Aspettando la Open Ceremony del 27 luglio... - 8
E' veramente difficile abbracciare l'atleta di Ugo: è una montagna! |
Il mondo è piccolo, ma veramente piccolo anche se magari tutti noi lo vediamo come infinito. Questa sera sono andato in palestra, mi devo mantenere un pochino in forma senza considerare il fatto che non si possono non provare le nuove macchine super tecnologiche che sono state allestite da queste parti nella Villa Olimpica dalla ditta italiana Technogym. Poi è una bella occasione per veder all’opera atleti e allenatori. Tra un esercizio e l’altro c’è la possibilità di conoscere nuove realtà come mi è successo oggi. Mi sono messo a ripassare con un bilanciere leggero il gesto dello slancio lasciando un pochino sorpreso un allenatore di sollevamento pesi di Aruba che perplesso mi chiede qual’è il mio sport. Ci presentiamo e gli dico che sono un allenatore di canoa slalom e non ha dubbi su dove opero nel senso che al villaggio tutti siamo riconoscibili e ben visibili nelle nostre divise nazionali. Proseguo dicendogli che sono stato fortunato perché ad avvicinarmi alla pesistica è stato Bruno Toninel ex direttore tecnico delle squadre nazionali italiane di sollevamento pesi, che alcuni anni fa mi aiutò a risolvere il problema che mi ero posta per l'allenamento sulla forza. Non mi piaceva e non mi sodidsfa neppure oggi il fatto di lavorare senza trasmettere l'impulso alla parte inferiore del corpo come viceversa avviene in canoa. Ecco perchè ho trovato nello "strappo" e nello "slancio" la quadratura del cercio visto che si completa la catena cinetica nell'esecuzione dell'esercizio.
Beh a quel punto Ugo, così si chiama il mio interlocutore, sobbalza e ha un tremolio: “ma tu sei brasiliano - aggiunge e prosegue - com’è possibile, Bruno è italiano?” Dura spiegare a Ugo che sì alleno il Brasile, ma sono nato a Verona dove quando posso torno anche per confrontarmi proprio con Bruno che spesso e volentieri mi supporta dal punto di vista della preparazione fisica. Lui grande esperto della forza e della tecnica del sollevamento pesi, un allenatore che stimo molto oltre al fatto che segue Zeno e Raffy in palestra quando sono a casa. Poi ovviamente con Ugo siamo passati a raccontarci le nostre storie. Lui mi ha parlato di Aruba una piccola isola lunga 35 km. con 110 mila abitanti nel mare Caraibico un paradiso insomma tanto per tagliare la testa al toro... Amur dobbiamo farci un giro prima o poi da quelle parti! Alle Olimpiadi di Londra Aruba ha quattro atleti: un judoka, un pesista e due nuotatori. Ugo ha passato molto tempo in Europa da atleta e ha gareggiato per l’Olanda, poi il suo ritorno in Patria per continuare nel suo settore da allenatore. Non è facile, mi racconta, noi viviamo di turismo e tutti i ragazzi sono impegnati in questo e avvicinarli allo sport è una vera e propria impresa, ma ci proviamo sempre. Ci salutiamo, lui mi regala il gettonatissimo pin del suo paese e scatta la foto. Nel salutarmi mi strappa una promessa: “mi raccomando salutami Bruno” ... ovviamente non mancherò, ma lo rassicuro anche dicendogli che verrà a vedere le gare olimpiche e avrà l’occasione di incontrarlo. Uno come Toninel non può non essere presente. Per il tricolore bianco rosso e vere ci sarà Mirco Scarantino, figlio d'arte (suo papà Giovanni ne ha fatte 3
di olimpiadi!), è un diciasettenne molto promettente, gareggerà nel
gruppo B dei 56 chilogrammi, la prima categoria maschile.
Un altro incredibile personaggio di sport è il mio amico Agostino. Lui è venuto a Londra proprio per vivere appieno questa XXX edizione a cinque cerchi. Ma di lui vi parlerò domani considerando il fatto che inizia ad essere tardi e il letto mi sta lanciando occhiate di sfida.
Occhio all’onda!
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