metri dall’arrivo e poi in finale ci esalta con una discesa pura e senza sfronzoli. Alla prima risalita a sinistra cerca il muro per spingersi fuori. Azione perfetta che lo lancia sopra i ritorni del massone e inizia la sua progressione. Al ponte dei sospiri pennella il palo che si trova tra morte e corrente e prepara la combinazione centrale. Qui si è decisa gran parte della gara per molti atleti. Lui, l’abile pagaiatore nato nell’ombra di Martikan a Liptovsky, decide di piazzare la zampata vincente con due discese. Nella 10 entra con una propulsione indietro dal suo lato (destro) che gli serve per spostare la coda, guadagnare strada verso sinistra e ripartire sull’onda per andare alla risalita 11. compri tre e paghi uno! Il tutto fatto con sublime maestria. Da qui in poi non abbiamo più dubbi su chi vincerà la gara. Alexander, grande appassionato di sci, è più fluido della stessa acqua e vince con un tempo eccezionale, 102,46 che gli sarebbe valso il quinto posto tra i finalisti del kayak maschile. Chi ha dimostrato ancora una volta di esserci è il vincitore di sette giorni fa a Cardiff e cioè Stanislav Jezek, secondo miglior tempo a soli 2 decimi dallo slovacco trionfatore. Peccato solo per i tocchi alla 2 e alla 8. Banalità che si pagano. Secondo Matej Benus che anche gli amici discesisti conoscono considerando il fatto che si diletta nello sprint e ai recenti mondiali di Solkan aveva ottenuto un quarto posto. Sideris Tasiadis fa una finale onesta, secondo noi, anche se lui all’arrivo esulta soddisfatto. Un bronzo comunque in una prova di Coppa del Mondo non è certo da buttare via.
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