Quote olimpiche quante problematiche! Pedro Gonçalves impeccabile

 


 Per come la vedo io e per rispetto del lavoro di molti atleti, per andare alle Olimpiadi, ci dovrebbero essere dei limiti tecnici ben definiti, come ci sono in molti altri sport. Mi spiego meglio!  Ai Giochi puoi andare a fare la maratona se, tra il primo novembre 2022 al 30 aprile 2024, hai corso almeno una volta questa distanza con il tempo minimo di 2 ore 08 minuti e 10 secondi. Tanto per renderci conto della dimensione e del valore di questo tempo, diciamo che in questa fascia per l'Italia ci sono solo cinque atleti che rispettano questo criterio:  Yeman e Nekagenet Crippa, Eyob Faniel, Iliass Aouani e Daniele Meucci. Altrettanto per il settore femminile: fai il minimo e vai, non lo fai e resti a casa.
Nello slalom non è così! Vai ai mondiali, ma puoi anche non esserci andato (assurdo) e,  se non passi,  hai poi il ripescaggio Continentale. Qui  il primo, o la prima,  va indipendentemente dalle percentuali , anche se hai distacchi enormi e assurdi. Quello che è successo nella qualifica delle Americhe,  di qualche giorno fa, è stato esemplare e mette in evidenza la scarsità tecnica per i settori qualificati della canadese maschile e femminile e del kayak femminile. Si parla di un 48.9% nel kayak femminile e di un 44.8% nella canadese femminile! Anche la qualifica olimpica nel C1 maschile è stata conquistata con un  21.4% (la stessa percentuale che ha permesso al Senegal, alla gara ICF Ranking della  Reunion, di prendere la quota olimpica) dal miglior K1 uomini, che viceversa ha effettivamente fatto una ottima performance. Queste percentuali ci fanno capire che, comunque, chi le ha raggiunte farà poca strada alla rassegna a cinque cerchi ormai imminente. Così facendo però si  svalorizza la partecipazione ad  una gara che dovrebbe essere assolutamente la più quotata e importante di tutte le altre. Ci sono atleti/e che non hanno mai preso una  semifinale ad una gara di Coppa del Mondo che potranno contare su due partecipazioni Olimpice e atleti che hanno vinto medaglie iridate, coppe del mondo ed europei che non hanno mai preso il via ad una rassegna a cinque cerchi.

Pedro Goncalves Da Silva è stato impeccabile  tra i paletti dello slalom nei  due giorni di gare. Prima nella gara di giovedì che valeva come qualifica olimpica e poi venerdì nella gara dei Campionati Panamericani. Mi sono piaciuti principalmente due caratteristiche delle sue prove: l’attitudine e la leggerezza con cui ha guidato il suo kayak tra onde e paline sospese nel cielo. Ho avuto poi la controprova di quanto avevo percepito nel momento in cui, all’arrivo, Pepe, come il mondo dello slalom lo conosce, mi è apparso assolutamente non affaticato o meglio non  affannato come in diverse altre sue discese. Lo stesso atleta mi ha confermato, all’arrivo, che  non era assolutamente stanco e tutto si è dimostrato per lui facile. Questo aggettivo qualificativo, come lo definiremo nella grammatica italiana, la dice lunga sull’esito della performance. La centralità dei suoi passaggi, la posizione in attacco del corpo e lo sguardo fisso sulla porta successiva ci permetteva di capire e di intuire come sarebbe stato  l’esito della discesa nel momento in cui accadeva. Il tempo poi è stata la conferma delle sensazioni vissute durante la sua prova. Bravo quindi a Pedro Gonçalves che parteciperà alla sua terza olimpiadi dopo Rio e Tokyo, con qualche prospettiva importante.
Dati incoraggianti li abbiamo avuti pure con le prove di Ana Satila nei due giorni  di gare. Lei, che aveva già conquistato il posto olimpico a Londra lo scorso anno, ha vissuto in maniera diversa queste prove, sono state per noi solo una sorta di test generale che si è dimostrato molto positivo.  
 

Due parole, anche se bisognerebbe spenderne  molte di più,  sulla gare di questo fine settimana qui a Rio,  devo dirle per elogiare una federazione, la CBCa che si è impegnata al massimo per offrire una manifestazione di altissimo livello curando ogni minimo dettaglio esaltando la prova di qualifica e dando risalto agli atleti senza dimenticarsi dell’importanza di mandare in televisione le prove. Un Brasile  canoistico che crede molto, investendo denari e tempo, nel centro del Parco Radicale di Deodoro,  mantenendo operativo un canale nato per i Giochi e che, a distanza di molti anni, è super attivo e ben mantenuto.  Presenti sul campo il presidente dell’International Canoe Federation che ha avuto modo di verificare con mano le strutture e conoscere i vari politici che supportano il campo di gara. Interessante la sua proposta che dal 2025 vuole portare avanti e cioè di far disputare almeno una prova di Coppa del Mondo fuori dal Vecchio Continente. Così facendo si dà concretezza al nome di Coppa del Mondo e ovviamente il Brasile con Rio si è già candidata per organizzarla.
Un plauso  a Jean-Michel Prono, technical delegate, che è sempre stato presente sul campo, nonostante il sole e gli oltre 36 gradi e  si è prestato a sostituire i giudici di porta all’occorrenza e ad intervenire in caso di bisogno. Nulla da dire sulla sua grande passione e competenza  per lo slalom e ora anche per il Kayak Cross. Dopo il Brasile volerà qualche giorno a casa e poi in Cina per portare avanti un progetto da quelle parti. 


Domani si chiudono i battenti sui Campionati Panamericani con le semifinali e finali nel kayak cross; unica nota negativa,  la assoluta scarsa partecipazione alle gare degli atleti a stelle e strisce, venuti qui solo con 3 kayak uomini e solo per cercare la qualifica olimpica, che hanno mancato.  Peccato! perché i Campionati Pan-Americani dovrebbero avere una obbligatorietà per poter poi partecipare alle gare di Coppa, Mondiali e alle stesse Olimpiadi. Non ci si rende conto che non partecipando  si contribuisce ad affossare il proprio sport… povera America che canoisticamente parlando vuole fare l’Europea senza ricavarne nulla!

Occhio all’onda!








 

anche da casa sono state seguite le gare !

Commenti

  1. <3 Obrigado Ettore por todo o seu trabalho e paixão, te amo

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  2. Complimenti Ettore per il grande lavoro con la squadra Brasiliana! Posso dire di aver visto coi miei occhi, essendo stati lì con tutta la squadra il mese di Febbraio, il grande lavoro di qualità svolto dai ragazzi e dagli Allenatori. I risultati non arrivano mai casualmente e le prove in particolare di Pepe ne sono la dimostrazione!
    La percezione di "non fatica" sia interna dell'atleta che dall'esterno di chi lo guarda dimostra l'estrema concretezza della prova, la sincronia perfetta con il mezzo (la canoa) e l'elemento Acqua su cui si naviga.

    Che dire della gestione delle strutture, semplicemente Fantastica! Nella mia esperienza da atleta prima e da Allenatore poi non ho mai vissuto un periodo di allenamento così efficace e piacevole, ed un enorme GRAZIE va fatto alla Federazione Brasiliana e ad Ettore 🙏🏼

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  3. I miei più sentiti complimenti a Ettore per il lavoro fatto e che continua a fare, l?italia a perso un grande tecnico!

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