L'instabilità per trovare l'equilibrio
Sono stati giorni interessanti con Ana e Raffy qui ad Augsburg. Il canale è sempre molto accattivante e secondo me è utile per farti capire, comprendere e sentire l’instabilità dell’acqua e su ciò creare viceversa la tua stabilità, le tue sicurezze. Le sponde, come tutti sanno, sono diritte e tutta l’energia dell’acqua che ci va a sbattere contro viene restituita in modo strano al filone centrale della corrente. Tutto ciò mantiene la superficie navigabile sempre in continuo movimento ondulatorio e sussultorio. Qui capisci e ti rendi conto che se non tieni la canoa piatta nel 90% delle situazioni ti trovi a lottare contro forze della natura disumane. Viceversa se ci vai sopra, assecondando i movimenti dell’acqua, vivrai la magica sensazione di volare come una libellula in cielo. Abbiamo posto molta attenzione a due cose: prima di tutto alla postura del corpo e poi abbiamo cercato di dare valore ad ogni singola palata messa in essere in ogni discesa. Tutto ciò per cercare di avere e mantenere sempre il massimo equilibrio, solo così infatti diventi padrone della situazione nella giostra di un canale che a distanza di 40 anni è più che attuale e divertente. L’equilibrio dà sicurezza. Sei sei tranquillo e sicuro avrai la consapevolezza di poter spingere sulla pagaia quando ti rendi conto che ciò è fattibile. La sicurezza ti porterà anche la saggezza di vedere oltre al singolo gesto che stai mettendo in atto in quel preciso momento. Avrai cioè capito che a volte è meglio non fare per mettersi in sintonia con l’acqua che detta tempi e ritmi da seguire. L’acqua diventa la musica da seguire in ogni discesa.
Certo per percepire ciò non bisogna avere la fissa di tempi e cronometro, per capire tutto ciò bisogna lasciarsi andare per imparare ad ascoltarsi e per condividere con l’acqua noi stessi. Non possiamo avere segreti per l’acqua e l’acqua per noi, non dobbiamo mostrarle bicipiti fuori misura imponendo una strategia del terrore, ma dobbiamo invece presentarci umili e attenti alle vibrazioni che la nostra canoa ci trasmette dopo averla lasciata libera di percepirle lei stessa.
E’ un lento gioco dei silenzi. E’ un divertente gioco dove l’attesa e la pazienza diventano armi micidiali per raggiungere lo scopo finale.
Un infinito discendere per provare a sintonizzarsi con onde, riccioli, buchi, cambi di pendenza e quant’altro possiamo trovare in una discesa fra i paletti dello slalom. Un gioco divertente che non sai mai però quando finirà e se mai ti farà raggiungere il successo. Certo è che rimane comunque una grande sfida da vivere con orgoglio ogni giorno fino a quando il buon Dio lo vorrà!
Occhio all’onda!
congratulazioni a Lukas Mayr per l'argento ai
campionati del mondo U23 di canoa slalom e
complimenti a Giovanni De Gennaro, Lukas Mayr e
Zeno Ivaldi campioni del mondo nel k1
a squadre U23
Certo per percepire ciò non bisogna avere la fissa di tempi e cronometro, per capire tutto ciò bisogna lasciarsi andare per imparare ad ascoltarsi e per condividere con l’acqua noi stessi. Non possiamo avere segreti per l’acqua e l’acqua per noi, non dobbiamo mostrarle bicipiti fuori misura imponendo una strategia del terrore, ma dobbiamo invece presentarci umili e attenti alle vibrazioni che la nostra canoa ci trasmette dopo averla lasciata libera di percepirle lei stessa.
E’ un lento gioco dei silenzi. E’ un divertente gioco dove l’attesa e la pazienza diventano armi micidiali per raggiungere lo scopo finale.
Un infinito discendere per provare a sintonizzarsi con onde, riccioli, buchi, cambi di pendenza e quant’altro possiamo trovare in una discesa fra i paletti dello slalom. Un gioco divertente che non sai mai però quando finirà e se mai ti farà raggiungere il successo. Certo è che rimane comunque una grande sfida da vivere con orgoglio ogni giorno fino a quando il buon Dio lo vorrà!
Occhio all’onda!
congratulazioni a Lukas Mayr per l'argento ai
campionati del mondo U23 di canoa slalom e
complimenti a Giovanni De Gennaro, Lukas Mayr e
Zeno Ivaldi campioni del mondo nel k1
a squadre U23
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